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campagna d'Autunno

Post n°1544 pubblicato il 28 Agosto 2009 da ossimora
 

 

Quindi  il presidente del Consilvio ha denunciato  Repubblica

per le dieci domande che gli rivolge da mesi ;

certo avrebbe fatto meglio a rispondere con semplicità

se le  stesse sono campate in aria come lui sostiene ,

che ci vuole?

ma il piano è più subdolo ed ampio  ;

 Già da tempo si vede che l’attacco alla stampa non asservita di sua proprietà  si sta facendo più stringente e sostenuto dai soliti servitorelli avvocati  parte a tutto tondo l’attacco d’autunno al già residuale pezzettino di libertà d’informazione in un paese declassato a paese parzialmente libero .

 E’ iniziata la campagna d’Autunno ;

 assieme alle denunce a Repubblica si sta muovendo a passo di caterpillar la distruzione della televisione pubblica ;mirino puntato sulla terza rete , rea di poco servilismo  e su una manciata di programmi che se tutto va come nei programmi del boss …pian piano vedremo sparire.

Me li appunto così per pro memoria :

 Report (Gabbanelli)

Che tempo che fa (Fabio Fazio)

Parla con me (Dandini)

Blob (Ghezzi)

Glob (Bertolino) ed anche Ballarò.

Anche L’era glaciale, il salotto di Daria Bignardi non piace al papi.

L'assalto finale

L'assalto finale al fortino di Rai3 di C.Maltese

 
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Commenti al Post:
Basta_una_scintilla
Basta_una_scintilla il 28/08/09 alle 11:05 via WEB
Sarà il momento in cui butterò definitivamente la TV...non penso potrebbe servirmi ancora. Un sorriso
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 28/08/09 alle 11:21 via WEB
Buongiorno beh ,anche io la uso quasi esclusivamente pe ri film e qualche evento sportivo ma il problema dellalibertà d'informazione e di espressione credo vda al di là della cos apersonale e mi sembra una "battaglia" d afare per il bene di tutti.
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 28/08/09 alle 12:33 via WEB
veramente si chiama glob!!!!! non sblob! l'era glaciale non piace manco a me, praticamente è la fotocopia de le invasioni barbariche! comuqneu segnalo che da domenica 6 torna presa diretta su rai3! sperando che non facciamo la fine di fort alamo....
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 28/08/09 alle 13:58 via WEB
Ormai la vera informazione la trovi solo in rete. Un caro saluto
(Rispondi)
 
