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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Post N° 392

Post n°392 pubblicato il 08 Marzo 2006 da ossimora
 
Tag: Utility
Foto di ossimora

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Dal parlamento
...chi c'era...
Ho visto approvare in Parlamento la legge sul falso in
bilancio il giorno dopo l'11 settembre. Di corsa, per onorare con il
nostro lavoro - così ci venne detto - i morti di New York.
Ho visto la
commissione giustizia del Senato prolungare i suoi lavori dopo la
mezzanotte per tre leggi in cinque anni: per il falso in bilancio, per
la Cirami, per l'immunità delle più alte cariche dello Stato.
Ho visto
aprire l'ultima legislatura con una legge ad personam, quella che
abolisce l'imposta di successione sui patrimoni più grandi. E l'ho
vista chiudere con una legge ad personam, quella che abolisce
l'appellabilità delle sentenze di assoluzione.
Ho visto il Parlamento
decidere quali magistrati possono o non possono restare in servizio,
alzando e abbassando l'età pensionabile secondo le convenienze: fuori
Borrelli dentro Carnevale.
Ho visto il Parlamento decidere quali
magistrati possono dirigere gli uffici giudiziari più delicati.
Insomma, ho visto il Parlamento scegliere i giudici.
Ho visto più di
mezzo Senato applaudire in piedi l'appoggio alla guerra preventiva in
Iraq. Ho visto la standing ovation della maggioranza e i sorrisi di
festa, in attesa dei bombardamenti dei giorni dopo. Ho visto
sbeffeggiare le senatrici che si battevano per le quote rosa. Le ho viste sommerse dagli sberleffi della maggioranza. Le ho sentite
chiamare "vacca" e "gallina".
Ho visto togliere ai giudici di pace la
competenza sugli incidenti stradali più gravi. Lavoravano troppo
velocemente creando problemi alle assicurazioni. Anche alla Mediolanum.
Ho visto portare nel Parlamento repubblicano una legge per equiparare
le brigate nere di Salò ai combattenti delle forze armate e ai
partigiani.
Ho visto violare il regolamento del Senato anche sei volte
in due giorni. Ho visto violare la Costituzione in presenza della
seconda autorità dello Stato. A volte invocando precedenti inesistenti.
Altre volte senza precedenti.
Ho visto un parlamentare svenire a un
passo dall'infarto per l'indignazione, di fronte al numero legale
ottenuto più volte senza
pudore. L'ho visto steso a terra, insultato e
fischiato dagli avversari che lo accusavano di perdere tempo.
Ho visto
censurare o bloccare negli uffici interrogazioni critiche verso il
governo o verso esponenti della maggioranza; ho visto funzionari
solerti mutilare i diritti costituzionali dei parlamentari.
Ho visto
rifare mezza Costituzione come niente, da personaggi senza storia. Per
liberare da ogni controllo di garanzia e da ogni contrappeso il potere
di chi vince le elezioni. Per mettere lo Stato ai piedi dell'uomo più
ricco e potente del paese.
Ho visto barattare pubblicamente in aula
l'unità del Paese con gli interessi televisivi del Capo del Governo.
Ho visto un senatore votare per cinque, per dare alla sua maggioranza
il numero legale. Ho visto tollerare anche quindici voti di assenti per
volta.
Ho visto stabilire il tempo massimo di un giorno per discutere
in seconda votazione la riforma di mezza Costituzione.
Ho visto
fischiare in un'aula parlamentare il Capo dello Stato mentre il
presidente del Senato leggeva il testo del rinvio alle Camere della
legge di riforma dell'ordinamento giudiziario.
Ho visto scritto nella
relazione ufficiale della commissione antimafia che la mafia non porta
voti, che il controllo del voto da parte di Cosa Nostra è "uno dei miti
più a lungo e pervicacemente sostenuti".
Ho visto Giovanni Falcone
commemorato sull'autostrada per Punta Raisi, località Cinisi, da un
ministro che aveva sostenuto che dobbiamo convivere con la mafia.

Ho visto un ministro definire il carcere di Cagliari un albergo a cinque
stelle pochi giorni prima che vi si uccidessero due detenuti.
Ho visto
leggi importanti e sulle quali era stata annunciata una dura
opposizione votate in Senato alla presenza di poche decine di esponenti
della minoranza.
Ho visto decine di senatori dell'opposizione lavorare
seriamente ed essere trattati come incapaci o complici del governo. Ho
visto sospetti ingiusti. Ho visto fiducie ingiuste.
Ho visto uomini
dello Stato oggetto di insolenze e di accuse sanguinose, grazie a un
uso prepotente della immunità parlamentare.
Ho visto chiamare tutti i
manifestanti di Genova violenti e terroristi e assicurare ufficialmente
che nel carcere di Bolzaneto non ci furono violenze. Ho visto negare
una commissione d'inchiesta su Genova per non interferire con il lavoro
della magistratura. Ho visto dimenticare questo principio per istituire
la commissione Telekom Serbia.
Ho visto ridere in faccia alla
richiesta di maternità o paternità assistite di persone non felici.

Ho
visto
esibire i fazzoletti padani a un metro dal tricolore sulle bare
nei funerali di Stato.
Ho visto prolungare la durata del Parlamento
per uso personale. Per ottenere l'impunità in un processo, per
monopolizzare le
televisioni.
Così ho visto sfregiare, nel mio Paese,
il più grande simbolo della democrazia
.

Nando Dalla Chiesa



 
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