CANCRO ALLA PROSTATA – Xtandi approvato dalla FDA per l’indicazione precoce del cancro alla prostata, forma sensibile alla castrazione non-metastatica

Pfizer Inc. and Astellas Pharma Inc. jointly commercialize XTANDI in the United States and Astellas has responsibility for manufacturing and all additional regulatory filings globally, as well as commercializing XTANDI outside the United States.

Xtandi ( Enzalutamide ) è il primo inibitore della segnalazione del recettore degli androgeni approvato per i pazienti con cancro alla prostata sensibile alla castrazione non-metastatico [ FASE PRECOCE DELLA MALATTIA ]. Xtandi è in fase di revisione con altre Autorità regolatorie, inclusa l’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ), per supportare un’indicazione ampliata basata sui risultati dello studio EMBARK

Xtandi ( Enzalutamide ) è stato approvato dalla Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense per il trattamento dei pazienti affetti da cancro alla prostata sensibile alla castrazione ( nmCSPC ) non-metastatico con recidiva biochimica ( BCR ) e ad alto rischio di metastasi.

La decisione dell’Agenzia regolatoria rende Xtandi, che è stato autorizzato per l’uso con o senza una terapia con analogo dell’ormone di rilascio delle gonadotropine ( GnRH ), il primo inibitore della segnalazione del recettore degli androgeni ( ARI ) approvato per l’uso in questo sottogruppo di pazienti.

Il trattamento è già approvato negli Stati Uniti per il cancro alla prostata resistente alla castrazione e per il cancro alla prostata metastatico sensibile alla castrazione.

Rispetto a queste indicazioni, il tumore alla prostata sensibile alla castrazione non-metastatico rappresenta uno stadio precoce della malattia, in cui non vi è alcuna evidenza rilevabile della diffusione del cancro a parti distanti del corpo ( metastasi ) e risponde ancora ai trattamenti che abbassano il testosterone.

Tuttavia, tra il 20% e il 40% dei pazienti sottoposti a trattamento per il cancro alla prostata andranno incontro a recidiva biochimica ( aumento dei livelli di PSA ) entro dieci anni, e circa nove su dieci di quelli con recidiva biochimica ad alto rischio svilupperanno una malattia metastatica.

La domanda supplementare è stata supportata dai risultati positivi dello studio di fase 3 EMBARK, che ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella sopravvivenza libera da metastasi ( MFS ) per i pazienti con carcinoma della prostata sensibile alla castrazione non-metastatico ad alto rischio di recidiva biochimica trattati quotidianamente con Xtandi più l’agonista del GnRH Leuprolide rispetto a placebo più Leuprolide.

Lo studio ha inoltre raggiunto un endpoint secondario chiave, dimostrando che i pazienti trattati con Xtandi come agente singolo hanno presentato una riduzione statisticamente significativa del rischio di metastasi o morte rispetto al placebo più Leuprolide.

Fonte: Pfizer & Astellas, 2023

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Pre-ASCO: Carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase iniziale. I dati dello studio KEYNOTE-671 e le decisioni entro fine anno della FDA su Keytruda

MSD

Keytruda ( Pembrolizumab ) di Merck ( MSD ) ha già una posizione dominante nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico, ma l’inibitore del checkpoint può avere il predominio anche nella malattia allo stadio iniziale ?

Con KEYNOTE-671, Keytruda si propone sia per il trattamento neoadiuvante preoperatorio che per il trattamento adiuvante postoperatorio. L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti FDA ha già accettato una domanda riguardante questa indicazione e ha fissato una data target per la decisione al 16 ottobre 2023.

Per quanto riguarda la potenziale concorrenza in questa indicazione, AstraZeneca ha recentemente presentato i dati di fase 3 per Imfinzi ( Durvalumab ) nel contesto perioperatorio. Ma i dati della sperimentazione AEGEAN sono probabilmente troppo immaturi per supportare una domanda presso la FDA.

Nello studio AEGEAN, Imfinzi perioperatorio ha ridotto del 32% il rischio di recidiva, progressione o decesso nei pazienti con tumore NSCLC resecabile in stadio da 2 a 3b dopo un follow-up mediano di soli 11,7 mesi. Lo studio ha raggiunto presto l’endpoint primario e il 35% dei pazienti non aveva nemmeno iniziato il trattamento adiuvante.