ziryabb
ziryabb il 28/08/09 alle 16:36 via WEB
Silvio ha già risposto alle domande e repubblica continua a ripubblicarle.
Alcune trasmissioni fanno comodo al sistema e non spariscono.Il programma di Fazio è prodotto dalla Endemol comprata da Mediaset.e poi Fazio non è il tipo che incalza i suoi ospiti.Berlusconi non censura un programma che fa ascolti/soldi.
I programmi in seconda serata secondo me non spariscono.Sembra strano ma Blob potrebbe sparire.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 28/08/09 alle 16:52 via WEB
Credo anche io che certo programmi non spariranno ma ...in ogni caso mi sono appuntati quelli che piacciono di meno al RE ,che non ha risposto e sopratutto non lo hamai fatto alla domanda più importante Dove ha preso i soldi per iniziare Milano 2...???
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 28/08/09 alle 16:55 via WEB
AGGIUNGEREI QUESTE Signor Berlusconi, potrebbe rispondere pubblicamente a queste domande? Premessa: La Banca Rasini di Milano, di proprietà negli anni ’70 di Carlo Rasini, è stata indicata da Sindona e in molti documenti ufficiali di magistrati che hanno indagato sulla mafia, come la principale banca utilizzata dalla mafia per il riciclo del denaro sporco nel Nord - Italia. Di questa Banca sono stati clienti Pippo Calò, Totò Riina e Bernardo Provenzano, negli anni in cui formavano la cupola della mafia. In quegli stessi anni il Sig. Luigi Berlusconi lavorava presso la Banca, prima come impiegato, poi come Procuratore con diritto di firma e infine come Direttore. 1) Nel 1970, il procuratore della banca Luigi Berlusconi ratifica un'operazione molto particolare: la banca Rasini acquisisce una quota della Brittener Anstalt, una società di Nassau legata alla Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figurano Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus. Questo Luigi Berlusconi, procuratore con diritto di firma della banca Rasini, era suo padre? 2) Sempre intorno agli anni ’70 il Sig. Silvio Berlusconi ha registrato presso la banca Rasini ventitré holding come “negozi di parrucchiere ed estetista”, è lei questo Signor Silvio Berlusconi? 3) Lei ha registrato presso la banca Rasini, ventitré “Holding Italiane” che hanno detenuto per molto tempo il capitale della Fininvest, ed altre 15 Holding, incaricate di operazioni su mercati esteri. Le ventitré holding di parrucchiere, che non furono trovate ad una prima indagine della guardia di finanza, e le ventitré Holding italiane, sono la stessa cosa? 4) Nel 1979 il finanziere Massimo Maria Berruti che dirigeva e poi archiviò l’indagine della Guardia di Finanza sulle ventitré holding della Banca Rasini, si dimise dalla Guardia di Finanza. Questo signor Massimo Maria Berruti è lo stesso che fu assunto dalla Fininvest subito dopo le dimissioni dalla Guardia di Finanza, fu poi condannato per corruzione, eletto in seguito parlamentare nelle file di Forza Italia, e incaricato dei rapporti delle quattro società Fininvest con l’avvocato londinese David Mills, appena condannato in Italia su segnalazione della magistratura inglese? 5) Nel 1973 il tutore dell’allora minorenne ereditiera Anna Maria Casati Stampa si occupò della vendita al Sig. Silvio Berlusconi della tenuta della famiglia Casati ad Arcore. La tenuta dei Casati consisteva in una tenuta di un milione di metri quadrati, un edificio settecentesco con annesso parco, villa San Martino, di circa 3’500 metri quadri, 147 stanze, una pinacoteca con opere del Quattrocento e Cinquecento, una biblioteca con circa 3000 volumi antichi, un parco immenso, scuderie e piscine. Un valore inestimabile che fu venduto per la cifra di 500 milioni di lire (250'000 euro) in titoli azionari di società all'epoca non quotate in borsa, che furono da lei riacquistati pochi anni dopo per 250 milioni.(125'000 euro). Il tutore della Casati Stampa era un avvocato di nome Cesare Previti. Questo avvocato è lo stesso che poi è diventato suo avvocato della Fininvest, senatore di Forza Italia, Ministro della Difesa, condannato per corruzione ai giudici, interdetto dai diritti civili e dai pubblici uffici, e che lei continua a frequentare? 6) A Milano, in via Sant’Orsola 3, nacque nel 1978 una società denominata Par.Ma.Fid. La Par.Ma.Fid. è la medesima società fiduciaria che ha gestito tutti i beni di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Gaetano Carollo, Carmelo Gaeta e altri boss – di area corleonese e non – operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona. Signor Berlusconi, importanti quote di diverse delle suddette ventitré Holding verranno da lei intestate proprio alla Par. Ma.Fid. Per conto di chi la Par.Ma.Fid. ha gestito questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società una parte così notevole dei suoi beni? 7) Signor Berlusconi da dove sono venuti gli immensi capitali che hanno dato inizio, all’età di ventisette anni, alla sua scalata al mondo finanziario italiano? Vede, Signor Berlusconi, tutti gli eventuali reati cui si riferiscono le domande di cui sopra sono oramai prescritti. Ma il problema è che i favori ricevuti dalla mafia non cadono mai in prescrizione, i cittadini italiani, europei, i primi ministri dei paesi con cui lei vuole incontrarsi, hanno il diritto di sapere se lei sia ricattabile o se sia una persona libera. P.S. Dato che lei è già stato condannato in via definitiva per dichiarazioni false rese ad un giudice in un tribunale, dovrebbe farci la cortesia di fornire anche le prove di quello che dice, non essendo ovviamente sufficienti le sole risposte.
(Rispondi)
 
