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« InvitoA lui no? »

FUOCO

Post n°1058 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da ossimora
 
Tag: ecole

Secondo la prima ricostruzione, i tre ragazzi, uno di questi ripetutamente bocciato, sono entrati da una porta finestra dalle scale antincendio, poste sul retro. Poi sono andati al piano terra dove ci sono le aule insegnanti e bidelli, e qui hanno bruciato i registri di classe. Quindi hanno preso le chiavi di tre precise classi, la 2/a e la 3 A e la 3/a D (la 3/a A è quella del ragazzo più «vecchio» che era stato bocciato) e con un accendino hanno iniziato a dar fuoco a tutto: banchi, scrivanie, materiale didattico…

 Questo è un pezzo tratto da un giornale qualsiasi nel quale si racconta un caso,l’ennesimo, di “gesto violento + ripresa al telefonino + bailamme mediatico .

Ho cercato però di vedere un po’ più da vicino cosa è successo e mi sono meravigliata di scoprire che i tre soggetti in questione ,i piromani intendo, hanno dai 14  ai 17 anni.

Cosa diamine ci fanno tre ragazzi di quell’età in una scuola media inferiore?

Non dovrebbero essere in un scuola superiore?

Bocciati e/o ripetutamente bocciati.

Non voglio essere pressappochista o giustificatoria di un gesto comunque biasimabile ma mi sembra necessario interrogarsi sulla scuola dell’obbligo (se c’è ancora ,sulla carta e sulla mente di chi ci lavora) e sull’obbligo che in questa scuola si riescano ad offrire  possibilità ,prima fra tutte quella di uscirne e di non ritrovarsi ogni anno ad una ripetizione ,nella quale aumentano spesso le frustrazioni e le emarginazioni e diminuiscono le possibilità di socializzare e men che meno quelle di amare ciò che si fa.

… la preside della Govoni fa un’osservazione logica: «Dov’era la famiglia alle 3 di notte? Se un ragazzino di quell’età è ancora in giro forse c’è qualcosa che non va. Il problema è che in alcuni casi i ragazzi sono lasciati soli già a 11 anni. Qui il problema è delle famiglie, perché la nostra è una scuola tradizionale, dove gli alunni sono seguiti uno a uno».

Questa dichiarazione della  preside suona istantaneamente di scaricabarile.Noi siamo bravi,tradizionali (pare essere  un dato di vanto come per i dolci),la colpa è dei genitori .

Il che probabilmente è anche possibile anzi probabilissimo anche  perché un genitore più presente non avrebbe mai permesso le reiterate bocciature ma che certamente non assolve (Anzi proprio laddove la famiglia dovesse latitare la scuola dovrebbe esserci di più e meglio,direi)

Mi sembra che scuola tradizionale e non,dovremmo metterci ad un tavolo ,discutere di scuola magari partire daQUI  da QUI e  sopratutto da QUI.

