INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALLA SALUTE – L’OMS ha lanciato S.A.R.A.H un Avatar in grado di fornire informazioni validate su diversi temi in ambito Salute

Avatar SARAH OMS

S.A.R.A.H. ha la capacità di supportare le persone nello sviluppo di una migliore comprensione dei fattori di rischio per alcune delle principali cause di morte nel mondo, tra cui cancro, malattie cardiache, malattie polmonari e diabete. Il futuro della salute è digitale e aiutare a sfruttare il potere delle tecnologie digitali per la salute è una priorità per l’OMS

L’Organizzazione mondiale della sanità ( Oms ) ha annunciato il lancio di S.A.R.A.H., un prototipo digitale con una risposta empatica potenziata alimentato dall’intelligenza artificiale generativa ( AI ), mirato alla promozione della salute. S.A.R.A.H. ( Smart AI Resource Assistant for Health ) rappresenta un’evoluzione degli avatar di informazioni sanitarie basati sull’intelligenza artificiale e utilizza nuovi modelli linguistici e tecnologie all’avanguardia. Può coinvolgere gli utenti 24 ore al giorno in 8 lingue su molteplici argomenti sanitari, su qualsiasi dispositivo.

Lo strumento di salute digitale dell’Oms è pensato per fornire informazioni sui principali argomenti sanitari, comprese le abitudini sane e la salute mentale, per aiutare le persone a ottimizzare il loro percorso di salute e benessere. L’obiettivo è fornire un’arma aggiuntiva affinché le persone possano realizzare i propri diritti alla salute, ovunque si trovino. S.A.R.A.H. ha la capacità di supportare le persone nello sviluppo di una migliore comprensione dei fattori di rischio per alcune delle principali cause di morte nel mondo, tra cui cancro, malattie cardiache, malattie polmonari e diabete. Può aiutare inoltre ad accedere a informazioni aggiornate su come smettere di fumare, essere attivi, seguire una dieta sana e rilassarsi, tra le altre cose.

“ S.A.R.A.H. dà un’idea di come l’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata in futuro per migliorare l’accesso alle informazioni sanitarie in modo più interattivo “

S.A.R.A.H. è alimentato dall’intelligenza artificiale generativa anziché da un algoritmo o uno script preimpostato, che la aiuta a fornire risposte più accurate in tempo reale e a impegnarsi in conversazioni dinamiche e personalizzate su larga scala che rispecchino in modo più accurato le interazioni umane e forniscano risposte sfumate ed empatiche agli utenti in un ambiente privo di giudizi. La tecnologia è supportata dall’intelligenza artificiale biologica di Soul Machines. ( Aprile 2024 )

 

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Colesterolo LDL: Molti credono che i prodotti contenenti il Riso Rosso Fermentato siano privi di reazioni avverse

Riso-rosso-fermentato

Ipercolesterolemia – L’equivoco: credere che i prodotti naturali siano privi di reazioni avverse. La Monacolina del Riso Rosso Fermentato ha la stessa struttura chimica del farmaco Lovastatina, una statina

Le persone con alti livelli di colesterolo LDL dovrebbero innanzitutto modificare il proprio stile di vita. In un secondo tempo, qualora, i livelli di colesterolo LDL dovessero mantnersi alti e il soggetto presenta fattori di rischio cardiovascolare, si può ricorrere all’assunzione di farmaci specifici o a integratori. Tra i primi, troviamo le cosiddette statine, tra i secondi il riso rosso fermentato.

STATINE

Le statine sono farmaci che inibiscono l’enzima HMG-CoA reduttasi, rallentando in tal modo la produzione di colesterolo LDL e incrementando la capacità del fegato di eliminare quello già circolante.

A seconda del tipo di statina utilizzata e del suo dosaggio, si possono avere reazioni avverse come problemi gastrointestinali, artralgie, mialgie, rialzo dei valori degli enzimi epatici. Diverse persone non tollerano bene le statine e scelgono delle alternative.

