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Appunti di letture 2019

Post n°2130 pubblicato il 10 Novembre 2019 da ossimora


Risultati immagini per il colibri veronesi
N.64 
Sandro veronesi
Il colibrì
La nave di Teseo

Avevo letto un bel pò di tempo fa "Caos calmo" pluripremiato di cui ricordavo anche il film con Nanni Moretti .
Ho ed ho avuto diversi sentimenti verso questo libro.
 A tratti l'ho trovato "ipertrofico", troppo, troppo pieno di storie , di cose , idee , forse a danno dell'introspezione e della purezza descrittiva dei personaggi 
In altri momenti la scrittura mi è parsa avvolgente e leggera anche potente , scorrevolissimo al punto che pur essendo un bel tomo di 350 pag  l'ho letto in due giorni scarsi. Quindi piacevole.
Il protagonista della storia è Marco che non cresce fino all'adolescenza e si guadagna il soprannome di "colibrì"; grazie al padre che ricerca cure sperimentali viene sottoposto a duna cura ormonale e si normalizza.
 Specialista in oculistica,  Marco pian piano ci introduce nella sua vita malauguratamente piena di disgrazie ;Marina , la moglie che si manifesta nella sua follia e nel suo odio tramite lo psicoanalista ( che peraltro avrà quasi un ruolo amicale nel tempo).
Luisa , amore di una vita mai "vissuto" pienamente .
Lutti ; i genitori ,la sorella Irene che si uccide lasciandosi annegare nei vortici vicino alla casa di famiglia in Toscana ed infine la morte dell' amata figlia che lo distrugge psicologica mente e dalla quale riemerge grazie all'accudimento della nipotina ( vissuta ed allevata come "l'uomo nuovo")...ed anche del gioco d'azzardo.
Marco soffre e reagisce  a tutto come il COLIBRI' , l'antico guerriero Maya reincarnato in uccello che nonostante le avversità si tiene sempre ben fermo , fedele a se stesso , ai suoi valori e consuma le sue energie per mantenere questa posizione.
 Dolore e forza ed anche ironia. 
Un  sacco di citazioni di autori , musica che Veronesi ama ed anche di  citazioni/descrizioni di oggetti /mobili di design che lascia penetrare ripercorrendo la storia professionale e la casa dei genitori .
La scena finale è abbastanza commovente .
Marco malato di cancro rifiuta l'iter estenuante delle cure ed il degrado totale del fisico e come nel film "Le invasioni barbariche " (che cita peraltro )si procura la morte in maniera dolce circondato dalle persone della sua vita .( mi ha ricordato anche il finale di "mare dentro " di Amenabar.)

"il fatto è che dietro al movimento è facile capire che c'è un motivo mentre è più difficile capire che c'è n'è uno anche dietro l'immobilità .Ma questo è perchè il nostro tempo ha conferito via via sempre più valore al cambiamento , anche a quello fine  a se stesso e il cambiamento è quello che vogliono tutti .
Così non c'è niente da fare , alla fine chi si muove è coraggioso e chi resta fermo è pavido ; chi cambia è illuminato e chi non cambia è un ottuso .E' ciò che ha deciso il nostro tempo. Per questo mi fa piacere che tu ti sia accorta che ci vogliono coraggio ed energia anche per restare fermi.

 
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Rispondi al commento:
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 10/11/19 alle 11:44 via WEB
Ciao Antonia, buona domenica, e ben tornata. Sto cercando di leggere in questi giorni, tutte le tue recensioni. Non pecco di presunzione dicendoti, che le trovo bellissime, e forse anche migliori dei libri letti (scusami). Cara Antonia, buona maestra e prima blogger in assoluto.Letta. Volevo dirti, che qualcuno di questi tuoi libri recensiti, catturano la mia attenzione, sebbene, mi trovo in difficoltà: 1) ho letto praticamente in tutta la vita , ciò che tu leggi in un anno! (più o meno), ma ho ancora tanto da vivere, e non dico che mi rimetterò a pari, ma insomma, mi piacerebbe continuare (a leggere). 2) ho, in questo caso sì, la presunzione di rimettere a paro le mie letture , ma come per lo smartphone, è abbastanza improbabile, ... sto indietro di anni!; 3) le mie caotiche letture vanno,da gialli, testi ostici di filosofia (per ricucire ciò che studiavo a scuola, ormai perso nel tempo), e narrativa, più o meno gradevole, oltre a richiami, alla rinfusa ed occasioni, in libreria. 4) tendo a dimenticare, sebbene, mi renda ben conto, che mi piace più scrivere, che leggere. NON SO' se è all'altezza del gruppo di lettura che frequenti, ma io sto trovando gradevole la trilogia della pianura di kent haruf, di cui ho letto, solo "Benedizione"- che ho già dimenticato e riordinato nuovamente in biblioteca (mi riconsola il fatto che sulle scale della medesima vi è scritto: difficile non è leggere, difficile è dimenticare.). Le altre che completano la trilogia sono "crepuscolo" e "canto della pianura" che mi accingo a leggere. Anche se, andrebbero lette in ordine. Se non vuoi leggere tutta la trilogia, ti consiglio se vorrai, un libro che mi è piaciuto molto, sempre del medesimo autore, e che non ho dimenticato ed è "le nostre anime di notte"; mi farebbe piacere sapere che ne pensi, se vorrai. Per il resto, continuerò a leggerti, perchè anche dalle tue bellissime e ben scritte recensioni, si impara. Davvero. GRAZIE, per lo spazio concessomi. Un caro abbraccio. Roberta PS. Mi porto nel cuore, e nella mente ed anima, il tuo ultimo elogio per me, - che detto da te, mi lusingo' perchè sincero, che ero diventata brava a scrivere (sul blog). Tu non te lo ricorderai,io sì. Ora la mia scrittura si riposa, nelle mie pagine, qui, ma cerco di commentare, le persone, quando posso. A presto rileggerti. Grazie ancora.
 
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