 
72rosalux72
72rosalux72 il 28/08/09 alle 21:59 via WEB
in effetti poteva denunciare per diffamazione quelli che hanno scritto queste cose. ma perchè mandare i giudici a rintuzzare su come ha fatto i soldi. mica è scemo. tanto i più pensano che si è fatto tutto da solo. ps: da oggi si compra la repubblica tutti i giorni, si porta in giro e si lascia in vista dentro la macchina. voglio essere complice. un bacio.
(Rispondi)
 
Fajr
Fajr il 28/08/09 alle 18:43 via WEB
Non disperiamo! Dalla montagna sono arrivate sempre buone idee... è il mare che offre soluzioni da spiaggia... un paio di giorni ancora e poi scendo giù a sistemare il tutto, tenete duro! eheheheheh
bacilli dalla biblioteca :***
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 29/08/09 alle 09:21 via WEB
Abbiate pazienza. Siamo di nuovo qui a parlarvi di censura: sì è vero lo facciamo quasi ogni giorno, sì c'è il rischio che la cosiddetta opinione pubblica si stanchi e si abitui e infine non reagisca. Del resto reagisce già pochissimo. Sì forse bisognerebbe stupire con effetti speciali e provare a dire quel che sta succedendo in questo paese in altro modo, da un elicottero o facendo spogliarello in tv, chissà, magari, può darsi. Tuttavia c'è una ostinata parte di italiani, noi fra questi, che prediligono la parola. Dunque ecco. L'occasione di oggi è la censura, potremmo dire autocensura, con cui la Rai ha vietato la diffusione del promo di un documentario Fandango il 3 settembre a Venezia e di seguito al cinema: Videocracy. Racconta la nascita e lo sviluppo della videocrazia in Italia. Alberto Crespi, che lo ha visto, riferisce: non c'è niente che già non si sappia. L'unico passaggio «per così dire interessante è un'intervista a Lele Mora nella quale il noto agente di personaggi tv, dopo aver paragonato Berlusconi a Mussolini a tutto vantaggio di quest'ultimo, si dichiara mussoliniano e mostra alla telecamera il display del suo telefonino sul quale, al suono di Faccetta nera, appaiono svastiche, croci celtiche e altri orrori del ‘900». Del resto la Lega su Facebook invita a torturare gli immigrati. Aidan White, segretario della Ifj, International federation of journalist, la più grande del mondo commenta la censura Rai dicendo che «quando si raggiunge il punto in cui i responsabili dei media devono scegliere tra i valori etici e il posto di lavoro allora la corruzione prevale e la democrazia è minacciata». Daniele Luttazzi scrive: «Una società resa adulta da un'educazione alla libertà giudicherebbe intollerabile, ovvero riprovevole, la censura». Di passaggio ricordiamo che non si è ancora conclusa la litania delle nomine Rai in specie per la terza rete, molte settimane fa avevamo invocato la decenza di non rinviarle a dopo il congresso Pd di ottobre. Ma Videocracy, dicevamo, è l'occasione del giorno. Molto altro sta accadendo. Il presidente del Consiglio, moderno caudillo, sta preparando la scalata al gruppo che pubblica El Paìs attraverso Telecinco, la società spagnola controllata da Mediaset. Vi raccontiamo nel dettaglio come si sia arrivati alla concreta possibilità che in autunno Berlusconi entri nella proprietà del gruppo Prisa: in palio la possibilità di controllare una delle più autorevoli voci libere d'Europa. Tutto questo accade in relativo silenzio, mentre l'attenzione dei media si concentra sulle reazioni interne al centrodestra alle parole isolate di Fini, cuneo nell'accordo in corso fra il governo e il Vaticano (lo scambio: niente testamento biologico ed altre prebende al clero in cambio dell'indulgenza sulla condotta del premier, i parroci siano avvertiti) di cui riferisce il Congiurato e su cui Francesca Fornario si diverte in satira. Ieri il New York Times in un lungo editoriale ha ripreso l'iniziativa dell'Unità sul "silenzio delle donne", il dibattito che da settimane svolgono Nadia Urbinati, Dacia Maraini, Lidia Ravera e decine di altri. Oggi parla Joanna Bourke, storica inglese. Sostiene che il comportamento di Berlusconi «danneggia l'onore degli uomini». Il ragionamento, leggetelo, non fa una piega.
(Rispondi)
 