Le statine – > La Lovastatina e la Simvastatina dal punto di vista farmacocinetico sono dei profarmaci, quindi si attivano direttamente nell’organismo; la Pravastatina, la Fluvastatina, la Atorvastatina, la Rosuvastatina e la Cerivastatina sono farmaci attivi. Quest’ultima è stata ritirata dal commercio dopo che diede luogo a gravi eventi avversi di rabdomiolisi fatale, in numero eccessivo rispetto alle altre statine. ( Wikipedia )

RISO ROSSO FERMENTATO

Il Riso Rosso Fermentato è una sostanza ottenuta dalla fermentazione del riso rosso da parte di lieviti ( es. Monascus purpureus, M. pilosus, M. floridanus, M. ruber e Pleurotus ostreatus ). La fermentazione produce un complesso di sostanze chiamate monacoline, che esercitano effetti ipolipemizzanti. Sono stati identificati diversi tipi di monacoline in base al ceppo di lievito utilizzato e alle condizioni di fermentazione. Uno di questi sottotipi è la Monacolina K, strutturalmente identica al farmaco Lovastatina; il suo meccanismo d’azione principale è l’inibizione della HMG-CoA reduttasi.

Poichè la struttura chimica della Monacolina è del tutto simile a quella delle statine, si possono riscontrare gli stessi effetti collaterali, dalla miopatia fino a fenomeni più gravi come rabdomiolisi ed epatotossicità.

Inoltre, diversi lotti di colture di Riso Rosso Fermentato, possono contenere citrinina ( una microtossina nefrottossica ) e sostanze chimiche potenzialmente nocive derivanti dalla coltivazione, ovvero insetticidi o pesticidi.

Perchè il Riso Rosso Fermentato è ritenuto più sicuro delle statine ?

Molte persone preferiscono il Riso Rosso Fermentato, perchè ritenuto un trattamento NATURALE, come sinonimo di prodotto sicuro e non-tossico per l’organismo.

Le reazioni avverse del Riso Rosso Fermentato sono invece la riprova che ciò che viene etichettato come “naturale” non è affatto privo di effetti potenzialmente nocivi o tossici, anzi.

Inoltre si deve far presente che il prodotto fatto e finito in forma di compressa di “naturale” tecnicamente non ha nulla, essendo comunque una sostanza rielaborata industrialmente e a tutti gli effetti un composto chimico.

La differenza con il farmaco statina è che questa è un prodotto di sintesi, il Riso Rosso Fermentato è invece di origine vegetale. Ma, alla fine, sempre di sostanze CHIMICHE si tratta, con una struttura molecolare del tutto similare e con effetti farmacologici sovrapponibili. Ciò che si deve evitare, quindi, è l’autosomministrazione di integratori senza una valutazione medica. Molto spesso si è convinti che, assumendo integratori, si abbiano effetti terapeutici senza conseguenze. ma questo non è vero.

Ogni soggetto ha una precisa storia clinica e la terapia va impostata dal medico curante.

Il Riso Rosso Fermentato può trovare una indicazione d’uso nelle persone con dislipidemia moderata e basso rischio cardiovascolare. Chi invece manifesta una totale intolleranza alle statine, non dovrebbe assumere sistematicamente il Riso Rosso Fermentato dato che gli effetti collaterali sono i medesimi.

IN CONCLUSIONE

Gli integratori a base di Riso Rosso Fermentato possiedono effetti ipocolesterolemizzanti; tuttavia i rischi che potrebbero essere legati alla loro assunzione sono molto simili a quelli delle statine

L’ INTEGRAZIONE ( USO DI INTEGRATORI ) NON È SINONIMO DI SICUREZZA

Fonte: CICAP ( Link: https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=1800959 )

 

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Antiaritmici – La tormentata storia di Almarytm / Flecainide. Dall’approvazione in Italia nel 1986 allo studio CAST – Parte 1

CAST.1

Inizialmente la Flecainide / Almarytm aveva come indicazione principale il trattamento delle aritmie ventricolari

La Flecainide, un antiaritmico della classe IC, è stata sintetizzata nel corso di una ricerca sui composti fluorati della Procainamide da una piccola società farmaceutica americana, Riker, acquistata successivamente dalla 3M.