Rapporto sulla dispersione scolastica

 
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Commenti al Post:
Fajr
Fajr il 05/12/07 alle 06:31 via WEB
antò, ci vuoi male. me so cecata per leggere 'sto post! :* bingirni.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/12/07 alle 07:30 via WEB
buongiorno ...;)
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 05/12/07 alle 11:25 via WEB
Quoto Fajr
(Rispondi)
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 05/12/07 alle 07:00 via WEB
Ciao anto. Ovviamente, senza conoscere la storia personale di ciascuno di questi alunni ogni valutazione rischia di essere affrettata. Non credo che la questione sia la bocciatura o la pluribocciatura in sè. Perchè, per quel che mi riguarda, io trovo altrettanto deleterie le promozioni tanto per toglierseli dai piedi. Il punto, allora, è la progettualità che la scuola riesce a esprimere anche con i ragazzi difficili. Ma qui cadiamo nel ginepraio. Perchè fondi non ci sono, risorse ancora meno. Vogliamo parlare della volontà? Non si tratta di dividere le classi tra i bravi e meno bravi se non addirittura nei non-bravi, ma di identificare per ciascuno un percorso che lo possa vedere protagonista e partecipe. Scuola tradizionale o tradizionalista, scuola modernista, scuola futurista: sono definizioni così asettiche perchè frappongono il metodo tra il docente e l'alunno, lasciando che la relazione venga dopo.
Il discorso è lungo e temo di perdere il filo principale.
Cerco di sintetizzare: qualunque tipo di scuola, qualunque tipo di didattica può e deve trovare la via per arrivare al singolo, all'individuo. Scuola dell'obbligo o scuola secondaria non possono e non devono significare massificazione. Perchè la massificazione significa proprio questo: fornire un prodotto un tanto al chilo. E poi via, nuovo giro nuovo regalo. Scuola dell'obbligo significano percorsi, educazione, autorevolezza. Lo deve la scuola a se stessa, prima ancora che agli alunni. Quanto all'assenza delle famiglie, da madre l'ho constatata più volte. Ma credo sia facile, per la scuola, intesacome istituzione, lavorare solo con alunni "non problematici" (qualunque cosa questa espressione voglia dire) ben seguiti dalle loro famiglie, e abdicare in tutti gli altri casi. Il bello viene proprio nei casi contrari. Poi ci può essere anche giustificazione in una bocciatura (mi ricordo un compagno di Silvia, fermato in seconda media dopo un anno fatto di assenze, bigiature, spacconate, ora brillante alunno negli anni successivi e ora delle scuole superiori. In quel caso, altri furono mandati avanti all'anno successivo, ma con lui fu fatta una scelta drastica, che evidentemente teneva in conto delsuo percorso di crescita).Ma non ci può essere resa. Non ci può essere pressapochismo.
Poi, chiaro, mancano molte cose. Come ti dicevo al telefono, da noi la nuova amministrazione comunale ha tagliato i fondi per i progetti di integrazione nelle scuole. Si lavora solo con i bambini delle elementari. Alle medie o si integrano da soli oppure ciccia. Oppure sperano nella progettualità di chi nella scuola lavora.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/12/07 alle 07:35 via WEB
Buongiorno Miti.in molte cose sono d'accordo con quello che dici ,su di una dissento :la scuola dell'obbligo se boccia già ha fallito e non perchè si debba mandare tutti a spintoni "massificando"ma perchè la bocciatura aveva ragione Don Milani ...è sparare in un cespuglio e non sai cosa colpirai.Trovare ragazzi di diciassette anni alla scuola media inferiore determina già una condizione di pesante alterità:prova ad immaginare i bambini che arrivano a 11 anni assieme a questi di 16 - 17 ,bocciati,una impossibilita operandi assurda.Io credo che ,esclusi casi molto particolari,la bocciatura in questa fascia di scuola è sempre l'autobocciatura dell scuola stessa.Si tratta di lavorare proprio nell'ottica dellìindividualizzazione e dell'accettazione del raggiungimento di pochi obiettivi di base .
(Rispondi)
 
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 05/12/07 alle 11:47 via WEB
Nel caso da me citato, la decisione fu presa in accordo e in armonia con la famiglia, in questo caso molto presente e (non conosco tutti dettagli va da sè) su indicazione del sociologo presente a scuola. In linea di massima la bocciatura alla scuola primaria o dell'obbligo è evidentemente un fallimento di tutto un percorso, che coinvolge anche la famiglia, per questo deploro chi si arrende. ma deploro anche quelli che mandano avanti così l'anno prossimo non ce l'ho più tra i piedi (sentita con le mie orecchie).
Una nota conclusiva: la presenza di un ragazzo di 17 anni in mezzo a ragazzini appena usciti dalle primarie è senza dubbio destabilizzante, concordo con te. Un disequilibrio che senza alcun dubbio avrà toccato tutti e sul quale qualcuno avrebbe dovuto interrogarsi.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 05/12/07 alle 17:30 via WEB
oddio un insegnante che si esprime in quei termini apertamente ,senza neanche vergogna ...comunque è di certo un piacere lasciarla.!
(Rispondi)
 
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 05/12/07 alle 12:05 via WEB
Ragionando per paradossi (ma mica tanto), in effetti c'e' un altro luogo dove e' molto pericoloso mescolare "anziani" con "pivelli" e "bocciati-recidivi" coi "nuovi": il carcere. Pensandola in questo modo, il preside e gl'insegnanti a quali figure corrisponderebbero? Forse ci conviene ripensare i nostri modelli educativi, prima di ritrovarci coi metal detector all'entrata delle scuole come in USA.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 05/12/07 alle 07:36 via WEB
..e detto questo tolgo la possibilità di commentare in anonimo ...pe insultare almeno la fatica di loggarsi dovranno farla no?
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 05/12/07 alle 11:24 via WEB
Hallelujah
(Rispondi)
 