Opdivo ( Nivolumab ) di Bristol Myers Squibb ( BMS ) ha ottenuto il via libera dalla FDA come trattamento neoadiuvante dopo aver dimostrato che può migliorare la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ) del 37% nel tumore NSCLC in stadio da 1b a 3a nello studio CheckMate-816.

In CheckMate-816, Opdivo nel setting neoadiuvante ha registrato un miglioramento assoluto di 18,5 punti percentuali rispetto al controllo, raggiungendo una sopravvivenza EFS a 2 anni del 63,8%.

In AEGEAN, Imfinzi perioperatorio ha fornito 10,9 punti percentuali di miglioramento sul controllo con una sopravvivenza libera da eventi a 2 anni al 63,3%.

I trattamenti neoadiuvanti & adiuvanti sono necessari nei tumore NSCLC in fase iniziale ?

Gli oncologi si sono a lungo chiesti se i trattamenti neoadiuvanti e adiuvanti siano entrambi necessari per il tumore NSCLC in fase iniziale.

Lo studio KEYNOTE-671 non sarà in grado di rispondere a questa domanda per il fatto che ha arruolato diverse popolazioni; lo stesso vale per Opdivo nel setting neoadiuvante.

Sarà necessario progettare uno studio ad hoc per risolvere la questione.

Fonte: Fierce Pharma, 2023

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Cancro alla prostata ormono-sensibile metastatico: quali pazienti possono trarre maggior beneficio con Darolutamide ?

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Cancro alla prostata ormono-sensibile metastatico: quali sono i pazienti che possono trarre il maggior beneficio dal trattamento con Darolutamide ?

Le nuove analisi dello studio ARASENS hanno continuato a confermare l’efficacia e il favorevole profilo di sicurezza di Darolutamide ( Nubeqa ) nel tumore della prostata ormono-sensibile metastatico, specialmente nei pazienti con malattia ad alto volume o ad alto rischio.

I migliori risultati con Darolutamide si ottengono con i pazienti affetti da malattia ad alto volume o ad alto rischio

MALATTIA AD ALTO VOLUME

La malattia ad alto volume è definita come metastasi viscerali e/o 4 o più metastasi ossee con almeno 1 al di fuori della colonna vertebrale / pelvi

[  High-volume disease is defined as visceral metastases and/or four or more bone metastases with at least one beyond the vertebral column / pelvis ]

MALATTIA AD ALTO RISCHIO

La malattia ad alto rischio è definita come 2 o più fattori di rischio: punteggio Gleason di 8 o valore superiore, 3 o più lesioni ossee, e presenza di metastasi viscerali misurabili

[  High-risk disease is defined as two or more risk factors from among Gleason score greater than or equal to 8, three or more bone lesions, and presence of measurable visceral metastases ]

Nubeqa ha ricevuto l’approvazione nell’Unione Europea per un’ulteriore indicazione nel cancro alla prostata: mHSPC

La Commissione Europea ha concesso l’approvazione di Nubeqa ( Darolutamide ) per il trattamento dei pazienti con carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ). L’approvazione si basa sui dati dello studio di fase III ARASENS

[ Nubeqa has received EU approval for additional indication in prostate cancer

European Commission granted approval of Nubeqa ( Darolutamide ) for the treatment of patients with metastatic hormone-sensitive prostate cancer ( mHSPC ). Approval is based on phase III ARASENS trial data ]

 

Nubeqa

Nubeqa è approvato in più di 80 Paesi in tutto il mondo, inclusi Stati Uniti, Unione Europea, Giappone e Cina, per il trattamento dei pazienti con carcinoma prostatico non-metastatico resistente alla castrazione ( nmCRPC ), ad alto rischio di sviluppare malattia metastatica.

È inoltre approvato per il trattamento dei pazienti con carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ) in una serie di mercati tra cui Stati Uniti, Unione Europeo e Giappone.

La Darolutamide è oggetto di ulteriori studi in vari stadi del cancro alla prostata, tra cui lo studio di fase III ARANOTE che sta valutando la terapia con Darolutamide più la terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) rispetto alla sola ADT per tumore mHSPC, nonché gli studi australiani e neozelandesi sul cancro urogenitale e prostatico.

