Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2369 pubblicato il 04 Aprile 2024 da ossimora
Nicolas Barreau Gli ingredienti segreti dell'amore Feltrinelli Un libro leggero , leggero ( da ombrellone qualcuno lo definirebbe) che si legge al volo come sorbendo un drink o un buon bicchiere di vino , di certo non lo si può far rientrare nella letteratura con la L maiuscola ma mi sono divertita a leggerlo , forse mi ci voleva , il grigio piombo dei cieli desertici era insopportabile ed incideva sull'uomore. Assolutamente francese ( luoghi , bar, piatti , atmosfere ) romantico, ironico, curato , ottimistico , ben costruito ed infondo piacevole . Un mio caro amico lo definirebbe di certo "Lettura chewing gum" , da consumare veloce che poi si appallottola e si butta via . L'ho ripescato in una bancarella dell'usato , mi ha attratto ( la copertina?) e devo dire che mi ha rilassato e fatto ridere spesso. Un prodotto d'intrattenimento ben fatto. Credo sia stato realizzato anche un film. La protagonista è una bella e fascinosa parigina , Aurelie Bedin , attraente chef che gestisce un bel ristorantino di famiglia ,"Le temps de cerises " ed ha come patrimonio lasciatole dal padre anche le ricette del "Menu d'amour" ( le ricette sono allegate a fine romanzo ) Dopo una grossa delusione d'amore Aurelie è depressa e demotivata , ha esaurito le sue lacrime quando si rifugia in una libreria incontra un anziano simpatico libraio che le consiglia un libro "Il sorriso delle donne " , di un misterioso , sconosciuto , scrittore inglese, lei lo legge voracemente fino ad imbattersi in un pezzo nel quale si riconosce e in cui viene citato anche il suo ristorante , allibita da questa che sembra quasi una magia si allontana dalla sua tragedia amorosa. Rallegrata e calmata decide che vuole conoscere a tutti i costi l'autore . Qui cominciano intrecci e bugie . La cosa non si presenta semplice .L'editor della casa editrice francese , Andrè ,la dissuade , poi l'aiuta , poi la dissuade , continuano le ambiguità ed i colpi di scena in cui nulla è come sembra . L'happy end è garantito ma non banale. ***
Post n°2368 pubblicato il 02 Aprile 2024 da ossimora
Manuela Faccon Vicolo S. Andrea 9 Feltrinelli Siamo a Padova , ultimi anni della guerra , durante la Repubblica di Salò e le sue efferatezze , poi negli anni 50 . La protagonista , Teresa ,fa la portinaia in una palazzina del centro città abitata dalle sorelle Pozzo. Teresa ha un segreto che porta dentro di tempi delle leggi razziali quando era a servizio nel ghetto ebraico dalla famiglia Levi . La signora Levi la rispetta , le insegna a leggere , le consegna anche un libro di Alba de Cespedes invitandola a leggerlo ed a farne tesoro per la sua vita di donna. Quando tutta la famiglia viene arrestata per finire nei campi ,prima di concentramento e poi di sterminio la madre consegna a Teresa il suo piccolo Amos implorandola di portarlo in salvo . Teresa prende a cuore la missione di salvare il neonato ed organizza la sua vita perseguendo questo obbiettivo . Questo le costerà moltissimo ; incontra sulla sua strada un feroce militare /gerarca che vuole strappargli la confessione sul bambino e che cercherà pure di violentarla ; lei si ribella decisamente e l'"uomo" non esita a farla richiudere in manicomio . Ci resterà per quattro anni , acquisendo la consapevolezza che molte delle persone rinchiuse erano perfettamente sane di mente ed avevano il solo "difetto" di agire in maniera libera. Incontra una donna caporeparto che diverrà sua cara amica e con la quale ridiscutono l'esperienza del manicomio enucleando l'assurdità e l'inutilità di certe metodologie di cure. Teresa riesce infine a ritrovare Amos e persegue l'obiettivo di raccontar lui di chi è figlio ; lo fa con sofferenza e dignità fino ad arrivare a sciogliere i nodi della sua storia e riprendersi la sua vita .
Post n°2367 pubblicato il 30 Marzo 2024 da ossimora
Marco Lodoli Tanto poco Einaudi Più che un romanzo si tratta di un racconto di nemmeno 100 pagine che si legge in un'ora . Poetico , malinconico , visionario. Scritto da un uomo che racconta la vita di una donna , questa cosa mi colpisce sempre , non la capisco bene. La protagonista è una giovane bidella di una scuola della periferia di Roma , una periferia che diventa un universo lontano dal centro storico , un mondo a parte fatto di amiche sfuggenti e uomini che passano e sfuggono , di discoteche rumorose che la protagonista odia e di violenze quasi accettate come ineluttabili. Si innamora di un giovane professore di lettere . Lei lo ama in silenzio , tenendosi in disparte, lo osserva , lo accompagna con gli sguardi , segue la sua vita , le sue evoluzioni , le sue sconfitte ed i successi . Lui è un giovane dai riccioli neri , ribelle ,intemperante , pieno di sogni . Quaranta anni trascorsi a difenderlo dai pericoli , dalle cattiverie del mondo "reale" . Lui scrive romanzi oltre ad insegnare ed il successo lo sfiora appena. In silenzio , sempre nascosta perchè per un attimo di felicità bisogna saper perdere tutto ma anche perchè non si sente all'altezza di poter esistere ai suoi occhi, Le storie nell'esistenza della donna esistono , vive delle relazioni poco importanti che sembrano non aver alcun peso reale nella sua vera vita costituita dal suo unico reale interesse.: Massimo . L'amore da lontano , che non si sporca con la vita , con il quotidiano , con la routine ,puro , assoluto, incrollabile. Lei lo segue e lo ama e rinuncia a tutto per lui ; un sentimento folle e travolgente più forte di ogni realtà respingendo il mondo per consegnarsi ad un'unica realtà bellissima e tutta dispiegata unicamente dentro di lei . Onirico.