In Italia, l’approvazione di Flecainide, denominata in Italia Almarytm ( Tambocor nel resto del mondo ) avvenne nel maggio 1986, un anno dopo il previsto a causa di dati negativi ( alto numero di decessi ) dalla Germania.

L’antiaritmico, che agisce bloccando i canali del sodio, si era rivelato ben presto estremamente efficace nel sopprimere i battiti ectopici ventricoli ( BEV ). Ed è stata proprio questa sua caratteristica di BEV killer a proporlo come uno dei farmaci dello studio clinico CAST ( Cardiac Arrhythmias Suppression Trial) nella seconda metà degli anni ’80.

L’ipotesi perseguita dal CAST era di verificare se l’aritmia ventricolare fosse un fattore di rischio indipendente di morte dopo infarto miocardico

Lo studio fu interrotto nell’Aprile del 1989 dopo appena 10 mesi dall’inizio nel braccio Flecainide e nel braccio Encainde, un altro farmaco di classe IC, per una maggiore mortalità rispetto ai corrispettivi bracci placebo.

I risultati del CAST indussero le Autorità Sanitarie a limitare l’impiego della Flecainide nelle aritmie ventricolari. La Bristol Myers Squibb preferì ritirare dal mercato il proprio farmaco, l’Encainide.

Lo studio CAST fu criticato soprattutto perché la mortalità nei gruppi placebo era inferiore al preventivato, ma apparve chiaro che i farmaci antiaritmici di classe IC potevano diventare pericolosi nel trattamento delle aritmie ventricolari in pazienti con malattia ischemica.

Dagli studi clinici preliminari era emersa già la potenziale pericolosità di questo antiaritmico , soprattutto quando la Flecainide veniva somministrata al dosaggio di 400 mg/die e nei pazienti con cardiopatia ischemica e disfunzione ventricolare sinistra.

L’incidenza di effetti proaritmici con la Flecainide, cioè peggioramento dell’aritmia preesistente o insorgenza di nuova aritmia, era del 6,8% , di questi 2,3% erano le forme gravi e l’1% i casi fatali.

Studio CAST ( Versione Italiana )

Mortalità e morbilità nei pazienti trattati con Encainide, Flecainide o placebo: lo studio sulla soppressione dell’aritmia cardiaca

BACKGROUND E METODI – Nello studio CAST ( Cardiac Arrhythmia Suppression Trial ), progettato per testare l’ipotesi che la soppressione dell’ectopia ventricolare dopo un infarto del miocardio fosse in grado di ridurre l’incidenza di morte improvvisa, i pazienti in cui l’ectopia ventricolare poteva essere soppressa con Encainide, Flecainide o Moricizina sono stati assegnati in modo casuale ricevere il farmaco attivo o il placebo. L’uso di Encainide e Flecainide è stato interrotto a causa dell’eccesso di mortalità. E’ stata esaminata la mortalità e la morbilità dopo la randomizzazione a Encainide o Flecainide o al rispettivo placebo.

