Forum Ematologico – ASCO22: Il punto sugli anticorpi bispecifici con target BCMA nel mieloma multiplo recidivante – refrattario

ASCO

ASCO22 – Anticorpi specifici: Janssen ( Teclistamab ) versus Pfizer ( Elranatamab )

Se approvati, gli anticorpi bispecifici di Janssen e di Pfizer entreranno in un mercato che dispone già di diverse terapie mirate a BCMA, tra cui:

1) l’anticorpo-farmaco coniugato ( ADC ) Blenrep ( Belantamab mafodotin ) di GlaxoSmithKline;

2) la terapia CART-T Abecma di Bristol-Myers Squibb / bluebird bio;

3) la terapia CAR-T Carvykti di Janssen

 

Anticorpi bispecifici mirati a BCMA nei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario

 

A) Janssen di J&J ha fornito un aggiornamento sullo studio MajesTEC-1 riguardante Teclistamab, l’anticorpo bispecifico BCMAxCD3 nei pazienti con mieloma multiplo recidivato-refrattario che erano stati trattati con almeno tre precedenti linee di terapia con un follow-up mediano di 14 mesi.

I nuovi dati hanno fornito un tasso di risposta globale ( ORR ) del 63% con Teclistamab, compreso il 39% di risposte complete ( CR ), con un miglioramento rispetto alle rispettive letture del 62% e del 29% ( dati precesentati al Congresso ASH 2021 dopo circa 8 mesi di follow-up ).

La durata mediana della risposta è ora superiore a 18 mesi sebbene i dati su questa misura non siano ancora maturi, mentre la sopravvivenza libera da progressione è di 11.3 mesi.

Teclistamab sembra in procinto di essere il primo anticorpo bispecifico mirato a BCMA a raggiungere il mercato

B) Pfizer, in concorrenza con J&J, ha riportato i dati di fase 2 di Elranatamab, anticorpo bispecifico BCMAxCD3 in una popolazione di pazienti altrettanto pesantemente pretrattata.

Nello studio MagnetisMM-3, Elranatamab è risultato associato a un tasso di risposta globale ( ORR ) del 60.6% dopo un follow-up mediano di poco meno di 4 mesi.

I risultati sono ancora preliminari, ma qualora venissero raggiunti gli endpoint primari entro la fine del 2022, Pfizer darà avvio alle pratiche registrative.

I risultati di MagnetisMM-3 hanno indicato un tasso del 60% di sindrome da rilascio di citochine ( CRS ), contro circa il 72% nello studio riguardante Teclistamab, sebbene le differenze nel disegno dello studio rendano difficile un confronto diretto.

Secondo Pfizer il rischio di sindrome da rilascio di citochine ( CRS ) è ridotto dal regime di somministrazione di Elranatamab, che include un aumento graduale del dosaggio nella prima settimana di trattamento, prima che l’anticorpo bispecifico venga somministrato alla sua dose completa una volta a settimana.

 

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Forum Ematologico – Novità nella terapia della Mielofibrosi: Inrebic a base di Fedratinib

Celgene-Bms

Mielofibrosi: approvato in Italia Inrebic a base di Fedratinib, la prima nuova terapia da 10 anni. Riduce le dimensioni della milza e migliora la qualità di vita

L’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ) ha approvato la rimborsabilità di Inrebic a base di Fedratinib nella mielofibrosi in prima e seconda linea. Ogni anno in Italia sono circa 700 i nuovi casi di questo raro tumore del sangue e la metà dei pazienti dopo 3 anni perde la risposta al trattamento standard.

Fedratinib è efficace nel controllo della splenomegalia e dei sintomi debilitanti correlati alla malattia.

” Negli ultimi anni è profondamente cambiata la gestione della mielofibrosi, grazie a terapie mirate che hanno come bersaglio proprio le proteine della famiglia JAK2. Dopo un periodo compreso fra 3 e 5 anni, è noto che circa la metà dei pazienti trattati con l’attuale terapia standard, Ruxolitinib, un inibitore di JAK, perde la risposta al farmaco. Per la prima volta in quasi un decennio senza progressi, entra nell’armamentario terapeutico una nuova molecola. Fedratinib è una terapia mirata orale, che ha mostrato riduzioni clinicamente significative del volume della milza e dei sintomi, nei pazienti in cui la malattia è progredita durante il trattamento con Ruxolitinib o non-trattati in precedenza con inibitori JAK ”.