Post n°2366 pubblicato il 30 Marzo 2024 da ossimora
Luca Restivo San Marino Goodbye Capita un giorno che i confini della più antica repubblica del mondo( e fra le più minuscole) vengano sigillati ed impedito l'accesso allo stato agli italiani per una decisione dei reggenti del piccolo stato . Si inizia una vera guerra che diventa preoccupante quando il denaro ed i conti correnti degli evasori italiani vengono "congelati" nelle casse delle banche del Titano. Non mancano nel romanzo richiami alla vera storia di San Marino ed a certi aneddoti che ne hanno segnato l'esistenza Succede a questo punto un pò di tutto : personaggi di ogni tipo alla frontiera sbarrata e presidiata da improbabili guardie , un pullman di nostalgici che vengono da Predappio in gita turistica , influencer che spacciano la loro vita in camper tramite sponsor , capitani reggenti imbroglioni che si cimentano in intrighi di palazzo internazionali . Un rutilante racconto di tentativi di penetrazione ed accadimenti improbabili e divertenti che spesso fanno proprio ridere apertamente. In realtà nella storia che porta il titolo di una canzone di Casadei , c'è sotto traccia l'ossessione per i confini , i venti di guerra , l'odio per il diverso , i danni di certa informazione e di una certa retorica. Sempre in bilico fra la commedia satirica e la tragedia .Si sente bene che l'autore , al suo primo romanzo lavora per la Tv , come autore e sceneggiatore. nel suo profilo FB ha inserito un'immagine con scritto "proteggere le persone non i confini ."
Post n°2365 pubblicato il 25 Marzo 2024 da ossimora
Nancy Mitford L'amore in un clima freddo Adelphi Il romanzo presenta la nobiltà inglese a cavallo fra le due guerre , nella piena indolenza della vita di campagna : feste , cene , salotti , caminetti , gioielli fasti e smancerie in un caleidoscopio di immagini manieristiche . La trama è praticamente inesistente : i personaggi la fanno da padrone , nel susseguirsi di giornate sempre uguali , eleganti e fastose fino alla nausea ,descrizioni di abiti , acconciature , mobilio , pigri ed indolenti all'eccesso mentre nulla avviene di particolarmente intrigante a parte un matrimonio "scandaloso" e l'arrivo di un nipote ereditiere , talmente gay da sfiorare il caricaturale ."L'amore in un clima freddo " è forse questo , freddezza .Non esiste un solo accenno ai sentimenti autentici o comunque partecipati , vissuti , gli sposi vivono insieme in una recita estetica , senza dialogo e senza comunicazione , nascono o muoiono figli senza gioia e senza dolore reale, al massimo ci si limita ad allontanarsi per un periodo dalle feste per un po' . Terribilmente inglese , autoreferenziale ( gli altri: i sottomessi in India o odiatiamati francesi , gli italiani con la loro terribile lingua , gli spagnoli ed il loro olio nei cibi ...tutti pessimi per gli aristocratici inglesi) terribilmente noioso a tratti irritante. Un'aristocrazia vuota , ignorante e micidiale . Onore ad Adelphi che riesce almeno esteticamente a nobilitare creazioni assolutamente mediocri.
Post n°2364 pubblicato il 23 Marzo 2024 da ossimora
Joyce Carol Oates Le cascate Mondadori Prima lettura interamente in book reader ( non è che mi piaccia tanto ma in questo caso è andata ...) Un bel libro. Storia di una famiglia insolita ed insieme di un luogo insolito : Niagara , combinazione unica al mondo di bellezza naturale , boom turistico e boom industriale con conseguenti devastazioni ambientali ; un luogo capace di rappresentare in breve tempo ed in pochi km ,la storia ed il destino del mondo moderno .Una Oates che prende, non c'è una parola fuori posto e niente che non sia degno di ammirazione e riflessione. Un'opera sostanziosa , dotata di una scrittura limpida e piacevole , non priva di personalità. Valida testimonianza storica (quella del disastro ecologico di Niagara con scandali e processi è una storia vera ) Penetrazione psicologica , personaggi a tutto tondo , il coraggio di raccontare le relazioni umane e familiari come sono ( complesse ,mutevoli) senza ipocrisie, intuizioni poetiche , dimensione narrativa quasi "epica" . Impetuosa. Siamo negli anni 50 Ariah , fragile ( apparentemente) e piena di complessi e tentennamenti , rimane vedova durante la luna di miele .Dopo la pima notte di nozze il suo sposo si getta dalle cascate . La Oates ben racconta la prima notte di nozze vista dalla sposa e dallo sposo . La ferita non è ancora rimarginata che un giovane avvocato Dirk Burnaby rimane stregato dall'aria strana e spaesata della vedova innamorandosene e chiedendola in sposa . Ariah e Dirk saranno travolti da una autentica passione , innamorati , coinvolti , sembrano indivisibili . Nascono tre figli , due maschi ed una femmina. Ma la Oates riesce a passare dalle rose alle spine . Questo non è un romanzo rosa , la frattura fra i due avviene per l'interessamento di Dick per i rifiuti tossici , le giovani vite spezzate da crimini ambientali , l'avvelenamento del terreno che causa leucemie e deformazioni nei bambini . L'interesse dei potenti a coprire tutto questo ed anzi a favorirlo colpiscono nel profondo Dirk che si appassiona , si concede completamente ad un processo perso in partenza fino a perdere la sua famiglia e la vita stessa . I tre figli della coppia da adulti ricercano la storia del padre , lo vogliono conoscere , riescono a comprenderlo ad apprezzarlo ed a riabilitarlo agli occhi della comunità e della madre stessa che non era stata capace di stargli accanto all'epoca. La prosa della Oates ti cattura e dispiace molto interromperla. ***
