Volo in spider rossa sorpassa tutti (purtroppo)

Fabio Volo: «Sono sopravvissuto a me stesso. Il mio più grande successo? Aver pagato i debiti di papà»- Corriere.it

Autore di best seller, nonché attore dalle dubbie capacità, questa settimana è (gia!) in vetta alla classifiche dei libri più venduti: ottima operazione prenatalizia per Fabio Volo e il suo Una vita nuova. Del resto essere nazionalpopolare, in una terra di non lettori come l’Italia, paga. Sono anni che mi resta l’amaro in bocca, e benché mi venga ripetuto che tanti scrittori meritevoli sono caduti nell’oblio e che altri hanno ottenuto a stento il riconoscimento che pure meritavano, io non mi rassegno, e nel mio piccolo continuo con l’accanita condanna di ogni culto della mediocrità.

Dall’incipit:

Mio padre l’ho amato da subito, era il mio gigante buono.

Un giorno da bambino gli ho chiesto di volare per me, mi ha risposto che non sapeva farlo. Ero convinto che si sbagliasse.

Nella vita poi ha preferito camminare lento, forse era il passo più adatto al suo sguardo triste, ai suoi occhi buoni, ai suoi silenzi.

Era fatto di silenzi che non sono mai riuscito a interpretare, mio padre era le cose che non diceva.

Mi sono chiesto più volte cosa non si fosse perdonato. Si è tenuto tutto dentro, il dolore, la vita, le parole che volevo sentire. La cosa di lui che ho amato di più è la dolcezza che teneva nascosta: quando sorrideva si squarciava il cielo, come un arcobaleno dopo la pioggia, e subito arrivava il pudore“.

Fabio Volo

Non sono riuscita ad andare oltre…