Francesco Passamonti, Ordinario di Ematologia all’Università dell’Insubria di Varese e Direttore Ematologia ASST Sette Laghi di Varese

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Forum Ematologico – Novità nella terapia del mieloma multiplo refrattario – recidivato: Teclistamab

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Anticorpi bispecifici diretti contro BCMA e CD3 per il mieloma multiplo: Teclistamab

Teclistamab è un anticorpo bispecifico sperimentale che reindirizza le cellule T, e ha come bersaglio sia BCMA che CD3.

Il BCMA ( antigene di maturazione delle cellule B ) è espresso ad alti livelli sulle cellule di mieloma multiplo.

Teclistamab reindirizza le cellule T positive al CD3 verso le cellule di mieloma che esprimono BCMA inducendo l’eliminazione delle cellule tumorali.

Teclistamab è in fase di sperimentazione sia in monoterapia che in combinazione.

Nel 2020 l’EMA ( European Medicines Agency ) e la FDA ( Food and Drug Administration ) hanno concesso a Teclistamab la designazione di farmaco orfano per il trattamento del mieloma multiplo.

A gennaio 2021 Teclistamab ha ottenuto la designazione PRIME ( PRIority MEdicines ), da parte dell’EMA. La designazione PRIME velocizza l’iter di approvazione condizionale del farmaco.

A giugno 2021 Teclistamab ha poi ottenuto la designazione Breakthrough Therapy ( BTD ) da parte della Agenzia statunitense FDA. La FDA conferisce la designazione BTD per velocizzare lo sviluppo e la revisione normativa di un farmaco sperimentale volto a trattare una malattia grave o mortale. Si basa su prove cliniche preliminari del fatto che il farmaco garantisca un miglioramento sostanziale rispetto alla terapia standard in almeno un endpoint clinico significativo.

A dicembre 2021, l’EMA ha concesso a Teclistamab la procedura accelerata, con riduzione dei tempi di revisione della richiesta di AIC da parte del Comitato per i Medicinali per Uso Umano ( CHMP ). La procedura accelerata viene concessa quando un farmaco rappresenta un’innovazione terapeutica di interesse per la salute pubblica.

La richiesta all’EMA è sostenuta dallo studio multicentrico in aperto MajesTEC-1, che ha valutato la sicurezza e l’efficacia di Teclistamab negli adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario.

Gli ultimi risultati dello studio MajesTEC-1 sono stati presentati al congresso ASH 2021.

I dati di efficacia, valutati sulla base dei criteri IMWG, sono stati: tasso di risposta complessivo ( ORR ), risposta parziale molto buona ( VGPR ), risposta completa ( CR ).

I dati di sicurezza valutati come indicatori di sicurezza e di tollerabilità sono stati: tossicità dose limitante; numero di partecipanti che ha riscontrato eventi avversi.

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Forum Ematologico: Polivy in combinazione nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B non precedentemente trattato

Roche.2

Polivy ha ricevuto l’approvazione della Commissione Europea per la terapia di combinazione nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B non precedentemente trattato

Dopo un’attesa di 20 anni per un miglioramento clinicamente significativo per i pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) non-trattato, la Commissione europea ( CE ) ha concesso l’approvazione di Polivy ( Polatuzumab vedotin ) in combinazione con Rituximab.

Il trattamento comprende anche Ciclofosfamide, Doxorubicina e Prednisone ( R-CHP ).

Ogni anno in Europa a circa 40.000 persone viene diagnosticato il linfoma DLBCL, una forma molto aggressiva di tumore ematologico. Mentre molti pazienti inizialmente rispondono al trattamento, quattro su dieci non vengono curati con lo standard di cura esistente.

L’approvazione si è basata sui risultati di POLARIX, uno studio di fase 3 che ha dimostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione rispetto alle cure standard fornite.

