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« PanteganeDomenica »

Pantegane 2

Post n°1223 pubblicato il 25 Maggio 2008 da ossimora
 

 UN CORTEO spontaneo con cinquecento persone ha attraversato il dedalo delle vie del Pigneto sotto choc, a poche ore dalla spedizione punitiva con spranghe e passamontagna, contro bengalesi e indiani, titolari di due negozi di generi alimentari e di un phone center.

Tangibile la solidarietà con gli immigrati: «Basta con le aggressioni», è scritto sullo striscione che apre la manifestazione promossa a tambur battente dai giovani dei centri sociali, da Action, dai rappresentanti delle comunità dei migranti e dagli stessi residenti. Pronte anche le reazioni, a decine. «Il raid al Pigneto nei confronti di cittadini extracomunitari, ai quali va la mia solidarietà», commenta il sindaco Gianni Alemanno, «sono di una gravità inaudita; mi lasciano sdegnato e non passeranno sotto silenzio. Serve legalità a 360 gradi».

Per il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, «è un altro episodio di violenza e xenofobia che non è più possibile tollerare e che tutte le istituzioni dovrebbero condannare con fermezza. Roma ha bisogno di tornare a respirare un'aria di pace, libertà e di vero rispetto verso il prossimo». «Mi auguro — conclude — che le forze dell'ordine nero  (che ci provano come a Padova,dimenticando che c'è una testimone che ha vidto i fazzoletti con lasvastica!!!) consegnino subito alla giustizia i responsabili di questa assurda violenza». Duro il commento della neo-deputata del Pd Ileana Argentin: «I quartieri di Roma non possono essere in mano a teste rasate o alle scorribande dei pirati della strada.
È questa la sicurezza di cui la destra parlava in campagna elettorale? ». 

E tanto per gradire

lo scontro diretto tra ministro dell’Interno in carica e ministro ombra. Insomma, tra Maroni e Minniti. Per l’occasione, sfoggiando tutta l’ironia che gli manca, il menopeggio leghista, si è definito «ministro Sole», sfiorando spericolatamente il romanesco ministro-sola. Ma pazienza, visto che il titolare berlusconiano ha fatto ogni sforzo per apparire simpatico, tollerante e quasi umano.

D’altra parte, i leghisti sono sempre «double face», avendo una faccia per prima delle elezioni e una per il dopo, una pagana e celtica per il «territorio» e una ultracattolica per Roma. Così ora, dopo aver soffiato sul fuoco dell’intolleranza fino a provocare atti di violenza, possono permettersi di dire, come ha detto Maroni l’altra sera, che gli attacchi ai campi nomadi vanno condannati. La Lega, tanto esaltata per risultati elettorali che restano pur sempre inferiori a quelli degli inizi, ama vivere sul crinale tra finta rivoluzione e continua involuzione.

È quella che chiamano devoluzione, ovvero porcata da esportazione.

*** Non male l'espressione del ministro degli interni.SIG!!!

 
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italiachiamaitalia
italiachiamaitalia il 25/05/08 alle 15:40 via WEB
mi viene da pensare che sia tutta una montatura...considerando poi che il Pigneto e' sempre stato un quartiere di sinistra per eccellenza....sara mica che a giro ci sono gruppi di comunisti vestiti da fascisti? RITORSIONE - Fonti della Questura ritengono che l'assalto ai tre negozi tra via Macerata e via Ascoli Piceno sia stata una «ritorsione di un gruppo di cittadini italiani, probabilmente dello stesso quartiere, fatta dopo il furto di un portamonete contenente anche documenti e denaro». Gli investigatori della Questura di Roma, in sostanza, hanno appurato che ieri mattina, attorno alle 10,30, nel negozio di via Macerata gestito da un cittadino indiano con regolare permesso di soggiorno, si trovavano un cinquantenne italiano, un extracomunitario del Bangladesh e altri due avventori del quartiere. Ed è stato l'italiano a rivolgersi al cliente extracomunitario del negozio chiamandolo Mustafà e pretendendo documenti e soldi che lui gli aveva rubato qualche giorno prima. «I SOLDI O SPACCO TUTTO» - L'immigrato ha risposto di aver messo i documenti in una buca delle lettere e di non essere più in possesso dei soldi. A quel punto, sempre secondo quanto ricostruito dagli investigatori attraverso diverse testimonianze, il cinquantenne avrebbe detto che nel pomeriggio attorno alle 17 sarebbe tornato a riprendersi il denaro, e che altrimenti «spaccava tutto». E così è stato. Nel pomeriggio il negozio di via Macerata è stato improvvisamente invaso da una decina di persone, tutte a volto coperto, che urlavano insulti e intimidazioni verso gli immigrati «ma mai nessuno slogan politico». DIECI MINUTI DI RAID - La ricostruzione fatta nel corso della serata ha permesso di appurare che lo stesso gruppo di persone, girando l'angolo di via Macerata e dirigendosi in via Ascoli Piceno, ha danneggiato le vetrine e altri due negozi gestiti da extracomunitari, un alimentari e un call-center, di proprietà di cittadini bengalesi in Italia con regolare permesso. Il tutto sempre alla «ricerca di Mustafà ». Il raid, hanno accertato gli investigatori, è durato in tutto una decina di minuti: all'arrivo della prima volante, avvertita da una decina di chiamate al 113, nella zona del gruppo non c'era più traccia. I funzionari della Questura sono ora al lavoro sia sulle testimonianze sia su alcune foto scattate da telefonini, ora al vaglio di Digos e Scientifica. L'ipotesi più credibile è che il gruppo di persone, guidate dal cinquantenne, fosse composto da abitanti del quartiere, a volto coperto per evitare di farsi riconoscere. Un accorgimento che non sarebbe comunque bastato per celare completamente le loro identità AHA, dimenticavo, alla fine nessuno ha visto le svastiche....o forse era qualche falce e martello e nella confusione si siano sbagliati???
 
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