Post n°2363 pubblicato il 20 Marzo 2024 da ossimora
Arto Paasilinna I veleni della dolce Linnea Iperborea Ripescato in un mucchietto di libri comprati in altro tempo ed ancora non letti . Benone! Troppo divertente questo breve intenso romanzo del finlandese Arto Paasilinna ( la lingua finnica deve essere molto complicata , solo leggendo nomi di persone , luoghi , strade si fatica !) L'ho dovuto finire velocemente perchè la storia della "dolce " Linnea è davvero travolgente . Arsenico e vecchi merletti! Avevo letto che Paasilinna è molto letto ed amato in Finlandia e nel grande Nord , una sorta di Pennac / Benni scandinavo . La tranquilla settantottenne Linnea , vedova di un colonnello dell'esercito vive da sola in una villetta alla periferia di Helsinkj , sarebbe serena assiema al suo micio se non avesse mensilmente la vita sconvolta dall'esistenza di un nipote , il nullafacente e piccolo criminale Kouko e da due suoi sodali altrettanto sconvolti e delinquenti che la vessano in ogni modo e la spillano soldi in continuazione . Quando ,dopo l' ennesima uscita sgradevole con strascico di minacce e distruzioni varie ,l'anziana signora decide di andarsene e di denunciarli i tre decidono di accopparla , ma le cose prenderanno una piega ben diversa .... Una lettura leggera , molto ben architettata e scritta , un'ironia grottesca che contiene una punta di sapida cattiveria in cui l'autore mette in evidenza il malfunzionamento di certa burocrazia , della polizia e soprattutto il rapporto non sempre facile fra vecchia e nuova generazione provando a sorriderne . Niente male davvero il risultato; humor nero di raffinata eleganza. ***
Post n°2362 pubblicato il 18 Marzo 2024 da ossimora
Emma Donoghue Lezioni imparate dal cuore Einaudi Ho scoperto Emma Donoghue solo ora mentre sono diversi i romanzi che ha scritto ed anche le sceneggiature per i film ( Room) .Questo romanzo prende forma durante la segregazione del covid, molti sono i documenti , i diari e le testimonianze che la scrittrice ha consultato ed analizzato per raccontare questa storia . I diari più rilevanti sono quelli di Anne Lister (1791-1840), dichiarati "Patrimonio UNESCO nel 2011". Questo romanzo narra la vera storia di Anne Lister, una delle prime donne inglesi ed omosessuali a vivere nell'800 una vita libera ed aperta ed addirittura a contrarre un matrimonio simbolico assieme ad Eliza Reine , angloindiana , figlia di un funzionario della Compagnia delle Indie e di una Bibi ( una donna indiana dalla quale eredita la pelle scura che la metterà spesso in crisi una volta tornata in Inghilterra) . La loro storia d'amore all'interno del collegio cresce piano piano in un crescendo che mette subito in luce il carattere esplosivo , ribelle ed insolente di Lister e quello più intimo e problematico ma non meno passionale di Eliza ed arriva a farle diventare un universo privato che aspetta il momento intimo quando si poteva nell'oscurità della notte esprimere la loro carica erotica. . La Manor School a York è il teatro della loro storia ma anche delle vite e delle infinite regole per le giovani donne che la frequentano nell'800. Non mancano accenni alle guerre imperialiste e coloniali dell'impero britannico ed alla guerra di Napoleone ( chiamato col nomignolo di Boneey) . Istruzione , giochi , passatempi , modi di abbigliarsi , premi e castighi , lo studio del francese (nonostante l'eterna rivalità fra i due paesi) la ginnastica , le buona maniere . Si penetra in questo mondo nel quale le ragazze vengono preparate soltanto al matrimonio, in realtà. Lister durante una delle sue spericolate trasgressioni si rompe una gamba è costretta ad abbandonare l'istituto .Pian piano si riprende , inizia la vita avventurosa che aveva sempre sognato cambiando via via diverse amanti . Elisa invece precipita in un'infelicità senza sbocchi che la porta in età più matura in manicomio ( la sensazione sui manicomi dell'epoca è tremenda , credo ci finisse anche chi era appena depresso o rabbioso !)dove scrive lettere a volte dolcissime a volte molto rabbiose all'amata, lettere che non invierà mai in un continuo rimuginamento interiore. Un romanzo intenso e coraggioso , molto ben definite atmosfere e personalità delle due giovani. ***