Lo studio ha coinvolto pazienti con linfoma DLBCL precedentemente non-trattato e tutti i pazienti sono stati seguiti per almeno 2 anni.

I risultati hanno dimostrato che, dopo la terapia, si è verificata una riduzione del 27% del rischio di peggioramento della malattia o morte.

Lo studio continua ad essere condotto in collaborazione con The Lymphoma Study Association e The Lymphoma Academic Research Organisation.

Aggiornamento su: LinfomaPolatuzumab vedotin by Xagena

 

ENGLISH VERSION

Polivy combination approved by European Commission for patients with previously untreated diffuse large B-cell lymphoma

First new treatment option in more than 20 years to show a clinically meaningful improvement in progression-free survival is approved for people with previously untreated diffuse large B-cell lymphoma (DLBCL)

Approval is based on pivotal data from the phase III POLARIX study, where Polivy plus R-CHP significantly improved progression-free survival with comparable safety versus the standard of care, R-CHOP

First-line treatment with Polivy plus R-CHP has the potential to reduce the burden on patients and healthcare systems, associated with disease progression

 

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Forum Ematologico – Terapia CAR-T: Yescarta come prima linea nel linfoma a grandi cellule B ad alto rischio

Yescarta

Axicabtagene ciloleucel ( Yescarta ) come trattamento di prima linea per il linfoma ad alto rischio – Lo studio condotto da MD Anderson è il primo a valutare la terapia con cellule CAR T in prima linea per il linfoma a grandi cellule B ad alto rischio

I risultati dello studio ZUMA-12 condotto dai ricercatori dell’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas hanno mostrato che il trattamento di prima linea con Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ), una terapia con cellule CAR-T, ha raggiunto un alto tasso di risposta completa nei pazienti con linfoma a grandi cellule B ( LBCL ) ad alto rischio.

Dei 40 pazienti trattati con Axi-cel, l’89% ha avuto una risposta obiettiva ( ORR ) e il 78% ha avuto una risposta completa ( CR ). Il tasso di sopravvivenza globale ( OS ) stimato a 12 mesi è stato del 91%. Al cutoff dei dati, dopo un follow-up mediano di 15.9 mesi, il 73% dei pazienti ha avuto una risposta continua. Sebbene la mediana per la durata della risposta ( DoR ), la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ) e la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) non siano state raggiunte, le stime a 12 mesi erano rispettivamente dell’81%, 73% e 75%.

Fonte: Nature Medicine, 2022

ENGLISH VERSION

Axicabtagene ciloleucel as first-line treatment for high-risk lymphoma – MD Anderson-led trial is the first to evaluate front-line CAR T cell therapy for high-risk large B-cell lymphoma

Results from the ZUMA-12 trial led by researchers at The University of Texas MD Anderson Cancer Center showed that first-line treatment with axicabtagene ciloleucel (axi-cel), a chimeric antigen receptor (CAR) T cell therapy, achieved a high rate of complete response in patients with high-risk large B-cell lymphoma (LBCL). The study was published today in Nature Medicine, and results recently were presented at the 2021 American Society of Hematology (ASH) meeting.

Of the 40 patients treated with axi-cel, 89% had an objective response and 78% experienced complete response. The estimated overall survival rate at 12 months was 91%. At data cutoff, after median follow up of 15.9 months, 73% of patients had an ongoing response. While the median for duration of response, event-free survival and progression-free survival were not reached, 12-month estimates were 81%, 73% and 75%, respectively.

Source: Nature Medicine, 2022

 

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Forum Ematologico – Mieloma multiplo recidivato / refrattario: approvata in Europa una nuova terapia CAR-T Carvykti a base di Ciltacabtagene Autoleucel

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La Commissione Europea ha concesso l’approvazione condizionale di Carvykti ( Ciltacabtagene Autoleucel; Cilta-cel ), per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo recidivante e refrattario

Nello studio clinico cardine CARTITUDE-1, il 98% dei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario ha risposto al trattamento una tantum con Ciltacabtagene autoleucel e l’80% dei pazienti che ha risposto ha manifestato una risposta completa e rigorosa.

