EHA 2023 PODCAST – Studio LOTIS-2: risposta duratura di Loncastuximab tesirine nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato / refrattario

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REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

PODCASTSTUDIO LOTIS-2: Loncastuximab tesirine ( Zynlonta ) nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato / refrattario

Studio LOTIS-2

Tra i pazienti pesantemente pre-trattati in LOTIS-2, Loncastuximab tesirine, un coniugato anticorpo-farmaco mirato a CD19, ha continuato a dimostrare risposte a lungo termine, durature, nei pazienti con risposta completa, c con un profilo di sicurezza gestibile. Il 31% dei 36 pazienti con risposta completa è risultato libero da eventi per un periodo maggiore o uguale a 2 anni senza evidenza di malattia e nessuna nuova terapia antitumorale dopo Loncastuximab tesirine. Sono necessari ulteriori studi per identificare i fattori predittivi della risposta a lungo termine di questo coniugato anticorpo-farmaco

LOTIS-2 Trial

Among heavily pretreated pts in LOTIS-2, Loncastuximab tesirine, a CD19-targeting antibody-drug conjugate, has continued to demonstrate durable, long-term responses in patients with complete response ( CR ) with a manageable safety profile; 31% of the 36 CR patients were event-free for greater than or equal to 2 years with no evidence of disease and no new anticancer therapy post-Loncastuximab tesirine. Further study is needed to identify factors predictive of long-term response to Loncastuximab tesirine.

 

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EHA 2023 PODCAST – Studio NP30179: risposte durature con Glofitamab in monoterapia nel linfoma a grandi cellule B recidivato o refrattario

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REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

PODCAST – STUDIO NP30179: risposte durevoli con Glofitamab ( Columvi ) in monoterapia nel linfoma a grandi cellule B recidivato / refrattario

 

Studio NP30179

Glofitamab è un anticorpo bispecifico CD3xCD20 somministrato in un ciclo fisso di 12 cicli di tre settimane. In uno studio di fase II, Glofitamab ha indotto alti tassi di risposta completa e ha presentato una tossicità gestibile nei pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivato / refrattario. In un follow-up esteso, la monoterapia con Glofitamab ha continuato a dimostrare risposte durature, con la maggior parte dei pazienti in risposta completa alla fine del trattamento ancora in remissione senza nuovi eventi avversi. Questi dati supportano il potenziale di esiti favorevoli a lungo termine con Glofitamab a durata fissa per il linfoma a grandi cellule B recidivato / refrattario

NP30179 Trial

Glofitamab is a CD3xCD20 bispecific antibody delivered in a fixed course of 12 three-weekly cycles. In a phase II study, Glofitamab has induced high complete response rates and had manageable toxicity in patients with relapsed/refractory large B-cell lymphoma. In an extended follow-up, Glofitamab monotherapy has continued to demonstrate durable responses, with most patients in complete response at end of treatment still in remission without new adverse events. These data support the potential for favorable long-term outcomes with fixed-duration Glofitamab for relapsed/refractory large B-cell lymphoma

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EHA 2023 PODCAST – Studio L-MIND: dati a 5 anni di Tafasitamab associato a Lenalidomide nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario

Incyte

 

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

PODCASTSTUDIO L-MIND: Tafasitamab associato a Lenalidomide nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario. Dati a 5 anni

Studio L-MIND

L’analisi finale a 5 anni dello studio L-MIND ha mostrato risposte durature prolungate con la terapia combinata Tafasitamab più Lenalidomide, seguita dalla monoterapia a lungo termine con Tafasitamab, nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato / refrattario, non-idonei al trapianto autologo di cellule staminali, con valore mediano di durata della risposta non-raggiunto dopo 43,7 mesi di follow-up mediano. Questi dati a lungo termine hanno indicato che questo trattamento immunoterapico può avere un potenziale curativo.

L-MIND Trial

In this 5-year subgroup analysis, a long-term clinical benefit with Tafasitamab plus Lenalidomide followed by Tafasitamab monotherapy was observed in all subgroups of clinical interest, including patients with poor prognosis risk factors. These data suggest this immunotherapy may have curative potential.