Post n°2361 pubblicato il 14 Marzo 2024 da ossimora
Domenico Wanderlingh E' colpa mia Un caso per l'ispettore Anita Landi Astoria Sono stata attratta da questo giallo soprattutto perchè è ambientato prevalentemente a Città di Castello , la mia città . Fa un certo effetto vedere / leggere di avvenimenti che accadono e si sviluppano nelle vie , nelle piazze , nelle passeggiate e nei luoghi che conosco molto bene. Anche certi personaggi , certi soprannomi che compaiono citati o rappresentati sotto traccia creano un senso di familiarità oltre a qualche meraviglia quando di narra di percorsi segreti sotterranei che collegherebbero palazzi "nobili " della città . Scopro a libro terminato che il libro è il secondo di una "saga giallista" che fa riferimento alla protagonista : Anita Landi , atletica e battagliera ispettrice milanese con qualche dubbio intimo sulle scelte di vita che dovrebbe o potrebbe intraprendere. In questo caso tramite un magistrato milanese che la stima viene dirottata a Città di Castello per dipanare un'indagine che la porta in Alta valle del Tevere ( viene citata Celalba , Badia Petroia , Trestina Canoscio , Anghiari ...) per indagare in merito ad una serie di delitti efferati che sembrano condurre ad un'unica responsabile già inquisita ma che lei piano piano riuscirà a dipanare con successo. Il giallo è serrato per violenza, colpi di scena e vari percorsi ed indizi attraverso cui si può risolvere l'indagine. L'energia e la dinamicità della commissaria , non disgiunta da un certo intuito e da notevole spirito di osservazione portano alla fine a districare tutti i nodi di una storia in realtà a tratti ingarbugliatissima e con molti personaggi. ( forse anche un pò troppi) solo alla fine si distende e si semplifica il tutto peraltro con un esito abbastanza imprevedibile. Si lascia leggere piacevolmente anche nelle parti dove appare realmente un pò troppo carico di intrecci . ***
Post n°2360 pubblicato il 11 Marzo 2024 da ossimora
Emmanuel Carrère V13 Adelphi Il mio terzo Carrère dell'anno in corso e di sempre. V13 sta per venerdì tredici e si riferisce al 13 di Novembre del 2015 quando a Parigi avvennero una serie di attentati terroristici effettuati da cellule islamiche, in un paio di bistrot , allo Stadio di Francia ( per fortuna senza gravi conseguenze perchè fermato in tempo) e soprattutto nella sala da concerti del Bataclan . Quella sera suonavano gli Eagles of death metal . Gli attentati con i fucili Kalashnikov puntati a distanza ravvicinata e con l'esplosione di uomini bomba immolatisi , causarono 130 morti ed oltre 350 feriti . Sconvolsero la vita di tutte queste persone , di moltissime famiglie e di Parigi e la Francia intera. Carrère raccoglie ampliandoli i suoi articoli per l'Observateur ed altri quotidiani esteri. Ogni giorno per dieci mesi Carrère si è seduto accanto ai sopravvissuti ed ai parenti delle vittime , ascoltando i racconti , emozionandosi e raccontando passo passo il processo. Alla fine l'impressione è che raccontare , ascoltarsi , mettersi nella disponibilità di emozionarsi e di partecipare sia stato un liberarsi collettivo del dolore e del male , un "mettere in comune " per andare oltre , anche perchè in realtà i veri esecutori materiali degli attentati erano tutti morti . IL libro è distinto in 3 parti , le vittime( il più esteso , doloroso ed emozionante ), gli imputati , figure di secondo piano , perlopiù fiancheggiatori che appaiono un pò sballati e poco consapevoli sia delle azioni compiute che della loro vita . Tutti provenienti dai quartieri ghetto di Bruxelles , in qualche caso inviati alle scuola coraniche in Arabia Saudita dalle famiglie per riabilitarsi e tornati "radicalizzati , nuova carne da macello. La terza parte sulla corte , i giudici ,è forse la meno interessante ed anche la più breve. La scrittura di Carrère è ottima , scorrevole , intensa , priva di fastidiose melensaggini e di dictat assertivi e razzistoidi pur essendo pienamente partecipe dei fatti tanto da diventare anche amico di alcuni dei testimoni ,non si perde in ricercare certezze che vadano oltre i fatti nudi e crudi. Bisogna ammetterlo , chi si appassiona ai processi , cronista giudiziario di professione o cronista occasionale come me , è affascinato più dai colpevoli che dalle vittime .Per le vittime si prova pietà , ma è dei colpevoli che si cerca di capire la personalità . Sono le loro vite che vengono passate al setaccio per scovare il punto di rottura , il momento misterioso in cui hanno deviato verso la menzogna o il crimine . Al V13 accadde il contrario . Le cinque settimane di deposizione delle parti civili ci hanno devastato , sconvolto , e ciò che riaffiora a quasi quattro mesi di distanza sono i loro volti messi a nudo dalla tragedia .