lupopezzato
lupopezzato il 29/08/09 alle 09:32 via WEB
L’analisi sull’aspetto televisivo mi sembra un tantino banale. A lui non interessa il servilismo di fine politico delle reti rai. Lui ha sempre mirato e mira al servilismo di fine economico di quelle reti. Le TV commerciali servono a vendere pubblicità, le TV di stato servivano a fare intrattenimento ed informazione. Se io sono il padrone di tre reti e sono il controllore delle altre tre posso organizzare i palinsesti in modo da dirottare la pubblicità sulle reti di mia proprietà manovrando a mio piacimento gli ascolti. Il suo potere in rai ha fatto sì che oltre a mediaset anche la rai rompesse con sky. Ora attraverso sky vedi sempre meno rai e questa è una rottura di scatole per l’utente sky. Questo comporta due cose: o l’utente sky passa a mediaset o l’utente sky non guardando rai ne riduce gli ascolti. Perché invece che abolire l’ICI il nano non ha abolito il canone rai? Sarebbe stata un’operazione a basso costo ma di grande popolarità. Forse perché a questo punto la rai, per sopravvivere, avrebbe dovuto trasmettere più pubblicità e per il principio dei vasi comunicanti a chi l’avrebbe sottratta? Ma questa proposta qualcuno dell’opposizione prova a fargliela? Solo gli imbecilli possono dire ‘però è innegabile che sia un bravo imprenditore’ perché nel capitalismo anche un idiota diventa miliardario se gli togli la concorrenza dai piedi e lui non l’ha mai avuta. Dove l’aveva è fallito (Standa) e nella carta stampata aggiusta i bilanci con le sovvenzioni dello Stato come tutti gli altri. Era sul conflitto d’interessi che si doveva combattere e sarebbe bastato riportare con una legge le televisioni private ad ambito regionale ma in sette anni di governo di cosiddetta sinistra non c’è stato il tempo per occuparsi del conflitto d’interessi. La priorità del paese era far nascere il PD che avrebbe risolto tutti i nostri problemi. Amen.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 29/08/09 alle 09:47 via WEB
Sai ;i tempi evolvono anche lui si accorge bene che una sua certa immagine che sta uscendo sempre più imperiosa a livello europeo ,meno in Italia ,alla lunga lo danneggia ;non credo neanche io che ci saranno (almeno immediati) i tagli dei programmi non graditi ma me li sono segnata così…per ricordarmelo ,un appuntino,vedremo. Anche la scalata che il pdc sta facendo ,tramite telecinco,al gruppo del Pais ,probabilmente non ha aspetti solo economici no?
(Rispondi)
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 29/08/09 alle 10:24 via WEB
No sbagli, gli aspetti sono sempre e solo economici. Dovresti sapere che il potere politico è semplicemente la strada più breve per arricchirsi.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 29/08/09 alle 15:35 via WEB
E il matenimento di un immgine quella per conservare le ricchezze procacciatesi tramite mafia e potere politico che in Italia collimano.
(Rispondi)
 
aspettando_un_sogno
aspettando_un_sogno il 29/08/09 alle 09:34 via WEB
sinceramente di questo nano ne abbiam piene le bip ...ciao ossi e buon fine settimana
(Rispondi)
 