Lo studio di fase III DASL-HiCAP ( ANZUP1801 ) sta valutando la Darolutamide come trattamento adiuvante per il carcinoma prostatico localizzato con un rischio molto elevato di recidiva.

Inoltre, è previsto anche uno studio per esplorare il potenziale della Darolutamide nella fase iniziale per i pazienti che hanno sperimentato un aumento dei livelli di antigene prostatico specifico ( PSA ) a seguito di intervento chirurgico o radioterapia.

English Version

Nubeqa is approved in more than 80 countries around the world, including the U.S., European Union, Japan and China, for the treatment of patients with non-metastatic castration-resistant prostate cancer ( nmCRPC ), who are at high risk of developing metastatic disease.

It is also approved for the treatment of patients with metastatic hormone-sensitive prostate cancer ( mHSPC ) in a number of markets including the U.S, European Union and Japan.

Darolutamide is being investigated in further studies across various stages of prostate cancer, including in the ARANOTE phase III trial evaluating Darolutamide plus androgen deprivation therapy ( ADT ) versus ADT alone for mHSPC, as well as the Australian and New Zealand Urogenital and Prostate Cancer Trials Group ( ANZUP ) led international phase III co-operative group DASL-HiCaP ( ANZUP1801 ) trial evaluating Darolutamide as an adjuvant treatment for localized prostate cancer with very high risk of recurrence.

In addition, a study to explore the potential of Darolutamide in the early setting for patients who have experienced a rise in their prostate specific antigen ( PSA ) levels following surgery or radiation, is also planned.

 

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Aggiornamento in Urologia: Biopsia nel cancro alla prostata

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Aggiornamento in Medicina

Biopsia con risonanza magnetica o biopsia standard nello screening del tumore alla prostata

Alti tassi di sovradiagnosi sono una barriera critica per lo screening organizzato del tumore alla prostata.
La risonanza magnetica ( MRI ) con biopsia mirata ha mostrato il potenziale per affrontare questa sfida, ma le implicazioni del suo utilizzo nel contesto dello screening organizzato del cancro alla prostata sono sconosciute.
È stato condotto uno studio di non-inferiorità basato sulla popolazione di screening del tumore alla prostata in cui uomini di età compresa tra 50 e 74 anni della popolazione generale sono stati invitati a partecipare; i partecipanti con livelli di antigene prostatico specifico ( PSA ) di 3 ng per millilitro o superiori sono stati assegnati in modo casuale a sottoporsi a una biopsia standard …..

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I pazienti con cancro presentano una maggiore incidenza di tromboembolia venosa

Il tromboembolismo venoso ( TEV ) associato al cancro è una condizione comune e pericolosa per la vita nei pazienti adulti con tumore.
I pazienti con cancro hanno da quattro a sette volte più probabilità di sviluppare tromboembolismo venoso rispetto ai pazienti non-oncologici

I fattori responsabili dell’aumento dell’incidenza di tromboembolismo venoso associata al cancro includono fondamentalmente il tipo di cancro e il trattamento associato al cancro.

I dati statistici hanno mostrato che il tromboembolismo venoso è stato osservato nell’8.4% di quasi 6 milioni di ricoveri che hanno riguardato 3.146.388 singoli pazienti con cancro negli Stati Uniti in un periodo di quasi due decenni.
L’incidenza del tromboembolismo venoso associato al cancro è in continuo aumento in tutto il mondo.

Il tromboembolismo venoso associato al cancro è un’importante causa di morbilità per i pazienti oncologici.
L’embolia polmonare è una delle complicanze che può portare al ricovero in Unità di terapia intensiva ( UTI ) per i pazienti affetti da cancro.
Il tromboembolismo venoso è la seconda causa di mortalità tra i pazienti con cancro dopo la progressione della malattia.
Un’indagine su larga scala negli Stati Uniti ha rivelato che la mortalità intraospedaliera è stata osservata nel 5.5% dei pazienti oncologici senza diagnosi di tromboembolismo venoso, mentre nel 15.0% di quelli con tromboembolismo venoso, incluso il 19.4% con embolia polmonare.

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