Post n°2359 pubblicato il 05 Marzo 2024 da ossimora
Emanuela Anechum Tangerinn edizioni e/o "Tangerinn" è il nome che Omar, migrante arrivato dal Marocco , ha dato al suo bar situato vicino alla spiaggia , in Calabria , vicino al mare dal quale arrivano continuamente nuovi migranti. Mina è la figlia di Omar e di Berta la madre italiana che vive chiusa in un mondo tutto suo . Anche Mina decide di emigrare come il padre ma verso Londra in cerca di una sua identità , nel tentativo sempre molto "costruito" di crearsi una personalità cosmopolita , infondo però Londra , gli inglesi , il cibo , il clima , le mode , gli atteggiamenti non le piacciono davvero , sembra un' osservatrice , una studiosa delle persone mai partecipe infondo. Quando il padre muore torna in Calabria dove ritrova le persone della sua vita , la sorella Aisha che è diventata musulmana praticante , porta l'hjab , gestisce il bar e fa volontariato sostenendo ed aiutando i nuovi arrivi dal mare. La madre è attonita dalla morte del marito , non si alza quasi più dal letto e naviga in un'assenza che è la sua essenza. Ci sono poi la nonna materna e la sua badante polacca . In attesa di riallacciare dei legami e di gettare le ceneri del padre nel Mediterraneo Mina conosce Nazim , un ragazzo turco che lavora nelle navi che salvano le persone e ripercorre la vita del padre , nella sua vita in Marocco , fra i tanti fratelli , la miseria e la spinta ed il bisogno di collaborare, riuscendo ad arrivare grazie anche ad un caro amico di Tangeri in un'Europa ostile e desiderata , nella parte ricca del mondo . La Francia non gli piace ed arriva in Calabria che riconosce come terra più vicina alla sua sensibilità. Due generazioni unite dal bisogno di partire, di essere altrove ; Omar per questioni strettamente economiche , la figlia Mina per una irrequietezza che assume la necessità di affermarsi , di definirsi , di conoscersi attraverso la conoscenza di altri mondi. Le tanto esaltate "radici " diventano un'identità sfuggente , mescolata, ibridata di generazione in generazione , ineffabile, "quando sono lì vorrei essere altrove e viceversa". Una piacevole costruzione della storia , priva di pietismo sempre ed a tratti originale ed illuminante, mai moralista mai retorica nel parlare di integrazione . Le radici come sogno sfuggente vaticinato e non sempre però capace di farci ritrovare . ***
Post n°2358 pubblicato il 02 Marzo 2024 da ossimora
Herta Muller L'altalena del respiro Feltrinelli Questo libro ce l'avevo in libreria dal 2009 , quando Herta Muller che lo ha scritto ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura . Lo avevo iniziato ed abbandonato . Non era il mio tempo giusto . L'ho ripreso adesso, periodo di letture intense nel quale riesco a leggere agevolmente anche le pagine più toste. Non è un libro facile , peraltro percorso da un senso di algido distacco che a tratti fa rabbrividire. Nel 1945 , dopo che la Romania aveva dichiarato guerra alla Germania , i russi , dopo essersi liberati del dittatore fascista Antonescu , chiesero al governo rumeno che tutti i tedeschi abitanti in Romania venissero impiegati nella ricostruzione dell'Unione Sovietica distrutta dalla guerra ; uomini e donne dai 17 ai 45 anni vennero deportati nei lager ; campi di lavoro forzati sovietici. E' un libro duro e non potrebbe essere diversamente dato che le singole sezioni / capitoli analizzano in maniera a tratti anche poetica ...neve , pioggia , grigio, fame, paura, lavoro, cemento, sabbia, carbone, mattoni ,pidocchi, cimici, desolanti solitudini, nostalgia ,pane e razioni, fame, morte pur non trattandosi certo di un campo di sterminio. In apertura ."tutto quello che ho lo porto con me"...perchè lì dentro ciò che si possiede diventa quello che si è. I guanti rammendati dalla zia, un alberello di natale in fil di ferro, una sciarpa rappresentano la dignità di un uomo ; i gambali di cuoio da vendere diventano la fame che graffia, morde , dilania mente e corpo ed invade ogni parte di sè , un angelo nero , arrabbiato che veglia costantemente e si appropria di tutto . Una fame che si appropria di tutto , nutrita a bietolone ,a formiche , a sabbia. Un foulard di seta rappresenterà l'umiliazione di dover inghiottire e vincere la diffidenza verso gli altri. Il lager è "singolare" , non c'è il "NOI". La scrittura stessa della Muller , scabra ma con descrizioni che diventano paura e certezza di essere occupato soltanto nella necessità di sopravvivere. Ogni oggetto è vivo per tenere in vita Leopold Auberg ; protagonista e voce narrante. Un 'opera visionaria . Leopold ha 17 anni quando lascia la sua cittadina" angusta come un ditale" dove tutti i sassi hanno occhi. Porta con sè le parole della nonna "so che tornerai". La Muller impara a conoscerlo da vicino il lager e lo fa ascoltando Oscar Pastior ,un effettivo deportato che racconta e racconta fornendole centinaia di appunti e di annotazioni , tantissimi particolari che lo fanno rivivere . Neppure quando un prigioniero , un forzato nel lager torna a casa riesce a dimenticare , ad archiviare un'esperienza definitiva. Ed anche noi che leggiamo . Alcuni titoli dei brevi capitoli sono fortemente immaginifici...acquavite di carbon fossile ,i fantomatici dolori dell'orologio a cucù, dal pane proprio al pane delle guance, il flacone scettico e quello ingenuo, ogni turno è un'opera d'arte, uomo di patate, cielo sotto terra sopra, il bacio di latta, leggerezza di fieno, sulla felicità nel lager, radicale come il silenzio...
