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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2322 pubblicato il 02 Novembre 2023 da ossimora
Olafur Olafsson Sotto la pioggia gentile Einaudi /stile libero BIG Mi è piaciuto questo libro . Lo pervade fin dalle prime pagine un senso di pace, di equilibrio , di essenziale procedere nel raccontare . Mi è piaciuta sia la storia che lo stile. L'islandese Olafsson fa della semplicità il suo punto di forza sapendo infondere alla sua scrittura un senso di leggera malinconia che non esclude comunque tratti di umorismo ed un maturo disincanto che si rimette in discussione non trascendendo mai in cinismo. Fondamentalmente la storia è quella di un viaggio alla ricerca di risposte nel ripercorrere un amore giovanile di grande importanza per Kristofer . Ormai è in pensione , ha chiuso il suo ristorante in Islanda in piena pandemia e basta un messaggio su FB per decidere di andare a cercare le risposte ad un abbandono rimasto senza spiegazione , sospeso nel tempo. Una vera ferita che non ha impedito comunque ai protagonisti di vivere un'altra vita soddisfacente , ma che dopo 50 anni necessita di essere sanata con delle spiegazioni . Il viaggio solitario fortemente marcato dalle restrizioni della pandemia , dall' Islanda al Giappone si avvale di ben dosati flasch back che ripercorrono il periodo londinese e questo amore che diventa anche per Kristofer amore per il Giappone e la sua cultura. La storia procede non priva di sorprese , quelle che la vita può riservare a chi non ha smesso di interrogarla . L'arrivo ad Hiroschima , l'incontro con Mika è veramente sorprendente e svela i non detti che aleggiano per tutto il racconto e molto di più. Di sicuro la vita di Kristofer , la moglie , la figliastra , il fratello appaiono come sfondo sbiadito , la vera storia è quella seppur fugace vissuta a Londra in età giovanile dai due amanti. Quando ho chiuso il libro dovevo avere un 'aria beata .
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