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Un passo indietro per farne uno avanti :"La carriola di legno".
Post n°269 pubblicato il 25 Ottobre 2011 da lascrivana
La sera non tardò ad arrivare, trovandomi stanca e spettinata. Avevo già preparato tutto per la notte:Il fuoco,l’acqua per il bagno e un infuso naturale da bere a base di fiori di camomilla colta nei boschi la mattina precedente. Per lavarmi,quella sera,utilizzai un infusione d'ortica;avevo letto delle sue proprietà depurative e tonificanti,su qualche libro,di cui ora non ricordo il nome. Fare il bagno,prima di andare a dormire,era diventato un piacevole rito rilassante;poi farlo vicino al fuoco era ancora più invitante. Mi piaceva quella calda e ovattata atmosfera che si creava,con il vapore acqueo e la luce soffusa e tremolante delle alte fiamme del fuoco. Quella notte riposai meglio sul mio morbido giaciglio di paglia;mi svegliai all’alba,prima che il sole facesse capolino tra le conifere. Mi coprii per bene e uscii fuori avviandomi verso il ruscello,volevo vedere il sole specchiarsi, con i suoi raggi dorati nelle acque cristalline. E lì che mi trovò Beppe … Accovacciata su una pietra,con le mani che stringevano le ginocchia in un caldo abbraccio con i dorati capelli svolazzati dalla leggera e fredda brezza mattutina e la punta del naso arrossata per il freddo;lo sguardo perso e affascinato da quel meraviglioso spettacolo. Lui arrivò, trasportando su una carriola di legno di manifattura grezza e artigianale,una grande scatola di cartone. Mi salutò silenziosamente,sembrava non volesse disturbare la mia contemplazione. Poi,aprii la grossa scatola,e tirò fuori un caldo pullover di lana verde scuro;si avvicinò e mi coprii le spalle con un gesto protettivo. “Prenderai un raffreddore … e io non so’ fare il medico” Aggiunse sorridendo. Posai su di lui il mio sguardo grato e affettuoso. Poi indicando la grossa scatola,gli domandai: “Cosa mi hai portato?I regali di Natale anticipati?” “Proprio così!” Ammise sorridendo,continuando : “Ho parlato di te ai nonni,e loro per tutta risposta ,mi hanno riempito questa grossa scatola con tante cose che potrebbero servirti e poi … c’è una deliziosa sorpresa.” Tirò fuori una grossa cesta fumante e profumata,di una dolce fragranza di crostata alla marmellata e l’aroma inebriante del caffè. Stendemmo la tovaglietta che ricopriva tutto quel ben di Dioe facemmo colazione sulla riva del ruscello. “Sei bellissima Sibilla” Sussurrò Beppe,con tono dolce e ammirato. “E tu sei dolcissimo e molto generoso … anche nei complimenti!” Aggiunsi riferendomi alla mia sciatta e poco curata figura. “Tu ,oltre che essere bella fuori,sei bella dentro”. Mi riconfermò con un sorriso. “Bene … Ora basta con i complimenti! Diamoci da fare,abbiamo una dura giornata che ci aspetta,mi hai promesso che mi avresti aiutato ariparare il tetto!” Esortai alzandomi e iniziando a raccogliere i resti della colazione per riporli nella carriola. “La carriola l’hai costruita tu? Mi hai detto di essere bravo a lavorare il legno”. “Si è vero,l’ho fatta io.” Ammise con uno sguardo orgoglioso. “Sei assunto! Puoi aiutarmi a riparare il tetto prima che si metta a piovere”. Così dicendo presi la carriola e incitai Beppe a seguirmi fino a casa. Mi venne dietro con aria scanzonata e sorridente per la mia buffa e barcollante andatura per via del traino difficoltoso del carretto,dovuto al terreno dissestato e pieno di sassolini, del corto sentiero che portava al casolare. L@ur@ |
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