RISULTATI – Dei 1498 pazienti, 857 sono stati assegnati a ricevere Encainide o il suo placebo ( 432 al farmaco attivo e 425 al placebo ) e 641 sono stati assegnati a ricevere Flecainide o il suo placebo ( 323 al farmaco attivo e 318 al placebo ). Dopo un follow-up medio di 10 mesi, 89 pazienti erano deceduti: 59 per aritmia ( 43 trattati con farmaco vs. 16 trattati con placebo; P = 0,0004 ), 22 per cause cardiache non-aritmiche ( 17 trattati con farmaco vs. 5 trattati con placebo; P = 0,01 ) e 8 di cause non-cardiache ( 3 trattati con farmaci vs. 5 trattati con placebo ). Quasi tutte le morti cardiache non-dovute ad aritmia sono state attribuite a infarto miocardico acuto con shock ( 11 pazienti trattati con farmaco e 3 trattati con placebo ) o a insufficienza cardiaca congestizia cronica ( 4 trattati con farmaco e 2 trattati con placebo ). Non ci sono state differenze tra i pazienti che ricevevano il farmaco attivo e quelli che ricevevano il placebo nell’incidenza di tachicardia ventricolare non-letale, proaritmia, sincope, necessità di un pacemaker permanente, insufficienza cardiaca congestizia, infarto miocardico ricorrente, angina o necessità di bypass coronarico innesto o angioplastica.

CONCLUSIONI – C’è stato un eccesso di decessi per aritmia e decessi per shock dopo infarto miocardico acuto ricorrente nei pazienti trattati con Encainide o Flecainide. Gli eventi non-letali, tuttavia, sono stati equamente distribuiti tra i gruppi farmaco attivo e placebo. I meccanismi alla base dell’eccesso di mortalità durante il trattamento con Encainide o Flecainide rimangono sconosciuti. ( N Engl J Med 1991; 324:781–8 )

Studio CAST ( English Version )

Mortality and Morbidity in Patients Receiving Encainide, Flecainide, or Placebo — The Cardiac Arrhythmia Suppression Trial

BACKGROUND AND METHODS – In the Cardiac Arrhythmia Suppression Trial, designed to test the hypothesis that suppression of ventricular ectopy after a myocardial infarction reduces the incidence of sudden death, patients in whom ventricular ectopy could be suppressed with encainide, flecainide, or moricizine were randomly assigned to receive either active drug or placebo. The use of encainide and flecainide was discontinued because of excess mortality. We examined the mortality and morbidity after randomization to encainide or flecainide or their respective placebo.

RESULTS – Of 1498 patients, 857 were assigned to receive encainide or its placebo (432 to active drug and 425 to placebo) and 641 were assigned to receive flecainide or its placebo (323 to active drug and 318 to placebo). After a mean follow-up of 10 months, 89 patients had died: 59 of arrhythmia (43 receiving drug vs. 16 receiving placebo; P = 0.0004), 22 of nonarrhythmic cardiac causes (17 receiving drug vs. 5 receiving placebo; P = 0.01), and 8 of noncardiac causes (3 receiving drug vs. 5 receiving placebo). Almost all cardiac deaths not due to arrhythmia were attributed to acute myocardial infarction with shock (11 patients receiving drug and 3 receiving placebo) or to chronic congestive heart failure (4 receiving drug and 2 receiving placebo). There were no differences between the patients receiving active drug and those receiving placebo in the incidence of nonlethal disqualifying ventricular tachycardia, proarrhythmia, syncope, need for a permanent pacemaker, congestive heart failure, recurrent myocardial infarction, angina, or need for coronary-artery bypass grafting or angioplasty.

CONCLUSIONS – There was an excess of deaths due to arrhythmia and deaths due to shock after acute recurrent myocardial infarction in patients treated with encainide or flecainide. Nonlethal events, however, were equally distributed between the active-drug and placebo groups. The mechanisms underlying the excess mortality during treatment with encainide or flecainide remain unknown. ( N Engl J Med 1991; 324:781–8 )

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Corretto impiego dei Farmaci: Statine per il trattamento degli alti livelli di colesterolo LDL

StatineLe statine sono un gruppo di farmaci utilizzati per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue

