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MAURO BIGLINO E LE SUE TEORIE SULLA BIBBIA, LA CREZIONE DELL’UOMO E LA REINCARNAZIONE

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In LA BIBBIA NON PARLA DI DIO edizioni Mondadori, e nella trilogia LA BIBBIA È UN LIBRO DI STORIA edita da UNO Mauro Biglino, con trascorsi da traduttore per le Edizioni Paoline, mettendo a frutto le proprie conoscenze dell’ebraico anticotestamentario, mediante un attento e approfondito studio etimologico e filologico, ripropone la tesi, già espressa dallo studioso azero Zecharia Sitchin il quale ne IL PIANETA DEGLI DEI,  sostiene che le origini dell’umanità debbano attribuirsi all’intervento di una razza aliena proveniente da un altro pianeta che periodicamente – per la precisione ogni 3600, ossia quando il loro pianeta raggiungerebbe il perigeo, la distanza minima dalla terra – “scenderebbe” sulla terra per raccogliere minerali necessari al proprio sostentamento tecnologico e nello stesso tempo per compiere vari esperimenti, tra cui quello che avrebbe determinato nella notte dei tempi l’origine dell’uomo, scegliendo tra gli animali che la popolavano quello più affine a se stessi per caratteristiche fisiologiche, traendovi alcune cellule e mischiandole con quelle tratte da soggetti della propria razza, dando origine all’uomo, il quale sarebbe un ibrido animale/alieno, per servirsene come schiavo.

Tale esperimento sarebbe riuscito talmente bene al punto che gli alieni, affascinati dalla bellezza delle loro creature, vennero rapiti dal desiderio di possederle carnalmente – unione di cui si parla nella bibbia quando si racconta degli eloim, angeli (?), i quali, attratti dalla bellezza delle figlie e dei figli degli uomini, decisero di unirsi carnalmente a loro – originando una razza di ibridi metà umani e metà alieni di cui trattano i miti di tutte le antiche civiltà. Uno di questi ibridi sarebbe Achille, l’eroe troiano, figlio dell’umano Peleo re dei Mirmidoni e della ninfa nereide Teti.

Secondo Sitchin il pianeta degli alieni era chiamato dai sumeri Nibiru e lo associavano a Marduk re del loro pantheon. […]

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PIETRE AL SOLE”, la storia di una puteolana narrata da Siglinda Gentile Lopez

Il destino di ogni libro è quello d’essere letto, prima o poi.

Potreste lasciarlo languire sullo scaffale per giorni, mesi, anni. State certi che, all’improvviso, verrà il momento che con lo sguardo inizierete ad accarezzarne la copertina.

Inizialmente manco ve ne accorgerete. Ma poi, la vostra attenzione sarà attratta sempre di più. E quando accadrà che non saprete resistere all’impulso di prenderlo tra le mani, leggendolo, vi accorgerete che quello era il momento giusto.

Con i libri capita sempre così.

Verso la fine del 2002 fui invitato alla premiazione del Premio Sebastiani, a Minturno.

Il vincitore fu il giornalista/scrittore Marcello Veneziani con il romanzo VITA NATURAL DURANTE, l’autobiografia apocrifa di Plotino. Al terzo posto si classificò PIETRE AL SOLE di Siglinda Gentile Lopez, una scrittrice di Pozzuoli.

Al termine della serata mi presentai alla signora per complimentarmi, facendole presente che anch’io abitavo a Pozzuoli e coltivavo la passione per la scrittura. Lei mi omaggiò di una copia con dedica del suo romanzo, segnandomi il numero di telefono sull’antiporta perché la chiamassi e l’andassi a trovare.

Quando ci rivedemmo nella sua casa di Arcofelice, le portai una copia della mia raccolta di racconti L’Ultima Notte, gesto che apprezzò molto.

Conversando, ebbi la sensazione di trovarmi al cospetto di una donna d’altri tempi: una nobildonna! […]

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libro

PAOLO LUBRANO CI PARLA DI SOPHIA LOREN E DELLE DONNE DI POZZUOLI

Uscito da poco più di una settimana, “PORTANDOMI DENTRO QUESTA MAGIA” – la biografia su Sophia Loren scritta da Paolo Lubrano per Cultura Nova – sta riscuotendo un enorme eco sia in Italia che all’estero tanto da stupire lo stesso autore. Per saperne di più sul libro, abbiamo posto a Lubrano, puteolano doc, alcune domande.