 

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Stati Uniti: Imbruvica ha perso le indicazioni nel linfoma mantellare e linfoma della zona marginale

Imbruvica

AbbVie e Johnson & Johnson stanno ritirando due approvazioni accelerate di Imbruvica nel linfoma dopo che i risultati degli studi di conferma non sono riusciti a convincere la FDA, lasciando il posto ad AstraZeneca e a BeiGene

AbbVie e J&J ( Johnson & Johnson ) hanno dichiarato di voler ritirare volontariamente le indicazioni di Imbruvica nel linfoma a cellule del mantello ( linfoma mantellare; MCL ) e nel linfoma della zona marginale ( MZL ), precedentemente approvate.

Il ritiro delle approvazioni accelerate fa seguito ai risultati di due studi di conferma di fase 3 che non sono riusciti a convincere l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ).

Il linfoma mantellare e il linfoma della zona marginale sono indicazioni relativamente piccole per Imbruvica rispetto al suo uso nella leucemia linfatica cronica ( LLC ), indicazione che viene invece mantenuta. Ma tirarsi fuori dalle indicazioni riguardanti il linfoma segna comunque un duro colpo per un marchio già in declino

Sotto l’assedio di Brukinsa di BeiGene e Calquence di AstraZeneca, Imbruvica ha accumulato 3,4 miliardi di dollari di vendite negli Stati Uniti per AbbVie nel 2022, in calo del 21% su base annua. Inoltre, il confronto testa-a-testa di Brukinsa versus Imbruvica nella leucemia linfatica cronica, vinto da Brukinsa ( maggiore efficacia, minore incidenza di reazioni avverse ), seguita da un paio di recenti approvazioni della FDA, ha messo Imbruvica in difficoltà.

Tra i due ritiri di Imbruvica, quello riguardante il linfoma mantellare arriva un poco a sorpresa. Imbruvica ha effettivamente raggiunto l’endpoint primario dello studio di fase 3 SHINE, dimostrando che potrebbe ridurre il rischio di progressione della malattia o morte del 25% nei pazienti con linfoma mantellare di nuova diagnosi. Il farmaco, tuttavia, non è riuscito a prolungare in modo significativo la vita dei pazienti, secondo i dati condivisi all’Incontro annuale dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) del 2022.

Tuttavia, il mancato beneficio riguardo alla sopravvivenza globale dopo un risultato positivo per la sopravvivenza libera da progressione, abbinata a un aumento del tasso di effetti collaterali, ha fatto sollevare una bandiera rossa alla FDA.

In precedenza, l’Agenzia regolatoria statunitense aveva avviato ampi ritiri dal mercato di diversi inibitori PI3K, seguendo un modello simile per i risultati clinici.

Per quanto riguarda l’indicazione di linfoma della zona marginale, AbbVie e J&J hanno affermato che lo studio di fase 3 SELENE ha fallito poiché Imbruvica non ha evitato la progressione tumorale o la morte nei pazienti con linfoma della zona marginale o linfoma follicolare precedentemente trattati.

Una volta che Imbruvica si ritirerà ufficialmente da tali indicazioni, Brukinsa di BeiGene sarà l’unico inibitore BTK disponibile negli Stati Uniti per il linfoma della zona marginale recidivante o refrattario, grazie alla sua approvazione accelerata nel 2021.

Nel linfoma mantellare, sia Brukinsa che Calquence di AstraZeneca vantano approvazioni accelerate per i pazienti che hanno ha ricevuto una terapia precedente, e Jaypirca di Eli Lilly ha appena ottenuto il via libera come opzione per gli ultimi stadi di malattia.

Tutti questi farmaci hanno in corso studi per confermare indicazioni nel linfoma. Ma gli studi clinici randomizzati per i tumori ematologici indolenti possono richiedere molto tempo per fornire indicazioni utili: lo studio SHINE di Imbruvica è stato avviato nel 2013.

Per Brukinsa, BeiGene e la FDA hanno stabilito per il febbraio 2027 il termine ultimo per la presentazione di prove di conferma nell’uso del farmaco nel linfoma mantellare. BeiGene ha tempo fino a ottobre 2028 per l’indicazione linfoma della zona marginale.

La data di completamento prevista da Calquence per la conferma dell’indicazione linfoma mantellare è novembre 2024.

Fonte: FiercePharma, 2023

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Forum Ematologico: Dallo studio SHINE indicazioni per l’impiego di Imbruvica come prima linea nel linfoma a cellule mantellari

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Linfoma mantellare di nuova diagnosi: Ibrutinib ha dimostrato risultati di sopravvivenza significativi negli anziani 

” Vi è un urgente bisogno di migliorare i risultati per i pazienti più anziani con linfoma mantellare ( MCL ). Data la sopravvivenza mediana libera da progressione di 6.7 anni, la combinazione di Ibrutinib ( Imbruvica ) ha dimostrato il potenziale per essere un trattamento di prima linea in questo popolazione”, Michael Wang presso l’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas

Lo studio SHINE di Ibrutinib è uno dei più grandi studi clinici condotti nel linfoma MCL di prima linea e il primo per un inibitore della tirosin-chinasi di Bruton.