Per quanto riguarda il colesterolo, circa l’80% del colesterolo nel sangue è prodotto dall’organismo, mentre solo il 20% dipende dall’alimentazione. Le statine bloccano un enzima (idrossi-metilglutaril-coenzima A reduttasi) indispensabile per il processo di produzione del colesterolo da parte dell’organismo, riducendo così i livelli del colesterolo LDL ( dall’inglese Low Density Lipoprotein, lipoproteine a bassa densità ). L’assunzione di statine può ridurre del 30-40% il valore di colesterolo totale, rappresentato dalla somma di LDL e HDL (dall’inglese High Density Lipoproteins, lipoproteine ad alta densità ) agendo sulla quantità del colesterolo LDL con una diminuzione anche del 50-60%, mentre i livelli del colesterolo HDL rimangono invariati o possono,

Avvertenza dell’Istituto Superiore di Sanità

Occasionalmente, le statine possono causare infiammazione e danno ai muscoli. Se compare dolore, sensibilità e debolezza muscolare non spiegabili con l’aver eseguito un intenso sforzo fisico, è necessario parlarne subito al proprio medico. In questo caso potrà essere necessario misurare il livello nel sangue della creatinchinasi ( CK ), una sostanza rilasciata nel sangue dai muscoli infiammati o danneggiati. Se i livelli di CK dovessero risultare più alti di cinque volte rispetto ai valori normali, il medico potrebbe indicare la sospensione momentanea delle statine e prescrivere un dosaggio più basso, una volta che i valori di CK saranno tornati normali.

Al presentarsi di dolori muscolari di forte intensità, è necessario rivolgersi immediatamente al proprio medico

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Aggiornamento in Cardiologia: Arresto cardiaco

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Aggiornamento in Medicina

Arresto cardiaco extraospedaliero senza sopraslivellamento del tratto ST

L’infarto miocardico è una causa frequente di arresto cardiaco extraospedaliero. Tuttavia, i benefici dell’angiografia coronarica precoce e della rivascolarizzazione nei pazienti rianimati senza evidenza elettrocardiografica di sopraslivellamento del tratto ST non sono ben definiti.
In uno studio multicentrico, sono stati assegnati in modo casuale 554 pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero rianimato con successo di possibile origine coronarica a sottoporsi ad angiografia coronarica immediata ( gruppo angiografia immediata ) o valutazione iniziale in terapia intensiva con angiografia ritardata o selettiva ( gruppo angiografia ritardata ).
Tutti i pazienti non avevano evidenza di sopraslivellamento del tratto ST all’elettrocardiografia post-rianimazione.
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Vorapaxar

I nuovi dati dello studio TRA 2P-TIMI 50 hanno mostrato che la …

2 – Cardiologia Highlights News

Nei pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione …

Postcondizionamento ischemico

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Nei pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione …

Rischio di malattie vascolari maggiori & Biomarcatori

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Aggiornamento in Medicina

Associazioni di adiposità, biomarcatori proteici circolanti e rischio di malattie vascolari maggiori

L’obesità è associata a un rischio più elevato di malattia cardiovascolare ( CVD ), ma poco si sa sul ruolo che i biomarcatori proteici circolanti svolgono in questa associazione.
Sono state esaminate le associazioni osservazionali e genetiche di adiposità con biomarcatori proteici circolanti e le associazioni osservazionali di proteine con malattia cardiovascolare incidente in uno studio prospettico di sottocoorte che ha incluso 628 partecipanti ad una BioBanca ( China Kadoorie Biobank ) e che non avevano una storia di tumore al basale.
La piattaforma Olink ha misurato 92 marcatori proteici nei campioni di plasma al basale.
I dati sono stati raccolti nel periodo 2004-2016.
È stato considerato l’indice di massa corporea ( BMI ) misurato durante l’indagine di riferimento e l’indice di massa corporea geneticamente derivato utilizzando 571 varianti a singolo nucleotide.
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Colchicina per la pericardite …

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Aspirina versus Clopidogrel per la monoterapia di mantenimento cronica dopo intervento coronarico percutaneo: studio HOST-EXAM

La monoterapia antipiastrinica ottimale durante il periodo di mantenimento cronico nei pazienti sottoposti a stent coronarico non è nota. Sono state confrontate l’efficacia e la sicurezza dell’Aspirin …


