Creato da: lontano.lontano il 22/01/2008
la poesia, la musica ed il loro contrario.

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2017 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Ultime visite al Blog

lontano.lontanovicino.vicinoILARY.85Serena1.1cassetta2crylan8Arianna1921sbaglisignoraamalatuafolliamonellaccio19MieleVodkakora69castalia71Mas_que_palabrasNeSont
 

Contatta l'autore

Nickname: lontano.lontano
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 7
Prov: GE
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 

Ultimi commenti

Ovunque e comunque
Inviato da: lontano.lontano
il 08/09/2024 alle 21:25
 
...ovunque tu sia, io sono con te... ...ovunque io sia, tu...
Inviato da: vicino.vicino
il 08/09/2024 alle 18:10
 
Ciao, ti ringrazio per la tua attestazione di stima ma,...
Inviato da: lontano.lontano
il 17/08/2024 alle 13:52
 
Hai saputo catturare con parole semplici ma potenti la...
Inviato da: cassetta2
il 17/08/2024 alle 11:29
 
...invece la bassotta sta risolvendo tutt'e cose
Inviato da: Faitù
il 09/03/2024 alle 17:43
 
 
 

C'era una volta il west- Il mio sogno

 
Citazioni nei Blog Amici: 10
 

Messaggi di Aprile 2017

 

Il tramonto.

Post n°324 pubblicato il 09 Aprile 2017 da lontano.lontano
 

Ti mando la foto di un tramonto sul mare,
il sole rovente,
che nell'acqua, scompare.                                                             
Ti mando quel cielo dai rossi colori,
l'odore del sale,
il profumo dei fiori.

Ti mando il rumore di un'onda tranquilla
che lenta,
si adagia,
sulla sabbia che brilla.
Ti mando il silenzio che c'è tutt'intorno,
la sera che arriva e dà il cambio al giorno.

Ti mando la brezza che si leva a quest'ora,
un raggio di sole che vuol vivere ancora.
Ti mando le ombre
della sera che avanza
e la luna l'annuncia,
con la muta presenza.

Ti mando l'atmosfera di un posto d'incanto,
i baci che si danno,
in un tale momento.
Ti mando degli amanti,
la dolce carezza
perduti nelle labbra,
ed in questa bellezza.

Tutto questo ti mando,
per me,
tengo soltanto,
la tristezza che ho,
per non averti qui accanto.


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La felicità.

Post n°325 pubblicato il 18 Aprile 2017 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

Dura quanto,
un'ora di neve, in Riviera.
Dura quanto,
un ultimo raggio di sole, la sera.
Dura quanto,
di un lampo il bagliore,
dura quanto,
del tuono, il fragore.
Dura quanto, una goccia che cade,
dura quanto, un colpo che esplode.
Dura poco,
qualche ora,
un istante,
dura solo quel po' di presente.
Quando credi di averla già in mano,
lei ti sfugge nel vento,
lontano.
Non provare a ingabbiarla,
non serve,
come goccia nel mare,
si sperde.
Come stella che cade,
come un giorno di festa;
la felicità,
forse, arriva,
ma non resta.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La leggenda del Piave

Post n°326 pubblicato il 25 Aprile 2017 da lontano.lontano
 

II Piave mormorava
calmo e placido al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio:
l’esercito marciava
per raggiunger la frontiera,
per far contro il nemico una barriera…
Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava,
e andare avanti…
S’udiva, intanto, dalle amate sponde,
sommesso e lieve, il tripudiar dell’onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
Il Piave mormorò:
“Non passa lo straniero!”

Ma in una notte trista si parlò di tradimento,
e il Piave udiva l’ira a lo sgomento.
Ah, quanta gente ha vista
venir giù, lasciare il tetto
per l’onta consumata a Caporetto…
Profughi ovunque, dai lontani monti
venivano a gremir tutti i suoi ponti…
S’udiva, allor, dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio dell’onde:
come un singhiozzo, in quell’autunno nero
il Piave mormorò:
“Ritorna lo straniero!”

E ritornò il nemico
per l’orgoglio e per la fame,
volea sfogare tutte le sue brame…
Vedeva il piano aprico,
di lassù, voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora.
“No! - disse il Piave – No! - dissero i fanti…-
Mai più il nemico faccia un passo avanti…”
Si vide il Piave rigonfiar le sponde,
e come i fanti combattevan le onde…
Rosso del sangue del nemico altero,
il Piave comandò:
“Indietro, va’, straniero!”

Indietreggiò il nemico
fino a Trieste, fino a Trento…
E la Vittoria sciolse le ali al vento!
Fu sacro il patto antico:
tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro a Battisti…
Infranse, alfin, l’italico valore
le forche e l’armi dell’Impiccatore.
Sicure l’Alpi… Libere le sponde…
E tacque il Piave: si placaron le onde
sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò
nè oppressi, nè stranieri!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Giorno di festa.

Post n°327 pubblicato il 30 Aprile 2017 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

L'inverno che dorme,
nella chiara mattina,
il freddo riposa
accanto alla brina.
Ti fà male agli occhi
quel sole lontano,
il suo lieve tepore
ti prende per mano.
T'invita ad uscire e,
in questo giorno di festa,
non vedrai la gente andare via lesta.
E' un mondo diverso
visto da una panchina,
un mondo che c'era,
ma non vedesti prima.
Quell'acqua che ondeggia,
il suo costante rumore,
gli alberi e il cielo hanno un altro colore.
E tu li seduto
con il tuo sguardo assente
coi pensieri mischiati tra passato e presente.
Forse, sogni di essere in un posto lontano,
forse,
 
sogni di essere solo un po' più sereno.
Fors'anche ti basta questa tua vita onesta,
a tuo modo,
felice,
in questo giorno di festa.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963