I risultati dello studio SHINE sono stati presentati alla riunione annuale 2022 dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) e pubblicati su The New England Journal of Medicine ( NEJM ).

ENGLISH VERSION

Newly diagnosed mantle cell lymphoma: Ibrutinib has demonstrated significant survival outcomes in older adults

” There is an urgent need to improve outcomes for older patients with mantle cell lymphoma ( MCL ). Given the median progression-free survival of 6.7 years, the Ibrutinib ( Imbruvica ) combination has demonstrated the potential to be a first-line treatment in this population,” Michael Wang at the University of Texas MD Anderson Cancer Center

The SHINE trial of Ibrutinib is one of the biggest clinical trials conducted in first-line MCL and the first for a Bruton’s tyrosine kinase inhibitor.

Results of the SHINE study were presented at the 2022 American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) annual meeting and published in The New England Journal of Medicine.

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Pembrolizumab più Gemcitabina, Vinorelbina e Doxorubicina liposomiale come terapia di seconda linea per il linfoma di Hodgkin classico recidivante o refrattario

È stato condotto uno studio di fase II per valutare Pembrolizumab ( Keytruda ) più Gemcitabina, Vinorelbina e Doxorubicina liposomiale ( Pembro-GVD ) come terapia di seconda linea per il linfoma di Ho …


 

TTI-621 intralesionale, un nuovo farmaco biologico mirato al checkpoint immunitario innato CD47, nei pazienti con micosi fungoide o sindrome di Sézary, recidivante o refrattaria

È stato precedentemente dimostrato che TTI-621 endovenoso ( SIRPalfa-IgG1 Fc ) ha attività nelle neoplasie ematologiche recidivanti o refrattarie. Questo studio di fase 1 ha valutato la sicurezza e …


 

Esiti associati al condizionamento basato su Tiotepa nei pazienti con linfoma primitivo del sistema nervoso centrale dopo trapianto di cellule ematopoietiche autologhe

Il linfoma primitivo del sistema nervoso centrale ( PCNSL ) richiede l’induzione e il consolidamento per ottenere una potenziale guarigione. La terapia ad alte dosi e il trapianto autologo di cellul …


 

Trattamento eBEACOPP guidato da PET del linfoma di Hodgkin in stadio avanzato: studio HD18

Lo studio HD18 del German Hodgkin Study Group ha stabilito la sicurezza e l’efficacia di eBEACOPP guidato da PET [ tomografia a emissione di positroni ] ( Bleomicina, Etoposide, Doxorubicina, Ciclofos …


 

Glofitamab, un nuovo anticorpo bispecifico diretto contro il recettore CD20 che coinvolge le cellule T, induce remissioni complete durature nel linfoma a cellule B recidivato o refrattario

Glofitamab è un anticorpo bispecifico che coinvolge le cellule T che possiede una nuova struttura con bivalenza per CD20 sulle cellule B e monovalenza per CD3 sulle cellule T. Uno studio di fase I …


 

L’aggiunta di Lenalidomide a R-CHOP migliora gli esiti nel linfoma diffuso a grandi cellule B di nuova diagnosi nello studio ECOG-ACRIN E1412

La Lenalidomide ( Revlimid ) combinata con Rituximab ( MabThera ) più Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone ( R-CHOP ) ( R2CHOP ) nel linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) non- …


 

Pembrolizumab versus Brentuximab vedotin nel linfoma di Hodgkin classico recidivante o refrattario: studio KEYNOTE-204

Il blocco di PD-1 tramite Pembrolizumab ( Keytruda ) in monoterapia ha mostrato attività antitumorale e tossicità nei pazienti con linfoma di Hodgkin classico recidivante o refrattario. Sono state …


 

Mantenimento con Lenalidomide dopo trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nel linfoma mantellare: risultati di uno studio della Fondazione Italiana Linfomi

Ai pazienti idonei con linfoma mantellare di età compresa tra 18 e 65 anni vengono solitamente somministrati regimi di induzione a base di Citarabina e Rituximab seguiti da trapianto autologo di cellu …


 