 

Mavacamten per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sintomatica: studio EXPLORER-HCM

Il miglioramento dei sintomi è un obiettivo primario del trattamento nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Le opzioni farmacologiche attualmente disponibili per la cardiomiopatia i …


 

Efficacia di Dapagliflozin sulla funzione renale ed esiti nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio DAPA-HF

Molti pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ) hanno una malattia renale cronica che complica la gestione farmacologica ed è associata a esiti sfavorevoli. Sono …


 

Riduzione della rivascolarizzazione con Icosapent etile: approfondimenti dello studio REDUCE-IT

I pazienti con elevati livelli di trigliceridi nonostante la terapia con statine hanno un aumentato rischio di eventi ischemici, comprese le rivascolarizzazioni coronariche. Nello studio REDUCE-IT …


 

Ticagrelor versus Clopidogrel nell’intervento coronarico percutaneo elettivo: studio ALPHEUS

La mionecrosi correlata all’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) è frequente e può influenzare la prognosi a lungo termine dei pazienti. Per l’attuale conoscenza, Ticagrelor ( Brilique ) non è s …


 

Aspirina con o senza Clopidogrel dopo impianto transcatetere di valvola aortica

L’effetto del singolo trattamento antiaggregante rispetto a quello doppio sugli eventi di sanguinamento e tromboembolici dopo l’impianto transcatetere di valvola aortica ( TAVI ) in pazienti che non h …


 

Prevedere i benefici della terapia con Evolocumab nei pazienti con malattia aterosclerotica usando un punteggio di rischio genetico

Non è stata stabilita la capacità di un punteggio di rischio genetico di prevedere il rischio nelle malattie cardiovascolari stabilite e di identificare gli individui che traggono maggiore beneficio d …


 

Effetto di 1 mese di terapia antipiastrinica doppia seguita da Clopidogrel rispetto a 12 mesi di terapia antipiastrinica doppia sugli eventi cardiovascolari e di sanguinamento nei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo: studio STOPDAP

La doppia terapia antipiastrinica ( DAPT) obbligatoria di breve durata dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con uno stent a rilascio di farmaco può essere un’opzione interessante. È stata e …


 

Ticagrelor nei pazienti con malattia coronarica stabile e diabete mellito

I pazienti con malattia coronarica stabile e diabete mellito che non hanno avuto un infarto del miocardio o un ictus sono ad alto rischio di eventi cardiovascolari. Non è chiaro se l’aggiunta di Tic …


 

Inibizione del recettore dell’angiotensina e Neprilisina per rigurgito mitralico funzionale: studio PRIME

La morbilità e la mortalità dei pazienti con rigurgito mitralico funzionale ( MR ) rimangono elevate, ma nessuna terapia farmacologica si è dimostrata efficace. Lo studio PRIME ha ipotizzato che Sac …


 

Associazione tra Aspirina per la prevenzione primaria ed eventi cardiovascolari e di sanguinamento

Il ruolo dell’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) nella prevenzione primaria cardiovascolare rimane controverso, con potenziali benefici limitati da un aumentato rischio di sanguinamento. È stata va …


 

Studio ODYSSEY OUTCOMES: Alirocumab riduce gli eventi cardiovascolari fatali e nonfatali

Lo studio ODYSSEY ( Evaluation of Cardiovascular Outcomes After an Acute Coronary Syndrome During Treatment With Alirocumab ) ha confrontato Alirocumab ( Praluent ) con placebo, aggiunto al trattament …


 

Dabigatran nei pazienti con danno miocardico dopo chirurgia non-cardiaca: studio MANAGE

La lesione miocardica dopo chirurgia non-cardiaca ( MINS ) aumenta il rischio di eventi cardiovascolari e di decessi che la terapia anticoagulante potrebbe prevenire. Dabigatran ( Prdaxa ) previene i …


 

