Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Appunti di letture 2019
Post n°2130 pubblicato il 10 Novembre 2019 da ossimora
Sandro veronesi Il colibrì La nave di Teseo Avevo letto un bel pò di tempo fa "Caos calmo" pluripremiato di cui ricordavo anche il film con Nanni Moretti . Ho ed ho avuto diversi sentimenti verso questo libro. A tratti l'ho trovato "ipertrofico", troppo, troppo pieno di storie , di cose , idee , forse a danno dell'introspezione e della purezza descrittiva dei personaggi In altri momenti la scrittura mi è parsa avvolgente e leggera anche potente , scorrevolissimo al punto che pur essendo un bel tomo di 350 pag l'ho letto in due giorni scarsi. Quindi piacevole. Il protagonista della storia è Marco che non cresce fino all'adolescenza e si guadagna il soprannome di "colibrì"; grazie al padre che ricerca cure sperimentali viene sottoposto a duna cura ormonale e si normalizza. Specialista in oculistica, Marco pian piano ci introduce nella sua vita malauguratamente piena di disgrazie ;Marina , la moglie che si manifesta nella sua follia e nel suo odio tramite lo psicoanalista ( che peraltro avrà quasi un ruolo amicale nel tempo). Luisa , amore di una vita mai "vissuto" pienamente . Lutti ; i genitori ,la sorella Irene che si uccide lasciandosi annegare nei vortici vicino alla casa di famiglia in Toscana ed infine la morte dell' amata figlia che lo distrugge psicologica mente e dalla quale riemerge grazie all'accudimento della nipotina ( vissuta ed allevata come "l'uomo nuovo")...ed anche del gioco d'azzardo. Marco soffre e reagisce a tutto come il COLIBRI' , l'antico guerriero Maya reincarnato in uccello che nonostante le avversità si tiene sempre ben fermo , fedele a se stesso , ai suoi valori e consuma le sue energie per mantenere questa posizione. Dolore e forza ed anche ironia. Un sacco di citazioni di autori , musica che Veronesi ama ed anche di citazioni/descrizioni di oggetti /mobili di design che lascia penetrare ripercorrendo la storia professionale e la casa dei genitori . La scena finale è abbastanza commovente . Marco malato di cancro rifiuta l'iter estenuante delle cure ed il degrado totale del fisico e come nel film "Le invasioni barbariche " (che cita peraltro )si procura la morte in maniera dolce circondato dalle persone della sua vita .( mi ha ricordato anche il finale di "mare dentro " di Amenabar.) "il fatto è che dietro al movimento è facile capire che c'è un motivo mentre è più difficile capire che c'è n'è uno anche dietro l'immobilità .Ma questo è perchè il nostro tempo ha conferito via via sempre più valore al cambiamento , anche a quello fine a se stesso e il cambiamento è quello che vogliono tutti . Così non c'è niente da fare , alla fine chi si muove è coraggioso e chi resta fermo è pavido ; chi cambia è illuminato e chi non cambia è un ottuso .E' ciò che ha deciso il nostro tempo. Per questo mi fa piacere che tu ti sia accorta che ci vogliono coraggio ed energia anche per restare fermi.
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il 12/09/2024 alle 19:00
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