Efficacia di Nivolumab e regime AVD nel linfoma di Hodgkin classico a prognosi sfavorevole in stadio iniziale: studio NIVAHL

Nel linfoma di Hodgkin classico ( cHL ) a prognosi sfavorevole, in stadio iniziale, la terapia convenzionale induce tassi di guarigione elevati ma anche effetti tossici acuti e a lungo termine rilevan …


 

Rituximab-CHOP con intensificazione precoce di Rituximab per linfoma diffuso a grandi cellule B: studio HOVON-84

L’immunochemioterapia con Rituximab ( MabThera ) più Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone ( R-CHOP ) è diventata lo standard di cura per i pazienti con linfoma diffuso a grandi cellu …


 

Selinexor nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario: studio SADAL

Il linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivante o refrattario è un tumore aggressivo con una sopravvivenza globale mediana inferiore a 6 mesi. È stata valutata la risposta a Selinexor ( …


 

Regime iper-CVAD in combinazione con Ofatumumab come terapia di prima linea per adulti con leucemia linfoblastica acuta a cellule B negativa al cromosoma Philadelphia

L’aggiunta di Rituximab ( MabThera ) alla chemioterapia intensiva ha migliorato gli esiti nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta a cellule B. Ofatumumab ( Arzerra ) è un anticorpo monoclonale …


 

Rituximab, Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisolone combinati con Metotrexato ad alte dosi più chemioterapia intratecale per linfoma intravascolare a grandi cellule B di nuova diagnosi: studio PRIMEUR-IVL

Il linfoma intravascolare a grandi cellule B ( IVLBCL ) è una malattia rara per la quale non esiste un trattamento standard disponibile. Sono state accertate la sicurezza e l’attività di R-CHOP ( Ri …


 

Trattamento dei pazienti anziani con linfoma a cellule del mantello: follow-up a lungo termine dello European MCL Elderly Trial

In un aggiornamento dello studio clinico randomizzato, in aperto, di fase III European Mantle Cell Lymphoma ( MCL ) Elderly Trial pubblicato nel 2012 si è cercato di confermare i risultati sugli esiti …


 

Tollerabilità e attività di Ublituximab, Umbralisib e Ibrutinib nei pazienti con leucemia linfatica cronica e linfoma non-Hodgkin

Gli approcci terapeutici per le neoplasie delle cellule B continuano ad evolversi, specialmente per quanto riguarda gli approcci combinati. Sono state valutate la sicurezza e l’efficacia della tripl …

Aggiornamento in Ematologia: Mieloma multiplo di nuova diagnosi

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Aggiornamento in Medicina

Mieloma multiplo di nuova diagnosi: consolidamento e mantenimento

È stato affrontato il ruolo del trattamento di consolidamento per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e idonei al trapianto in uno studio clinico controllato.
Lo studio EMN02/HOVON95 ha confrontato il trattamento di consolidamento con due cicli di Bortezomib ( Velcade ), Lenalidomide e Desametasone ( regime VRD ) o nessun consolidamento dopo terapia di induzione e intensificazione, seguito da mantenimento continuo con Lenalidomide.
L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).
In tutto 878 pazienti idonei sono stati assegnati in modo casuale a ricevere il consolidamento VRD ( 451 pazienti ) o nessun consolidamento ( 427 pazienti ). ( CONTINUA SU EMATOLOGIA.NET

 

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Leucemia linfoblastica acuta

Risultati ricerca per “Leucemia linfoblastica acuta”. Regime iper …

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Gammopatia monoclonale

La gammopatia monoclonale di significato indeterminato …

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Sicurezza e attività clinica di una terapia di combinazione con 2 …

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Aggiornamento in Ematologia: Mieloma multiplo di nuova diagnosi

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È stato affrontato il ruolo del trattamento di consolidamento per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e idonei al trapianto in uno studio clinico controllato.
Lo studio EMN02/HOVON95 ha confrontato il trattamento di consolidamento con due cicli di Bortezomib ( Velcade ), Lenalidomide e Desametasone ( regime VRD ) o nessun consolidamento dopo terapia di induzione e intensificazione, seguito da mantenimento continuo con Lenalidomide.
L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).
CONTINUA SU EMATOLOGIA.NET – LINK: https://www.ematologia.net/articolo/consolidamento-e-mantenimento-nel-mieloma-multiplo-di-nuova-diagnosi

 

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Aggiornamento in Ematologia: Trombocitopenia immunitaria & Vaccinazione anti-COVID

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Quanto è sicura la vaccinazione contro SARS-CoV-2 per i pazienti con trombocitopenia immunitaria de novo e preesistente ?

