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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Il vecchio mulino:fine

Post n°1146 pubblicato il 14 Marzo 2016 da lascrivana

Lo sparo rimbombò cupo tra quelle quattro mura. Portandosi una mano alla spalla, l'uomo ruzzolò al suolo contorcendosi dal dolore. Impietrita, Giada arretrò sino al punto in cui era disteso Louis, e gli si accucciò accanto.

-Dario...- riuscì solo a mormorare.

Il figlio del commissario fece qualche passo in avanti, quindi puntò l'arma contro l'uomo steso a terra.

-Non so' come tu abbia fatto a fuggire da quel posto, ma hai commesso un grosso sbaglio a tornare, e adesso ne pagherai le conseguenze-

-No!- questa volta, la voce uscì squillante dalla bocca di Giada.

-Non farlo, Dario, è pur sempre tuo...tuo...-

Sul volto del giovane si disegnò un ghigno di disprezzo.

-Mio fratello stavi dicendo? Io non ho più un fratello da quando...quando...- la voce gli si spezzò, mentre la mano che reggeva la rivoltella iniziò a tremare convulsamente.

-Se l'ha perdonato tuo padre, puoi farlo anche tu, non rovinarti la vita-proseguì Giada cercando di rimanere calma.

Dario scosse violentemente la testa.

-Mio padre non l'ha affatto perdonato, ma è pur sempre un poliziotto, io no-disse freddo.

-Ma non sei un assassino...- continuò Giada-...e dobbiamo portare Louis al più presto all'ospedale, ti prego, Dario, non farlo- terminò in tono accorato.

-Ha ammazzato nostra madre, te ne rendi conto!?- proseguì Dario.

-Si è imbottito di droga e l'ha portata in macchina con se, era completamente fuori di testa, e l'ha uccisa!-

La mano si abbassò, mentre le lacrime iniziarono a scendere copiose.

-Non merita di...di vivere...è solo un...un...-

 

-E' solo una persona che ha bisogno d'aiuto-

La voce li fece voltare tutti in contemporanea. Il commissario Dragoni, senza fretta, si avvicinò al figlio minore e gli tolse la rivoltella dalla mano

-Ciò che ha fatto tuo fratello è inqualificabile, ma non permetterò che rovini anche la tua, di vita-

Dario guardò prima lui e poi la ragazza, confuso.

-Scommetto che ti stai chiedendo come ho fatto a rintracciarti, vero?-

Inebetito e confuso, Dario annuì quasi meccanicamente.

-La cassetta in legno, e il flacone di pasticche che ho trovato sotto il tuo letto. Hai sempre detto che, una volta ti fossi trovato faccia a faccia con Paolo, gliele avresti fatti ingoiare una ad una, non l'ho mai scordato. Non capisco come tu abbia saputo nasconderle così bene ma stasera, forse nella fretta, le hai lasciate li, e io le ho trovate-

Paolo, nel frattempo, sembrava soffrire sempre di più.

-Commissario! Dobbiamo portarli all'ospedale, stanno perdendo molto sangue!-intervenne Giada indicando prima Louis e poi Paolo.

-Per le spiegazioni ci sarà tempo dopo, la prego!-

 

 

Una settimana più tardi, Giada varcò la soglia della questura.

-Come sta Louis?- chiese il commissario una volta che fu introdotta nel proprio ufficio.

-Molto meglio, grazie. Le ferite erano superficiali, e non ci sarà bisogno di nessuna operazione-

Dragoni annuì, quindi si sistemò meglio sulla poltroncina.

-Anche Filomena sta meglio. L'abbiamo trovata in un casolare che mio figlio, senza che nessuno ne sapesse nulla, aveva attrezzato come abitazione-

In quelle poche parole, Giada percepì amarezza e disappunto, era quasi dispiaciuta per lui.

-Ho dato le dimissioni dalla polizia...- proseguì il commissario-...credo che fosse la cosa migliore da fare, dopo ciò che è accaduto-

La ragazza avrebbe voluto consolarlo. Che non era sua responsabilità se il figlio drogato era fuggito dalla comunità in cui era stato rinchiuso e fosse tornato. Ma fu lo stesso Dragoni a dar voce a quei pensieri.

-Paolo, oltre che drogato, è anche un maniaco sessuale, e tu ne hai avuto ampia dimostrazione. Sono mortificato per ciò che hai dovuto subire, mi dispiace-

Giada si alzò e, dopo aver aggirato la scrivania, gli poggiò una mano sulla spalla.

-Cosa ne sarà di Dario? In fondo ha sparato a suo fratello-

Dragoni sorrise a quel contatto.

-Sono stato io a sparare, e confido sulla discrezione tua e di Louis-

Giada affondò ancor di più la mano nella sua spalla.

-Ci conti, signor commissario e, a proposito, io e Louis abbiamo deciso di sposarci. Oltre a Filomena, sarei molto lieto che lei mi facesse da testimone, non ammetto un rifiuto-

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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