antonia nella notte

Vedi, una cosa sono i princìpi - diciamo pure le ideologie, tutt'altra la realtà fattuale. Ora, interpretare la realtà secondo i propri princìpi è legittimo. Ma la fattualità resta un'altra cosa. Io non voglio entrare nel merito se la Finanziaria sia buona o giusta - magari lo è, ma se lo è, lo è solo in via di principio, perché poi i risultati saranno nulli, e non occorre essere Merlino per capirlo. E tanti saluti ai princìpi. Quanto alla questione del welfare, o fieri dubbi che la situazione italiana della scuola possa essere definita "welfare", e non perché non ci son fondi (durante il primo governo Prodi i soldi pareva piovessero), ma perché si è preteso di imporre un modello ideologico di scuola, che ha prodotto quel che ha prodotto: autoreferenzialità del corpo docente, spreco di risorse in "progetti" e utilizzo del personale che definire demenziale e antiproduttivo è dir poco, disorgazzazione e caos totale in merito a faccende tutt'altro che secondarie, come quella delle supplenze. E la responsabilità è principalmente della scuola stessa, che è priva ancor prima che di un senso della gestione oculata (e lasciamo stare la managerialità che c'entra come i cavoli merendari) dei fondi, quanto piuttosto di un po' i buon senso e di capacità (meglio, volontà) di vedere le cose al di là delle convinzioni ideologiche. E parlo proprio della scuola "democratica", che è la più grossa scemenza in campo formativo che si sia inventata negli ultimi quarant'anni...