San Giuseppe nell’esegesi gender

Il Guercino e l'abbraccio di san Giuseppe

Il libro Maschilità in questione. Sguardi sulla figura di san Giuseppe, è una raccolta di studi a cura di Marinella Perroni e Antonio Autiero. Nasce da una serie di considerazioni sul dissolvimento dell’opposizione binaria maschio/femmina propria dei gender studies che obbliga a ripensare la categoria di “maschile” associata al concetto di potere e dominio.

Scrive Marinella Perroni che “dopo i decenni in cui i diversi femminismi hanno imposto di ripensare drasticamente concezioni antropologiche androcentriche, nonché assetti sociali, politici e religiosi patriarcali, da più parti viene segnalata la necessità, divenuta ormai imprescindibile e urgente, di ripensare l’universo del maschile sia dal punto di vista socio-politico che al livello simbolico, di liberarlo da secolari distorsioni e da antiche e nuove reticenze. Cioè da tutto ciò che impedisce di sottoporlo a interrogativi, analisi, valutazioni, ripensamenti, ricollocazioni. Su questo sfondo dinamico di profonda ristrutturazione delle identità di genere possono allora muoversi e incrociarsi anche sguardi diversi su Giuseppe di Nazaret, su ciò che egli ha significato per la tradizione cristiano-cattolica, ma anche su quanto la sua figura di uomo prima ancora che di padre può evocare e provocare in chi le si rivolge con occhio attento, andando alla ricerca dei suoi possibili significati, più o meno palesi o più o meno reconditi“. All’interno del volume le riflessioni di Michela Murgia, Cristina Oddone, Paolo Naso, Daniele Bouchard, Elizabeth E. Green, Silvia Zanconato, Simona Segoloni Ruta, Andrea Grillo, Andreas Heek, Arianna De Simone e Giusi Quarenghi, i quali hanno preso spunto da una frase di papa Francesco contenuta nella lettera apostolica Patris corde in cui Giuseppe viene definito “persona comune” e incarnazione di “tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in seconda fila“. Autiero chiarisce: “Nel codice della sua giustizia si trova l’inclusione di una empatia espressa in termini di responsabilità e di cura. E soprattutto emerge quel fattore genetico della uguaglianza in dignità, dell’autonomia relazionale e della condivisione dei compiti, orizzonti ben lontani da quella presunta convinzione di identità, risultante da una costruzione di ruoli mai soggetti a critica, per metterne a nudo la genesi storica, le dipendenze culturali, le inclinazioni al dominio“. In buona sostanza Giuseppe non esercita il ruolo maritale, si prende semplicemente cura della sua famiglia. Affinché sia chiaro una volta per tutte che è vero che ci sono differenze sessuali e biologiche tra maschi e femmine, ma le caratteristiche a cui comunemente si ricorre per distinguere gli uni dalle altre non hanno alcuna base biologica.

In alto una tela attribuita al Guercino

San Giuseppe nell’esegesi genderultima modifica: 2021-12-09T12:17:52+01:00da VIOLA_DIMARZO

4 pensieri riguardo “San Giuseppe nell’esegesi gender”

  1. Non so nulla di bilogia, come credo anche tu, ma riesco a capire quando sono di fronte ad una presa per il sedere.
    ”….Alla fine, il declinare della virilità produce uno speculare declino della femminilità, privando entrambe di valore. La creatività artistica e poetica, in cui è essenziale l’equilibrio tra maschile e femminile, si atrofizza. Ogni armonia tra yin e yang, tra anima e animus, tanto nella coppia come nella società o nel Sè, è sostituita dalla ricerca di pericolanti compromessi. Questo non può che creare infelicità. Uomini che non trovano più la Donna e donne che non trovano più l’Uomo, orfani e orfane di una sana libido….” cit. da La sindrome di Attis, di L Cade’ 5\11\21

  2. Innanzitutto grazie per aver citato La sindrome di Attis (a me sconosciuta) perché cercando lumi mi sono imbattuta in un articolo molto interessante (https://www.inchiostronero.it/la-sindrome-di-attis/); poi direi che, senza scomodare ulteriormente i teologi, basterebbe che l’uomo e la donna si affrancassero e si adoprassero l’uno per il bene dell’altra, condividendo responsabilità e quant’altro per potersi dire davvero coppia.

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).