SCALFARI APRE A BERLUSCONI E INGUAIA REPUBBLICA?

berlusconi scalfari

Com’era prevedibile, all’indomani dell’inatteso (?) endorsement di Eugenio Scalfari a favore di Silvio Berlusconi rispetto a Luigi Di Maio a Di Martedì – alla domanda di Floris tra Berlusconi e DI Maio chi voterebbe, il venerando giornalista senza dubbi ha risposto secco “Berlusconi”, mandando all’aria in un solo colpo l’antiberlusconismo di Repubblica e facendo carta straccia delle inchieste su il caimano e delle famose 10 domande a Berlusconi del fu D’Avanzo sulla vicenda Noemi Letizia – , il mondo politico di centrosinistra, con annessi e connessi, è in comprensibile imbarazzo.

Ascoltare dalla voce autoritaria del fondatore di Repubblica un’apertura di credito di tali proporzioni nei confronti di un pregiudicato per frode fiscale, in virtù di ciò decaduto dagli incarichi istituzionali, tuttora sotto inchiesta come presunto mandante delle stragi di mafia del 1993, sotto processo per faccende legate alla sua passione per le belle ragazze, ma minorenni,  attaccato da quello stesso quotidiano e dal suo fondatore per l’abnorme conflitto di interessi che lo caratterizzava, e tuttora lo caratterizza, deve essere stato peggio che ricevere un cazzotto nello stomaco per quanti lavorano o collaborano con il quotidiano da lui fondato, a cominciare dal direttore Mario Calabresi. Ma anche per chi lo legge con la convinzione di avere tra le mani un quotidiano indipendente che fa le pulci al potere così come dovrebbe fare qualsiasi quotidiano si rispetti.

Tuttavia commette una grossa ingenuità chi si sia stupito dell’apertura di Scalfari nei confronti di Berlusconi, da lui considerato il peggiore dei mali rispetto a Di Maio del M5S. Ci si dimentica infatti che alcune settimane fa MICROMEGA pubblicò uno scoop giornalistico che in qualsiasi altro paese avrebbe suscitato un clamore senza precedenti mentre da noi s’è praticamente volatilizzato in sordina: la rivista diretta da Paolo Floris D’Arcais pubblicò alcune lettere scritte da Italo Calvino all’amico Scalfari all’epoca del fascismo, quando entrambi era poco più che diciottenni, accusandolo di non avere alcun ritegno di scrivere su giornali di chiara matrice fascista, sostenendone i principi,  pur di arrivare come giornalista.

Da quando questo scoop fu pubblicato è trascorso oltre un mese, periodo nel quale Scalfari ha partecipato a più di una trasmissione televisiva come ospite ma nessuno dei conduttori né dei presenti in studio gli ha chiesto spiegazioni in merito alle lettere di Calvino.

Da chi non si sarebbe fatto scrupoli di sostenere l’ideale fascista pur di  appagare la propria ambizione professionale, per poi successivamente rinnegarlo fondando prima un settimanale, L’Espresso, quindi un quotidiano, Repubblica, che avrebbero dovuto fare le pulci al potere a salvaguardia della democrazia , stupirsi per il suo sostegno  a Berlusconi francamente sa di ipocrisia, premesso che non sia sana ingenuità.

Ultima considerazione: se i quotidiani sono in crisi di vendita la colpa non sarebbe solo di internet su cui le notizie viaggiano in tempo reale rispetto ai formati cartacei , seppure gli stessi giornali hanno una versione online che si aggiorna in tempo reale.

È presumibile che un buon numero di lettori non abbia abbandonato la lettura dei quotidiani per mere questioni  economiche – meglio informarsi a costo zero in rete pur rischiando restare vittime delle fake news. È probabile che molti lettori abbiano abbandonato le versioni cartacee anche perché hanno avuto il sentore che spesso i giornali e i loro fondatori agiscono come i preti, “fa quello che dico io e non fare quello che faccio io”!

SCALFARI APRE A BERLUSCONI E INGUAIA REPUBBLICA?ultima modifica: 2017-11-23T13:38:20+01:00da kayfakayfa