Post n°2357 pubblicato il 29 Febbraio 2024 da ossimora
Joice Carol Oates Acqua nera Il saggiatore Un'amica mi ha consigliato di leggere la Oates che non avevo mai preso in considerazione ( prima ero più diffidente verso gli autori americani ) .. L'americana è molto prolifica nella scrittura , sfogliando ho scoperto moltissimi romanzi ! Io ho iniziato da questo piccolo libro di appena 135 pagine , probabilmente leggerò altro. La Oates si è ispirata ad un reale fatto di cronaca ( è un periodo che mi imbatto in questa tipologia .di narrazioni ..Carrere, Capote) Nel 1969 durante la festa nazionale del 4 Luglio , un'auto precipita nel fiume , il senatore che era a bordo riesce a sopravvivere , la giovane a bordo muore. Siamo nel Maine , a Grayling Island . La Toyota nera , guidata dal senatore ( Ted kennedy , mai nominato ) , uomo di mezza età , che guida con in mano l'ennesimo drink , trasporta la giovane Kelly , conosciuta da poco , verso una camera d'albergo nella terraferma . La velocità, la strada malmessa , il buio, l'alcool , la tracotanza del potere , il sesso forse , tutto concorre all'accadere dell'incidente ed al tragico epilogo. L'auto esce di strada e precipita nell'"acqua nera" . L'angoscioso flusso di pensieri di Kelly è uno scorrere a ritroso sulla sua vita , dall'infanzia al presente , in un mescolamento concitato. Una giovane americana di buona famiglia e di ottimi studi , educazione puritana , conosce un uomo di potere "un suo mito " , sul quale ha anche scritto una tesina per l'università ; un animale politico avvezzo ad intrighi e trame d'ogni tipo . La giovane donna ha uno stato di eccitazione misto già al senso di colpa ed ora al terrore. Un'analisi sull'incontro anomalo fra giovani donne e uomini di potere : non mancano temi di critica sociale come l'articolo scritto dalla giovane contro la pena di morte e sul presidente Bush che ha portato alla guerra del golfo. Nonostante lo scandalo , Ted Kennedy non ha mai pagato nè per la guida in stato di ebrezza nè per l'omissione di soccorso ( lui si è salvato ma prima di allertare i soccorsi si è preoccupato di salvare le apparenze) , solo la sua carriera politica è stata irrimediabilmente compromessa dall'evento. " Benchè ne fosse lusingata , come poteva non esserlo dal momento che un uomo importante le parlasse con tanto fervore , ignorando gli altri , lei si affrettò a dire :" Non esiste una cosa definibile come "mia generazione" Senatore : "Siamo divisi dalla razza, la classe sociale , l'educazione , la politica e persino da definizioni sessuali . La sola cosa che ci lega è la nostra separatezza." ***
Post n°2356 pubblicato il 28 Febbraio 2024 da ossimora
N: 21 Alessandro Baricco Abel Feltrinelli Era dai tempi di "seta " che non leggevo qualcosa di Baricco, ricordo che lo lessi a mia figlia allora adolescente e fu gradevole. Baricco mi piace molto quando racconta i libri degli altri , un piglio delicato , teatrale e coinvolgente . Un ottimo divulgatore letterario direi. Ha definito questo sua "Abel" un western "metafisico" , io lo definirei un western non western. I n realtà non c'è una vera trama narrativa, una storia . E' un monologo con qualche spicciolo di racconto , onirico , ondivago , un pò surreale . Una figura di donna libera e totalmente indipendente , bella e dannata , che si aggira in mezzo alle praterie , una madre sui generis che viene salvata dalla condanna a morte ( forse ) ed il protagonista , Abel , voce e pensiero narrante è un pistolero non pistolero che non si nega riflessioni filosofiche . Si aspetta leggendolo che accada qualcosa da un momento all'altro ma non accade assolutamente nulla. Pensieri in libertà , esercizio di stile , vago autocompiacimento stilistico . Basta l'incipit a spiegare molto..."Sento una vibrazione , allora sparo " *
Post n°2355 pubblicato il 27 Febbraio 2024 da ossimora
Stuart Turtun le sette morti di Evelyn Hardcastle Neri pozza /romanzo La fatica assurda che ho fatto per finire questo romanzo è totale. "Complesso , affascinante, effervescente ", lo definisce il Times ."Una lettura scoppiettante "rincara il Sunday express. ( ma che hanno letto ????) Mi sono imposta di portare a termine sempre e comunque i libri che ( in questo caso un regalo ) inizio. Se il racconto avesse qualche pregio letterario come una scrittura brillante e profonda o fosse a più livelli di lettura forse sarei arrivata infondo con minor sofferenza , ma questo enorme ( oltre 400 pag) pasticcio , basato tutto su una trama intricata , oscura e spesso contraddittoria , una scrittura piatta e soporifera , uno pseudo intrico incomprensibile per lunghe parti , noiosissimo , ha veramente messo a dura prova la mia pazienza di lettrice . Un tizio di nome Aiden ( chi è , come è , cosa fa , perchè?) è prigioniero di una vasta dimora cadente circondata da un bosco dal quale non riesce ad uscire . Inoltre è intrappolato nei corpi ( ogni giorno si risveglia in uno diverso ) di vari personaggi ( per nulla caratterizzati , poco fisicamente , per nulla psicologicamente ) ospiti dei padroni di casa per partecipare ad un ballo nella data in cui 19 anni prima è stato assassinato uno dei figli . Un'altra figlia muore durante la festa e continua a morire ogni sera(!!!!) finchè Aiden non scoprirà il responsabile della sua morte . A mano a mano che la lettura procede la noia diventa talmente mortale che sembra di essersi incarnati nell' algida , insipida protagonista plurimorente : Evelyn . La dimora , per metà ridotta in macerie , un complicato intrico di stanze .Uno schizzo talmente privo di interesse e di sostanza . Una gran fatica . Cervellottico , macchinoso , un labirinto folle ed estenuante . Un Cluedo da evitare ! Evitatelo ! *
Post n°2354 pubblicato il 20 Febbraio 2024 da ossimora
