Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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« Messaggio #767Messaggio #769 »

Post N° 768

Post n°768 pubblicato il 17 Febbraio 2007 da ossimora
 

***

Per la chiesa  Bruno,ed è bene che sia così,rimane l'apostata,l'irriducibile,perchè la critica di Bruno al sistema ,all'apparato di potere ed alla stessa ideologia del cattolicesimo e del cristianesimo in generale è radicale...

Bruno sostiene  che la fede riduce l'individuo ad uno stato asinino ,di sottomissione ,e quindi bisogna liberare le menti perchè nasca l'uomo nuovo che ragioni con la propria testa ,che sviluppi capacità critiche .

Messaggio di straordinaria attualità...come hanno ben percepito gli studenti del liceo  classico di Alghero,oggi,ricordandolo...

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reduced_noise
reduced_noise il 18/02/07 alle 00:53 via WEB
Credo che il problema stia piuttosto nel "risveglio" delle coscienze addormentate o addomesticate. Nel senso che sia il laico che il "dottore della fede" vorrebbero che il "pecorone" stesse dalla loro parte. Da parte di entrambi perché il peso di un voto è lo stesso, che venga da un "pecorone" o da un pensatore autonomo (che può essere laico o religioso, ma è pensatore di suo). Ed il peso di un voto è importante quando ognuno dei due "imbonitori" vorrebbe quel voto dalla propria parte per le proprie ragioni. Dal punto di vista cattolico l'integralismo è inevitabile. Non so se hai mai provato a (fingere realisticamente di) ragionare da cattolica. È così. Dal punto di vista del laico, in casi come quello di Welby per esempio, la posizione cattolica è una negazione del proprio diritto alla autodeterminazione. Il "pecorone", che metto tra virgolette perché può essere visto così dal momento che segue un pensiero prodotto da altri, ma non per questo non segue una valutazione di giustezza sua propria ed autonoma (solo che non usa il pensiero, ma forse il sentimento, o che altro), incide in pari misura di chi "pecorone" non è. Ed è questo il primo problema della supponenza. A me, direttamente, la supponenza ecclesiastica mi fa un baffo. Io stesso irrido alle sue argomentazioni. Il problema è che, in opposizione alle mie idee laiche, riesce a portare dalla propria parte certa gente, senza valide ragioni, ed incide di conseguenza sulla mia vita. Ma, come dico, il fatto che mi neghi valori etici e morali non mi scompone di un infinitesimità.
 
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