mspenknife
mspenknife il 29/08/09 alle 10:11 via WEB
La decisione di adire alle vie legali contro il quotidiano romano ha suscitato le inevitabili reazioni del mondo politico. Il segretario del Pd Dario Franceschini, che ha telefonato al direttore di Repubblica per esprimergli solidarietà, parla di «incredibile azione giudiziaria del premier». «È chiaro - commenta Franceschini - che ci troviamo di fronte ad una indegna strategia di intimidazione nei confronti di un singolo giornale, dell'opposizione e di chiunque difenda i principi di un Paese libero che non ha precedenti in nessuna democrazia e che è anche un segno di paura e di declino. Il presidente del consiglio non denunci solo Repubblica, ci denunci tutti. Ribadisco che settembre dovrà essere il mese di una grande mobilitazione, al di là dei colori politici, per la difesa della libertà di stampa e del diritto all'informazione». L'ex ministro Pierluigi Bersani, candidato alla segreteria del Pd, parla di «iniziativa inaccettabile e dieci volte scondiderata» perché «percorrendo questa strada il presidente del Consiglio si vedrà costretto a chiamare in tribunale mezzo mondo»; Sonia Alfano, europarlamentare dell'Italia dei valori, definisce il ricorso al tribunale «un atto infame e ridicolo». «Il ’Caimano’ - così definisce Berlusconi rifacendosi all'omonimo film di Nanni Moretti - la smetta di attaccare ad ogni piè sospinto i media non allineati con minacce che ricordano ben altri tempi e si comporti da capo del governo di una moderna democrazia: la smetta di mentire, tanto ormai non gli crede più nessuno, e risponda punto per punto. Un Paese dove non vi è libertà d`informazione non si può definire libero. E l`Italia libera lo sta divenendo sempre meno». «ACCADE SOLO IN ITALIA» - «L'Italia è l'unico Paese nel quale un giornale viene denunciato perché fa le domande - fanno notare in una nota congiunta Federico Orlando e Giuseppe Giulietti dell'associazione Articolo 21 -. Speriamo che almeno il presidente voglia dichiarare la sua disponibilità a presentarsi in aula e a rispondere almeno alle domande dei giudici. Magari vorranno fargliene più di dieci . Non vogliamo neppure credere che voglia usare il dolo Alfano per sfuggire al contraddittorio . O no?».
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 29/08/09 alle 23:59 via WEB
Il "Financial Times" ha pubblicato un editoriale dove si sostiene che il potere di Silvio Berlusconi in Italia non ha nulla di paragonabile con nessun altro paese democratico. Forse con l'eccezione della Russia di Putin, e del Venezuela di Chavez. Ieri Berlusconi ha compiuto un atto che ha qualcosa di stupefacente. Ha chiesto, in sede civile, un milione di euro di danni per le ormai famose dieci domande del quotidiano "Repubblica". Perché dico che è stupefacente? Perché oltre alla causa civile, che è curiosa, è molto strano sentirsi diffamati da dieci domande. Come si può essere diffamati dalle domande? In che modo l'avvocato Ghedini pensa di vincere in tribunale una causa civile di questo genere? Alle domande si risponde. A qualsiasi domanda si risponde. E se le risposte sono chiare e convincenti, non c'è più motivo di ripetere le domande. Invece Berlusconi non risponde, e ritiene di essere diffamato. Ma è una contraddizione di termini. Berlusconi si sente diffamato perché quelle domande non hanno riposta. Se rispondesse non ci sarebbe diffamazione, in nessun caso. Se smentisce tutto, se i fatti non sussistono, ne uscirebbe ancora più forte. Se non smentisce e conferma, allora siamo di fronte a verità e non certo a diffamazione. Il paradosso è proprio qui. Facendo causa a "Repubblica", il presidente del Consiglio fa sostanzialmente causa a se stesso, senza neppure rendersene conto. Qualunque giudice potrebbe chiedere: ma perché Berlusconi non risponde a queste domande? Soprattutto se non c'è nulla da nascondere? Il paradosso, il secondo paradosso, è che il capo del Governo non intimidisce la stampa di opposizione facendo una causa civile. Il paradosso, il terzo paradosso, è che il presidente del Consiglio non intimidisce un giornale di opposizione, possedendo lui stesso cinque reti televisive, un quotidiano, e un numero imprecisato di periodici. Lo dico senza retorica, mi auguro che qualcuno possa consigliare a Berlusconi di ritirare tutto. Qualcuno che gli spieghi che in caso contrario ci troveremmo di fronte a qualcosa di molto inquietante. E allora il "Financial Times" avrebbe ragione, e forse Berlusconi è ancora più potente di Chavez e persino di Putin, ed è una pessima cosa.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 30/08/09 alle 08:14 via WEB
Quanto girano i coglioni a don Silvio Berlusconi irritato dai giornali chiama tutti i suoi sodali Feltri, Minzo, Bonaiuti Giulianone tra i più arguti, hanno tutti un cervellone! (Tutti, tranne Capezzone)
(Rispondi)
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 30/08/09 alle 22:59 via WEB
che fa rima con.... bè no lo dico, non vorrei che poi mi venisse la sindrome di tomas milian
(Rispondi)
 
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