Rivaroxaban con o senza Aspirina nei pazienti con malattia coronarica stabile

La malattia coronarica è una delle principali cause di morbilità e mortalità in tutto il mondo ed è una conseguenza di eventi trombotici acuti che comportano l’attivazione di piastrine e proteine de …


 

Aspirina versus doppia terapia antipiastrinica dopo innesto di bypass della arteria coronaria

Sebbene l’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) in monoterapia sia considerata lo standard di cura dopo l’innesto di bypass della arteria coronarica ( CABG ), prove più recenti hanno suggerito un benefi …

 

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Beneficio del Finerenone nella prevenzione cardiovascolare sia primaria che secondaria nei pazienti con malattia renale cronica e diabete di tipo 2

I nuovi dati dello studio FIDELIO hanno evidenziato che tra gli adulti con malattia renale cronica e diabete mellito di tipo 2, l’antagonista del recettore dei mineralcorticoidi Finerenone ha ridotto …


 

Sotagliflozin, un doppio inibitore di SGLT, ha mostrato benefici cardiovascolari nei pazienti con diabete di tipo 2

Gli adulti con diabete mellito di tipo 2 e peggioramento dello scompenso cardiaco o a rischio cardiovascolare assegnati a Sotagliflozin ( Zynquista ), un doppio inibitore SGLT1 / SGLT2, hanno riscontr …


 

Inibitori SGLT2 nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: meta-analisi degli studi EMPEROR-Reduced e DAPA-HF

Entrambi gli studi DAPA-HF sulla valutazione di Dapagliflozin ( Forxiga ) ed EMPEROR-Reduced sulla valutazione di Empagliflozin ( Jardiance ), hanno dimostrato che l’inibizione del co-trasportatore so …


 

Farmaci cardiovascolari e per il diabete associati a ridotta mortalità nel cancro ai polmoni

Da uno studio di coorte basato sulla popolazione è emersa una riduzione della mortalità per tumore al polmone, indipendentemente associata all’uso di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ), Metformina o …


 

Dapagliflozin riduce gli eventi cardiovascolari e renali nella nefropatia cronica, indipendentemente dallo stato di diabete

Nello studio DAPA-CKD, il trattamento con l’inibitore SGLT2 Dapagliflozin ( Farxiga ) ha ridotto il rischio di peggioramento della funzione renale e morte per malattia cardiovascolare o malattia renal …


 

Evolocumab abbassa il colesterolo LDL nell’ipercolesterolemia familiare eterozigote pediatrica

Dallo studio HAUSER-RCT è emerso che i bambini con ipercolesterolemia familiare eterozigote che hanno ricevuto iniezioni mensili di Evolocumab ( Repatha ) hanno presentato una maggiore riduzione dei l …


 

Studio EXPLORER-HCM: Mavacamten migliora la funzione cardiaca e i sintomi nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva

I risultati dello studio EXPLORER-HCM hanno mostrato che Mavacamten migliora la funzione cardiaca e i sintomi nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ( HCM ) ostruttiva . I trattamenti medici a …


 

Empagliflozin riduce la morte cardiovascolare e i ricoveri nei pazienti con scompenso cardiaco e ridotta frazione di eiezione, indipendentemente dalla presenza di diabete

Dai risultati dello studio EMPEROR-Reduced è emerso che l’inibitore SGLT2 Empagliflozin ( Jardiance ) ha migliorato gli esiti cardiovascolari e renali nei pazienti con scompenso cardiaco con ridotta f …


 

Apixaban per il trattamento della tromboembolia venosa associata al tumore

Linee guida recenti raccomandano l’uso orale di Edoxaban o Rivaroxaban per il trattamento della tromboembolia venosa nei pazienti con tumore. Tuttavia, il beneficio di questi agenti orali è limitato …


 

Rivaroxaban dopo sostituzione transcatetere della valvola aortica

Non è chiaro se l’inibitore diretto del fattore Xa Rivaroxaban ( Xarelto ) possa prevenire eventi tromboembolici dopo la sostituzione transcatetere della valvola aortica ( TAVR ). Sono stati assegn …