I pazienti che hanno avuto una ricaduta, o per i quali i regimi di trattamento hanno smesso di funzionare dopo aver sperimentato le tre classi principali di farmaci, in genere presentano una ridotta sopravvivenza.

Nonostante le recenti innovazioni, sono ancora necessari nuovi approcci terapeutici, ha affermato Maria-Victoria Mateos, Ospedale Universitario di Salamanca ( Spagna ).

I dati CARTITUDE-1, su cui si basa l’approvazione della Commissione Europea, hanno mostrato che una singola infusione di Cilta-cel ha prodotto risposte durature in una popolazione di pazienti pesantemente pretrattata. Questi risultati supportano il potenziale di Cilta-cel nell’offrire ai pazienti e ai medici una nuova, efficace, opzione di trattamento.

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Forum Ematologico – Novità nella Terapia dei Linfomi – Terapia CAR-T: Breyanzi

Breyanzi

Breyanzi, una terapia CAR-T per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario, linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B e linfoma follicolare di grado 3B dopo due o più linee di terapia sistemica

Breyanzi rappresenta una terapia differenziata con cellule CAR-T con risposte complete dimostrate rapide e durature e un profilo di sicurezza gestibile

L’approvazione di Breyanzi si basa sui risultati di TRANSCEND WORLD e TRANSCEND NHL 001, il più ampio studio cardine su pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivante o refrattario dopo almeno due precedenti terapie, comprese quelle con un’ampia gamma di istologie e ad alto rischio patologia.

Nel linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ), l’obiettivo del trattamento è fornire ai pazienti una remissione duratura. Tuttavia, per i pazienti la cui malattia recidiva o non-risponde alla terapia iniziale, ci sono opzioni di trattamento limitate che forniscono un controllo della malattia a lungo termine. Breyanzi è un’interessante opzione nuova e differenziata per i pazienti in Europa con linfoma a grandi cellule B recidivante o refrattario, offrendo a quelli con una prognosi storicamente sfavorevole un’opzione di trattamento potenzialmente curativo, e i risultati di TRANSCEND NHL 001 e TRANSCEND WORLD rafforzano Breyanzi come trattamento prezioso per un’ampia gamma di pazienti con linfoma DLBCL che hanno ricevuto almeno due terapie precedenti.

Linfomi

Il linfoma diffuso a grandi cellule B è una malattia aggressiva in rapida crescita e la forma più comune di linfoma non-Hodgkin ( NHL ), che rappresenta un caso su tre diagnosticato. Più di due terzi dei pazienti con linfoma DLBCL non risponderanno o ricadranno dopo il trattamento di seconda linea. Per i pazienti che ricadono o non rispondono alle terapie iniziali, le opzioni di trattamento convenzionali che forniscono una remissione duratura sono limitate e l’aspettativa di vita mediana è di circa 6 mesi.

Il linfoma follicolare ( FL ) è il linfoma indolente più comune e rappresenta circa il 20% dei casi di linfoma NHL. Sebbene la maggior parte dei pazienti risponda al trattamento iniziale, il linfoma follicolare in genere si ripresenta e diventa più difficile da trattare dopo ogni ricaduta. In alcuni casi, il linfoma follicolare può essere aggressivo, noto come FL3B, o trasformarsi in linfoma DLBCL.

Il linfoma primitivo mediastinico a grandi cellule B ( PMBCL ) è un raro sottotipo di linfoma NHL che si verifica più spesso negli adolescenti e nei giovani adulti, con scarsi risultati per i pazienti con malattia recidivante o refrattaria.

Breyanzi

Breyanzi ( Lisocabtagene maraleucel; Liso-cel ) è una terapia con cellule T del recettore dell’antigene chimerico ( CAR ) [ cellule CAR-T ]diretto contro CD19 con una composizione definita e un dominio di costimolazione 4-1BB. Breyanzi viene somministrato come composizione definita per ridurre la variabilità della dose dei componenti CD8 e CD4. Il dominio di segnalazione 4-1BB migliora l’espansione e la persistenza delle cellule CAR-T.

