“Fuori dai denti” è un ottimo esercizio di stile

5 Things to Know About Amanda Gorman - The Gloss Magazine

Così come nessuno ha mai osato dire che Monica Bellucci non sa recitare, in modo altrettanto ipocrita nessuna voce di dissenso si è levata all’indomani della performance della poetessa Amanda Gorman, in occasione dell’insediamento di Joe Biden. Per fortuna un castigamatti con l’autorevolezza per farlo c’è, e non ha avuto mezzi toni nello stroncare la poetessa afroamericana alla quale sono stati riservati fiumi di elogi a livello planetario. L’uomo che ha potuto tanto è Walter Siti che nel pamphlet Contro l’impegno. Riflessioni sul Bene in letteratura ha scritto:

“È bello che alla cerimonia di insediamento del Presidente al Campidoglio venga invitato un poeta, ma se la poesia che viene declamata è mediocre dal punto di vista letterario (Whitman di terza mano, il ricordo di un musical), qualcuno dovrebbe pur farlo notare. Si dimentica che uno stereotipo resta uno stereotipo, che si tratti di un maschio bianco sovranista o di una ragazza nera omosessuale e paraplegica”.

È lampante, leggendo il testo di Gorman, la volontà di contrapporre un passato non proprio edificante a un futuro di rinascita collettiva che però risulta stucchevole:

Veniamo da un brutto passato, costruiamo un futuro migliore“,

com’è altresì insistita la monotonia di quel rimando continuo al pronome “noi” che vorrebbe proporsi come un idem sentire, risultando invece insufficiente.

Sono certa che il più scarso tra i poeti estinti di Libero avrebbe saputo fare di meglio.