Uno studio ha descritto gli effetti della vaccinazione contro SARS-CoV-2 sulla conta piastrinica dei pazienti con trombocitopenia immunitaria ( ITP ) de novo e preesistente, compresi gli esiti dello sviluppo o dell’esacerbazione della trombocitopenia immunitaria secondaria alla somministrazione di vaccini a RNA messaggero ( mRNA ).
I risultati supportano la sicurezza dei vaccini contro SARS-CoV-2 per i pazienti con trombocitopenia immunitaria de novo e preesistente, poiché l’incidenza di grave trombocitopenia e sanguinamento è bassa, e i pazienti possono essere gestiti con approcci terapeutici standard e, occasionalmente, intensificati.
Per identificare i potenziali casi di trombocitopenia immunitaria de novo dopo la vaccinazione contro SARS-CoV-2, i ricercatori hanno preso in esame i dati del sistema VAERS ( Vaccine Adverse Event Reporting System ), un programma di vaccinosorveglianza negli USA co-sponsorizzato da CDC e FDA.
Inoltre, i ricercatori hanno anche ottenuto dati anonimi sui pazienti …..

CONTINUA SU EMATOLOGIA.NET – LINK: https://www.ematologia.net/articolo/quanto-sicura-la-vaccinazione-contro-sars-cov-2-per-i-pazienti-con-trombocitopenia-immunitaria-de-novo-e-preesistente

 

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L’efficacia e la sicurezza di Plerixafor ( Mozobil ) più G-CSF …

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Nei pazienti con linfoma a cellule T periferiche in prima remissione …

Farmaci

Il 60% dei pazienti con leucemia mieloide acuta di nuova …

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Uno studio ha descritto gli effetti della vaccinazione contro SARS …

Leucemia linfoblastica acuta

L’Asparaginasi è un farmaco essenziale nella terapia della …

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La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfocitica …

Mieloma multiplo: trattamento con Isatuximab associato a Carfilzomib e Desametasone

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Analisi dei sottogruppi IKEMA nei pazienti con mieloma multiplo recidivato con citogenetica ad alto rischio: Isatuximab associato a Carfilzomib e Desametasone

Un’analisi ad interim dello studio di fase 3 IKEMA ha dimostrato che l’associazione Isatuximab [ Sarclisa ] – Carfilzomib [ Kyprolis ] – Desametasone ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto a Carfilzomib – Desametasone nei pazienti con mieloma multiplo recidivante ( hazard ratio, HR 0.531; IC 99%, 0.318–0.889 ; P = 0.0007 ), con un profilo di sicurezza gestibile.

Questa analisi per sottogruppi di IKEMA ha esaminato l’efficacia e la sicurezza nei pazienti con citogenetica ad alto rischio [ t(4;14), del(17p) e t(14;16) e/o guadagno (1q21) ].

I pazienti con 1-3 linee di precedente terapia sono stati randomizzati in un rapporto 3:2 a ricevere Isatuximab – Carfilzomib – Desametasone ( n = 179 ) oppure Carfilzomib – Desametasone ( n = 123 ).

La citogenetica ad alto rischio è stata valutata mediante analisi di laboratorio centrale e definita come uno o più dei seguenti: del(17p): cutoff del 50%; t(4;14) o t(14;16): cutoff del 30%.
La valutazione del guadagno (1q21) è stata prespecificata come 3 o più copie: cutoff del 30%.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione. Gli endpoint secondari erano il tasso di risposta globale ( ORR ), il tasso di negatività della malattia minima residua ( MRD ) e la sicurezza.

Tra i pazienti randomizzati, il 23.5% del gruppo trattato con Isatuximab – Carfilzomib – Desametasone e il 25.2% di quelli che hanno ricevuto Carfilzomib – Desametasone presentavano una o più anomalie citogenetiche ad alto rischio; il 26.3% di Isatuximab – Carfilzomib – Desametasone e il 25.2% di Carfilzomib – Desametasone hanno mostrato un guadagno (1q21) isolato…..

CONTINUA SU EMATOLOGIA.NET: https://www.ematologia.net/articolo/analisi-dei-sottogruppi-ikema-nei-pazienti-con-mieloma-multiplo-recidivato-con-citogenetica-ad-alto-rischio-isatuximab-associato-a-carfilzomib-e-desametasone

 

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Linfoma a cellule B recidivante o refrattario: tassi di risposta …

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