N.19 Dolly Alderton Tutto quello che so su i party, gli amici, il lavoro, la vita , l'amore. BUR narrativa Un romanzetto autobiografico che racconta il percorso di crescita , del diventare adulta dell'autrice. Una giovinezza che appare stereotipata nel più classico dei clichè , il trinomio , alcool , sesso ,sballo. Alcuni tratti sono anche vivaci e scritti in maniera lineare ma in generale aleggia un senso di deja vu (visto e rivisto) , di stereotipato , anche nelle riflessioni (o presunte tali ) sull'amore . Anche questo libro ha vinto un premio , questa volta in Inghilterra , direi che ci siamo ! Il memoir parte dai 14 anni di Dolly e della sua amica del cuore Farly , attraversando momenti di vibrante attesa verso le novità delle nuove amicizie e delle nuove scuole :una Londra che pian paino si popola di incontri , di bevute nei locali , di oblii mattutini .Da Internet gracchiante alla connessione , poi Messenger, MSN , le chat , gli incontri al buio , gli amorazzi ; il rapporto col corpo , il dimagrimento , l'accettazione , parlando al lettore come se si trattasse di un diario . Ho faticato a leggerlo e sono stata più volte sul punto di lasciarlo pur essendo semplice mi pesava andare avanti andare ma poi ce l'ho fatta . Faticosamente. La prima sbronza l'ho presa a dieci anni . Ero invitata al bat Mitzvah di Natasha Bratt insieme ad altre quattro fortunelle del nostro anno. Nel padiglione assolato del suo giardino di Mill Hill scorreva vino e girava salmone affumicato ;i capelli delle signore erano fonnati in traiettorie violentemente ondulate e le labbra erano di un beige madreperla . Per ragioni che non capirò mai , a tutte noi ragazzine -chiaramente prepubescenti , con i nostri vestiti senza spalline e le mollette a forma di farfalla tra i capelli - venivano offerti bicchieri di champagne a rotta di collo. All'inizio sentivo soltanto un'ondata di calore che mi attraversava il corpo , il sangue che fiottava e l'epidermide che formicolava . Poi è stato come se tutte le viti delle mie giunture si fossero allentate , lasciandomi leggera ed elastica , tipo un impasto della pizza ben riuscito . Dopodichè è partita la logorrea -gli aneddoti divertenti , le imitazioni sopra le righe di professori e genitori , le battute rozze, le parolacce più divertenti . ( Ad oggi , questa progressione trifasica è ancora il modo in cui sperimento i prodromi dell'ebrezza). *
Post n°2353 pubblicato il 14 Febbraio 2024 da ossimora
Judith Hermann A casa Fazi Editore Chiuso il "piccolo "romanzo ,premio Kleist , premio Holderin; evidentemente i premi letterari , come spesso accade in Italia viaggiano attraverso le stesse mediocrità. ( Non tutti e non sempre ) Un romanzo nordico ( potrebbe essere edito da Iperborea) . Le terre dei polder nel nord della Germania . La protagonista , (di cui non sappiamo nè il nome nè la descrizione fisica) , suo fratello sessantenne che gestisce un pub e si innamora di una ventenne un pò sballata , Mimi una vicina di casa con la quale diventa amica ed il fratello di lei , un allevatore che vive in una fattoria isolata con un migliaio di maiali con il quale la protagonista instaura una "relazione " molto algida quasi insulsa. A distanza compare l'ex marito , collezionatore compulsivo di ciò che gli altri gettano e la figlia che viaggia verso i confini del continente e compare in video ogni tanto. Le aride relazioni , peraltro senza nessuna considerazione / sentimento manifestato , si sviluppano senza nulla di eclatante ( se si esclude il racconto / ricordo iniziale quando la protagonista era stata contattata da un mago per fare la donna "spezzata " in una scatola magica) e procedono nello scorrere della quotidianità più banale. La piattezza del luogo e' in sintonia con la piattezza dei personaggi che sembrano aggirarsi come fantasmi ; su tutto e tutti aleggia la nuova percezione del cambiamento del clima e del futuro sconosciuto che ci aspetta. In generale una storia molto noiosa , le cose accadono in modo semplice (fin troppo) e lento. Sentimenti , eventi , emozioni piatte come la terra dei polder. *
Post n°2352 pubblicato il 12 Febbraio 2024 da ossimora
Truman Capote A sangue freddo Garzanti Gruppo di lettura " Una tigre all'ora del the" Il Kansas occidentale è definito "laggiù" come ci dice Capote. Ed è lì che avviene il brutale assassinio di quattro componenti della famiglia Clutter. Herbert e Bonny , i genitori, Nancy e Fenyon i due figli , ancora adolescenti di 15 e 16 anni , freddati da colpi di fucile in pieno volto nella loro casa , una fiorente fattoria situata ad Halcombe , il 15 Novembre del 1959. Tutto era in divenire, si brancola nel buio ; gli assassini non erano stati ancora identificati , nella zona e nell'America tutta serpeggiava dolore e sdegno ; il perchè della strage non era stato chiarito ( ammesso ci possa essere un perchè )ed i detective , soffrivano il peso della preoccupazione e del dolore che aveva sconvolto paesi e persone ( su tutti lo sceriffo Dewey) . Nella seconda parte del libro va in scena la fuga dei due assassini Dick Hankock e Perry Smith , attraverso vari stati del paese , fra furti e piccoli reati , spaccio di assegni falsi e cambio di macchine e targhe , fino ad arrivare in Messico , sogno in realtà rivelatosi insoddisfacente. Poi la cattura , il processo ed il carcere fino all'esecuzione della condanna a morte per impiccagione. Forse la prima "true story "; Capote vi è entrato totalmente . La sua scrittura , duttile ed estremamente brillante , versatile al punto di essere "fluida" come si richiede ad un romanzo assume un taglio "giornalistico"( compare a puntate nel New Yorker) fino a trasformarsi in saggio quando si addentra nei meandri della psichiatria e della giurisprudenza mantenendo l' unità dell'opera , dalla strage alla condanna con parole ora dure e taglienti