Nell’Unione Europea, Breyanzi viene somministrato tramite una singola infusione contenente 100 × 10(6) cellule T CAR+ vitali ( costituite da un rapporto target 1:1 di componenti cellulari CD8+ e CD4+ ) in un intervallo da 44 a 120 × 10(6) linfociti T CAR+ vitali.

ENGLISH VERSION

Breyanzi represents a differentiated CAR T cell therapy with demonstrated rapid and durable complete responses and a manageable safety profile

Approval of Breyanzi is based on results from TRANSCEND WORLD, and TRANSCEND NHL 001, the largest pivotal trial of patients with relapsed or refractory large B-cell lymphoma after at least two prior therapies,including those with a broad range of histologies and high-risk disease.

Approval marks Bristol Myers Squibb’s second CAR T cell therapy approved in the EU, underscoring commitment to bringing the transformative potential of CAR T cell therapies to more patients

In diffuse large B-cell lymphoma ( DLBCL ), the goal of treatment is to provide patients with durable remission. However, for patients whose disease relapses or doesn’t respond to initial therapy, there are limited treatment options that provide long-term disease control. Breyanzi is an exciting new and differentiated option for patients in Europe with relapsed or refractory large B-cell lymphoma, offering those with a historically poor prognosis a potentially curative treatment option, and results from TRANSCEND NHL 001 and TRANSCEND WORLD reinforce Breyanzi as a valuable treatment for a broad range of patients with DLBCL who have received at least two prior therapies.

Lymphomas

Diffuse large B-cell lymphoma is a rapidly growing, aggressive disease and the most common form of non-Hodgkin lymphoma ( NHL ), accounting for one out of every three cases diagnosed. More than two-thirds of patients with DLBCL will not respond to or will relapse following second-line treatment. For patients who relapse or do not respond to initial therapies, conventional treatment options that provide durable remission are limited and median life expectancy is about six months, leaving a critical need for new therapies.

Follicular lymphoma ( FL ) is the most common indolent lymphoma accounting for approximately 20% of NHL cases. Although most patients respond to initial treatment, follicular lymphoma typically recurs and becomes more difficult to treat after each relapse. In some cases, follicular lymphoma can be aggressive – known as FL3B – or change into DLBCL.

Primary mediastinal large B-cell lymphoma ( PMBCL ) is a rare subtype of NHL that occurs most often in adolescents and young adults, with poor outcomes for patients with relapsed or refractory disease.

Breyanzi

Breyanzi ( Lisocabtagene maraleucel; Liso-cel ) is a CD19-directed chimeric antigen receptor ( CAR ) T cell therapy with a defined composition and 4-1BB costimulatory domain. Breyanzi is administered as a defined composition to reduce variability of the CD8 and CD4 component dose. The 4-1BB signaling domain enhances the expansion and persistence of the CAR T cells. In the EU, Breyanzi is administered via a single infusion containing 100 × 10(6) CAR+ viable T cells ( consisting of a target 1:1 ratio of CD8+ and CD4+ cell components ) within a range of 44 to 120 × 10(6) CAR+ viable T cells.

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Forum Ematologico – Mieloma multiplo recidivato – Isatuximab in aggiunta a Carfilzomib e Desametasone: un nuovo standard di cura ?

Sanofi.2La combinazione a base di Isatuximab fornisce una sopravvivenza libera da progressione mediana senza precedenti nei pazienti con mieloma multiplo recidivante dopo terapia con inibitori del proteasoma

Gli ultimi risultati dello studio di fase 3 IKEMA hanno dimostrato la sopravvivenza mediana libera da progressione ( mPFS ) più lunga su una spina dorsale di un inibitore del proteasoma in pazienti che hanno avuto una recidiva dopo una precedente terapia, inclusa Lenalidomide

La sopravvivenza mediana libera da progressione è aumentata da 19,2 mesi a 35,7 mesi quando Isatuximab ( Sarclisa ) è stato aggiunto a Carfilzomib ( Kyprolis ) e Desametasone

Ulteriori analisi, seguendo le raccomandazioni della Food and Drug Administration statunitense sulle regole di censura, hanno mostrato che la sopravvivenza mediana libera da progressione è aumentata da 20.8 a 41.7 mesi quando Isatuximab è stato aggiunto a Carfilzomib e Desametasone