 

Bloccanti del sistema renina-angiotensina-aldosterone e rischio di COVID-19

Una potenziale associazione tra l’uso di bloccanti del recettore dell’angiotensina ( ARB; sartano ) e gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina ( ACE ) e il rischio di malattia da cor …


 

Inibitori del sistema renina–angiotensina–aldosterone e rischio di Covid-19

Esiste preoccupazione per il potenziale aumento del rischio correlato ai farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone ( RAAS ) nei pazienti esposti alla malattia da coronavirus 201 …


 

Scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata: NT-pro-BNP prevede gli eventi. La combinazione Sacubitril e Valsartan ne abbassa i livelli

Una analisi dello studio PARAGON-HF ha mostrato che il frammento N-terminale del propeptide natriuretico di tipo B, al basale, nei pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata h …


 

COVID-10: malattia cardiovascolare, terapia farmacologica e mortalità

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Studio ACTION: la strategia anticoagulante a base di Rivaroxaban non produce miglioramento degli esiti nei pazienti COVID-19

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Eliquis: il farmaco cardiologico con il maggior fatturato nel mondo

Eliquis

Eliquis trova indicazione elettiva nella prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non-valvolare

 

Pfizer e BMS hanno condiviso gli sforzi di marketing su Eliquis ( Apixaban ), un anticoagulante orale che ha fatturato 9.17 miliardi di dollari nel 2020, il quarto farmaco più venduto nel mondo.

Eliquis trova indicazione elettiva nella prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non-valvolare.

La rapida crescita di Eliquis arriva quando Pfizer e Bristol Myers Squibb hanno dato vita a cambiamenti significativi.

Nel caso di Pfizer, l’attività sui farmaci generici e fuori brevetto è stata assegnata ad Upjohn, che si è fusa con Mylan, dando vita a Viatris.

Pfizer si è invece concentrata maggiormente sui farmaci innovativi. Inoltre con l’accordo con BioNTech ha sviluppato il settore vaccini.

Da parte sua, BMS ha acquisito Celgene per rafforzare la sua presenza nell’oncologia e in oncoematologia, e in altre aree di trattamento ad alta crescita.

Naturalmente, l’inizio della pandemia lo scorso anno ha presentato sfide per le aziende nel commercializzare Eliquis.

Il numero totale di nuove prescrizioni di anticoagulanti orali è diminuito nel 2020 durante la pandemia. All’inizio del 2021, si è assistito a un rimbalzo in volumi, anche sostenuto da studi che hanno dimostrato che i fluidificanti del sangue potrebbero migliorare gli esiti di COVID-19; le vendite sono balzate del 37% nel primo trimestre a 2.6 miliardi di dollari. Tuttavia, il ruolo degli anticoagulanti orali nel COVID non è ben definito.

Nel 2020, le vendite globali di Eliquis hanno raggiunto i 9.17 miliardi di dollari, un aumento del 16% rispetto al 2019.

A lungo termine, BMS ritiene che le prospettive di crescita per Eliquis rimangano forti con la crescita continua della classe degli anticoagulanti orali.

Per Eliquis, nel 2020, Pfizer ha fatto registrare 4.95 miliardi di dollari di ricavi, un aumento del 18%. Il farmaco ha migliorato la propria quota di mercato nel settore degli anticoagulanti orali, ma i prezzi netti più bassi negli Stati Uniti hanno frenato la crescita.

Nel 2020, BMS e Pfizer hanno presentato i risultati dello studio francese NAXOS real-world. Apixaban è risultato superiore per sicurezza ed efficacia, con una minore mortalità, agli antagonisti della vitamina K; sicurezza superiore a Rivaroxaban ( Xarelto ) e sicurezza simile a Dabigatran ( Pradaxa ); ed efficacia simile a Rivaroxaban o Dabigatran.

Fonte: FiercePharma, 2021

 

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