ora vellutate come le distese del Kansas . Ho letto da poco "L'avversario " di Carrere , e credo che certamente il francese si sia ispirato a questo per la "presa diretta " degli eventi , Capote però resta sempre nell'ombra se non nel taglio della sua prosa e della sua sensibilità. Colpisce di Capote la pacata seppur determinata presa di posizione contro la pena capitale . C'è comprensione verso questi due uomini , appena trentenni , certamente colpevoli , violenti e psicopatici ; disadattati e cresciuti "in qualche modo" , senza radici etiche e comportamentali , affettivamente deprivati e pieni di rabbia esplosiva. Senza dimenticare la giustizia che spetta alle vittime è legittimo interrogarsi sul valore della pena e sull'orrore della pena di morte ( la legge del taglione...la vendetta). E' stato un vero viaggio questo romanzo ; ho visto anche i due film che ne hanno raccontato la storia e la nascita ; quello in bianco e nero che ripercorre passo passo gli eventi e quello su Truman Capote nel quale appare evidente quanto queta storia abbia toccato la sua mente , per sei lunghi anni . Dopo di questo non scriverà altri libri . **** https://www.minimaetmoralia.it/wp/inchieste/ventitre-cose-che-ho-imparato-leggendo-a-sangue-freddo-di-truman-capote/ https://it.wikipedia.org/wiki/A_sangue_freddo_(film_1967) https://www.mymovies.it/film/2005/truman-capote/
Post n°2351 pubblicato il 08 Febbraio 2024 da ossimora
Melania G.Mazzucco Sei come sei Einaudi Super ET Ci vuole proprio poco a leggerlo ; la storia ti prende da subito ed in un certo qual modo tiene col fiato sospeso fino infondo scoprendo continuamente le numerose carte della narrazione. Avrebbe potuto essere anche più vasto se avesse approfondito personaggi ed eventi. Eva e Giose , nomi non a caso immagino ;Eva la prima donna della storia e Giose , Giuseppe l'uomo che allevò con amore un figlio non suo biologicamente .(Interessante la descrizione del quadro di Antonio de Pereida de Valladolid , con un Giuseppe ed un bambino illuminati da una luce splendente tanto da affascinare soprattutto Giose pur poco propenso all'arte ) Certamente un romanzo di grande freschezza che mette in luce una storia complessa . Eva è una ragazzina che vive a Milano con gli zii dopo la morte del "primo" padre . Perchè Eva è figlia di due padri che si sono amati moltissimo fra loro , l'hanno desiderata ed avuta tramite una maternità surrogata , andando fino in Armenia per riuscirci. Christian era uno studioso, un ricercatore , professore universitario che muore accidentalmente .Giose è un musicista , un compositore , un creativo che si faceva chiamare Yuma nelle sue produzioni , un tipo bello e un pò sopra le righe. Eva è ragazzina intelligente , scrive già delle storie e spera di fare la scrittrice , non è felice di vivere a Milano . Quando reagisce bruscamente all'ennesimo gesto di bullismo che riceve sistematicamente a scuola , spaventata scappa ,scappa per raggiungere il "padre2"che vive sui Monti Sibillini in una casa di famiglia in una sorta di malinconico eremitaggio. Il viaggio che faranno assieme verso Milano ( durante il quale Eva diventa "donna" )apre nuovi scenari di conoscenza fra di loro . Si parla di bullismo , di omofobia , di maternità surrogata sempre senza alcun sensazionalismo , nessuna affermazione di verità assolute . L'amore è amore , la capacità di amare non ha genere , ne' orientamento sessuale ed il disagio pur profondo che sembra provare Eva è solo quello di non vedere riconosciuta la sua famiglia che lei ama . So che la lettura di questo breve romanzo che è stata fatta in alcuni licei ha dato adito a critiche e problemi per chi l'ha proposto . L'assoluta mancanza di assertività della storia narrata si sarebbe prestata ad una dibattito produttivo verso una evoluzione del pensiero di cui la scuola dovrebbe essere portatrice certamente si saranno messe in atto strumentalizzazioni ideologiche di bassa "Lega". *** https://roma.repubblica.it/cronaca/2014/04/28/news/giulio_cesare_protesta_omofoba_nel_liceo_romano-84689517/
Post n°2350 pubblicato il 05 Febbraio 2024 da ossimora
Coco Mellors Cleopatra e Frankestein Einaudi big Cleo ( Cleopatra) e Frenk ( Frankestein ) si incontrano mascherati ad una festa di fine anno in una rutilante New York. Fra loro scatta la passione e la loro storia si snoda tutta avvolta nei riti della Mondanità della "grande mela ", quella raccontata da centinaia di storie e di film . Un romanzo con molte crisi relazionali , molto alcool , tante feste , vestiti , incomprensioni fra coppie mal assortite per età o per gusti. L'intricata vicenda con i due protagonisti principali ed una schiera di personaggi meteora si svolge nel 2007 , in epoca pre pandemia , pre tracolli economici vari in cui era ancora vagamente possibile fare fortuna a Manhattan nell'arte e nella creatività in genere. Un perfetto prodotto commerciale , capace di sedurre .( forse potrebbe anche essere scritto dalla incombente intelligenza artificiale .) Un pò Sally Rooney , un pò Sex and The city ,Coco Mellors ( sarà il suo vero nome ?) sa ben scrivere , dialoghi perfetti al limite del surreale , fluente. e decisamente scorrevole . La prima parte incuriosisce subito e scivola via alla grande , il seguito è un po' più opaco e doloroso , anche se compare Eleanor , il personaggio forse più interessante. Proprio nel finale della storia , che si conclude a Roma ci sono delle riflessioni meno eclatanti e più pacate e riflessive sulle relazioni e sui rapporti . **
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Inviato da: merizeta21
il 18/06/2024 alle 08:50
Inviato da: ossimora
il 17/06/2024 alle 20:17
Inviato da: jigendaisuke
il 16/06/2024 alle 20:32
Inviato da: jigendaisuke
il 12/06/2024 alle 18:28
Inviato da: jigendaisuke
il 07/06/2024 alle 00:28