Philippe Moreau, Capo del Dipartimento di Ematologia, Ospedale Universitario di Nantes, Francia: ” L’aumento della sopravvivenza libera da progressione, osservato in modo coerente in tutti i sottogruppi, quando si aggiunge Isatuximab a Carfilzomib e Desametasone è notevole nei pazienti con mieloma multiplo recidivato in combinazione con un inibitore del proteasoma. La ricaduta è comune nel mieloma multiplo, creando la necessità di trattamenti differenziati di seconda linea che forniscano ai pazienti un periodo di tempo più lungo senza progressione della malattia. Questa analisi aggiornata rafforza il potenziale per Isatuximab di diventare un nuovo standard di cura per i pazienti con mieloma multiplo recidivante ”.

ENGLISH VERSION

Isatuximab combination provides unprecedented median progression free survival in patients with relapsed multiple myeloma receiving a proteasome inhibitor therapy

Latest results of the phase 3 IKEMA trial have demonstrated the longest median progression free survival ( mPFS ) on a proteasome inhibitor backbone in patients who relapsed after a prior therapy, including Lenalidomide

The median progression free survival, increased from 19.2 months to 35.7 months when Isatuximab ( Sarclisa ) was added to Carfilzomib ( Kyprolis ) and Dexamethasone

Further analysis, following U.S. Food and Drug Administration recommendations on censoring rules, has shown mPFS increased from 20.8 to 41.7 months when Isatuximab was added to Carfilzomib and Dexamethasone

Philippe Moreau, Head of the Department of Hematology, University Hospital of Nantes, France: “ The increase in progression free survival, observed consistently across all subgroups, when adding Isatuximab to Carfilzomib and Dexamethasone is remarkable in patients with relapsed multiple myeloma in a proteasome inhibitor combination. Relapse is common in multiple myeloma, creating the need for differentiated second-line treatments that provide patients a longer period of time without disease progression. This updated analysis reinforces the potential for Isatuximab to become a new standard of care for patients with relapsed multiple myeloma.”

 

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Forum Ematologico – Unione Europea: approvato Kymriah, terapia CAR-T, nel trattamento degli adulti con linfoma follicolare recidivante o refrattario

Kymriah® (tisagenlecleucel)i (CNW Group/Novartis Pharmaceuticals Canada Inc.)

Kymriah ha ricevuto l’approvazione nell’Unione Europea come prima terapia cellulare CAR-T per gli adulti con linfoma follicolare recidivato o refrattario

Kymriah offre ai pazienti con linfoma follicolare avanzato una terapia con cellule CAR-T a infusione singola potenzialmente definitiva con un notevole profilo di sicurezza

L’approvazione basata sullo studio di fase II ELARA che ha mostrato che Kymriah ha dimostrato tassi di risposta elevati nei pazienti pesantemente pretrattati, tra cui un tasso di risposta globale dell’86% e una risposta completa del 69%

Il linfoma follicolare è una neoplasia incurabile in cui i pazienti spesso ricadono nonostante il trattamento con diverse linee terapeutiche

L’approvazione per il linfoma follicolare recidivante o refrattario è la terza indicazione per Kymriah nell’Unione Europea ( Fonte: Novartis )

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Novità nel trattamento dei linfomi CD30-positivi: AFM13 precomplessato con cellule NK derivate dal sangue del cordone ombelicale

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AACR: Aggiornamenti dallo studio di fase 1/2 di AFM13 precomplessato con cellule NK derivate dal sangue del cordone ombelicale nel trattamento dei linfomi di Hodgkin e non-Hodgkin recidivati o refrattari CD30-positivi

Sono stati aggiornati i dati relativi allo studio sull’innate cell engager ( ICE ) AFM13 precomplessato con cellule natural killer ( cbNK ) derivate dal sangue del cordone ombelicale.
AFM13 è in valutazione presso The University of Texas MD Anderson Cancer Center in uno studio di fase 1/2 in pazienti con linfomi di Hodgkin e non-Hodgkin recidivati o refrattari CD30-positivi.
Lo studio ha mostrato un tasso di risposta obiettiva ( ORR ) …. CONTINUA

 

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