lakonikos
lakonikos il 05/12/07 alle 09:05 via WEB
Cosa ci fa un ragazzo di 17 anni in una media inferiore? La scuola ha fallito, hai ragione. Altrettanto vero che ha fallito anche la famiglia, per assenza o per altro, non so. Considero la scuola(non dico quella, ma non posso escluderlo) e il corpo docente una delle parti migliori della società italiana.Dò per scontato che molti tentativi siano stati esperiti, al di là della sensibilità di una preside. Ma non sempre ciò basta per affrontare la situazione di un ragazzo. Non esiste l'onnipotenza. Non so valutare se sia meglio un percorso che acceleri l'uscita di quel ragazzo dalla scuola, per affrontare il mondo del lavoro(a fare che?) o, piuttosto, che lo trattenga per tentare il tentabile. So solo che la scuola, intesa come corpo docente, ragazzi e genitori, in casi come questi non può essere lasciata da sola.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/12/07 alle 17:34 via WEB
Concortdo cul fatto che la classe degli insegnanti pur mal messa pe r molti versi sia virtuosa per molti altri ma la bocciatura alla scuola dell'obbligo proprio non è accettabile,s ela famiglia non ci fosse proprio?Io ho assistito (non silente)ad un dibattito per bocciare un bambino privo di qualsiasi tutela genitoriale e giuro che lo facevano ,in parte perchè non era brillante e sopratutto perchè senza qualla bocciatura ..avrebbero prso una classe!!TI RENDI CONTO!!!
(Rispondi)
 
 
 
lakonikos
lakonikos il 05/12/07 alle 19:26 via WEB
conosco il problema: nelle superiori a volte si promuove per non perdere classi. Ma anche qui, possiamo dire che è una distorsione sistemica?
(Rispondi)
 
MacRaiser
MacRaiser il 05/12/07 alle 11:47 via WEB
L'interrogativo e' sempre lo stesso da un secolo e piu', ormai: stimolare la trasformazione del potenziale individuale in capacita' personale, o pretendere il raggiungimento di risultati standard al di sotto (e la di SOPRA) dei quali, si viene di fatto emarginati? La seconda risposta e' quella che il nostro tempo ha preferito. Questi fatti di cronaca ne sono gli epifenomeni, ma tutto sommato sono i meno gravi e pericolosi. La produzione in serie di menti totalmente incapaci di senso critico e di valutazione indipendente della realta', ne costituisce l'aspetto meno evidente.. ma assai piu' distruttivo di qualsiasi incendio.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/12/07 alle 17:37 via WEB
Si vero,però in certe realtà altamente complesse ed eterogenee è comunque necessario mirare almeno ad alcuni obiettivi fondanti.In primis non creare emarginazione o ampliarla ,non generare fenomeni di abbandono scolastico ,tutelare le eccellenze e chi ha bisogno anche solo di cmprendere la lingua .
(Rispondi)
 
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 05/12/07 alle 18:21 via WEB
Siamo d'accordo, Anto. Ma faccio un esempio pratico per chiarire meglio: saper leggere e scrivere decentemente in italiano non deve poi servire per studiare una tritatura di palle immane (scusa il francesismo) quale e' quella del tanto celebrato quanto mediocre (ma opportunamente clericocelebrativo) romanzo "I promessi sposi", fino a ridursi al totale disprezzo per la letteratura in genere. Un conto e' far acquisire i ferri del mestiere, un altro usarli per infliggere tortura ai propri studenti.
(Rispondi)
 
Fajr
Fajr il 05/12/07 alle 18:57 via WEB
Non è forse, anto, proprio questa porzione di scuola il gran buco nero mai risolto dell'interno sistema scolastico? Un gran raccoglitore di depressione che accomuna docenti e famiglie in aperta difficoltà di gestione di quegli sconvolgimenti pre-adolescenziali così freneticamente accelerati negli ultimi anni, sì da trovarsi di fronte ad undicenni che vagano tra un qualcosa di non ben distinto oscillante tra il marmocchio e il bulletto, mentre le ragazzine si rappresentano come un misto di bambolina-barbie-non-ancora-sviluppata e signorinella dall'ombellico-in-giù. Scontiamo anni di assenze, fatue sperimentazioni, frustrazioni professionali. Perciò bocciatura o no, con tutto il corollario di analisi e interventi, mi paiono arnesi (pro o contro che siano) in realtà logori, pur se corroborati da illustri citazioni milaniane e da rapporti approfonditi. Un po' amara come considerazione - la mia, - ma sono i pensieri che mi attraversano ogni volta che metto piede in una scuola italiana (dell'obbligo o no, fa li stess). E benedico il giorno (tanti anni fa) in cui presi la decisione di lasciare l'insegnamento (che sai, non fu fuga).
(Rispondi)
 
 
lakonikos
lakonikos il 05/12/07 alle 19:29 via WEB
fa l'istess:)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/12/07 alle 20:05 via WEB
Senza dubbio è il buco nero,lo è e proprio per questo però che mi indigno ancora ,perchè la preside invece di vergognarsi per quei due ragazzi grandi si para il culetto...hai fatto male a lasciare la scuola.pe rla scuola in primis . ;))
(Rispondi)
 
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