Paolo come ti è venuta l’idea di scrivere una biografia sulla Loren?

Il libro è un tassello di un progetto molto più ampio che spero di realizzare non appena finirà l’emergenza covid. Ammetto che non era affatto nelle mie intenzioni scrivere una biografia su di lei, tuttavia sto scoprendo che il libro sta ottenendo una visibilità pazzesca, non solo in Italia. In particolare se ne sta parlando tantissimo in Germania e sta cosa mi stupisce, anche se ovviamente mi fa piacere.

Per il modo con cui è scritto, il libro sembra un romanzo. Questo approccio narrativo è voluto o è casuale?

È voluto, assolutamente. Anche se non pensavo di esserne capace. Il libro nasce con l’intento di celebrare i settant’anni di carriera di Sophia Loren. Ma dietro vi è l’intenzione di fare un omaggio alle donne puteolane che, secondo me, hanno particolari caratteristiche che sono all’origine del successo di Sophia. Tali peculiarità sono emerse attraverso il lungo lavoro di ricerca che ho fatto per la stesura del testo: così com’era strutturata in passato, nella società puteolana, in virtù del fatto che gli uomini trascorrevano spesso lunghi periodi in mare, erano le donne a dover prendere le decisioni in casa per tirare avanti la famiglia. Ciò fece sì che nella nostra terra si costituisse una società di stampo matriarcale. Avendo vissuto in una famiglia circondata da donne forti – la mamma, la nonna e le zie – anche Sophia ha sicuramente assimilato e sviluppato quest’aspetto che si è poi rivelato decisivo per l’ascesa del suo successo. […]

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PORTANDOMI DENTRO QUESTA MAGIA, L’OMAGGIO DI PAOLO LUBRANO AI SETTANT’ANNI DI CARRIERA DI SOPHIA LOREN

Quando si parla di Pozzuoli alla mente non vengono solo il mare, i pescatori e le loro reti, il Rione Terra, la Solfatara, il tempio di Serapide, l’anfiteatro Flavio e altri luoghi e monumenti che caratterizzano il capoluogo flegreo. Quando si parla di Pozzuoli sovviene il nome e, soprattutto, l’inconfondibile bellezza di una donna: Sophia Loren, incarnazione vivente del cinema mondiale; romana di nascita ma puteolana d’adozione, avendo vissuto la propria infanzia e parte della giovinezza in casa dei nonni materni in Via solfatara n. 5.

Per celebrarne i settant’anni di carriera, il produttore puteolano Poalo Lubrano, che ha il privilegio di conoscerla di persona, le ha dedicato un’accurata biografia, PORTANDOMI DENTRO QUESTA MAGIA edita da Cultura Nova.

Che non si tratti della solita biografia celebrativa fitta di date e aneddoti ma povera di emozioni perché scritta in maniera asettica, bensì di un vero e proprio romanzo la cui protagonista è una ragazza del popolo che grazie al talento, alla bellezza e al sostegno della madre riesce a sfondare nel mondo del cinema, divenendone un’icona indiscussa, lo si intuisce dallo stile calibrato e musicale, in alcuni tratti addirittura poetico, con cui l’autore ripercorre la vita di Sophia dall’infanzia alla consacrazione hollywoodiana. […]

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IL SEME

Elio abitava al secondo piano di un prefabbricato cubico di un vasto complesso edilizio edificato a metà degli anni ottanta per accogliere gli sfollati del terremoto. Visto da lontano l’agglomerato urbano infondeva una tristezza infinita. Era un ghetto che all’approssimarsi delle elezioni si trasformava in ambita riserva di caccia per i politici locali che vi si recavano in pompa magna col loro seguito di ruffiani e guardaspalle, sfoggiando dentature ingiallite e mal curate, pance prominenti, sigari puzzolenti tra le labbra. Lasciandosi dietro un’intensa scia di profumo da quattro soldi con cui ammortizzavano il proprio disgusto per quel degrado urbano frutto dei loro maneggi di potere.

Sfacciatamente, con un finto sorriso stampato sulle labbra, si recavano casa per casa, fingendosi interessati alle problematiche della povera gente, barattando un “semplice ” voto in cambio del pagamento di un’utenza o di una spesa.

Sebbene gli abitanti del quartiere fossero consapevoli vittime di quella commedia che si replicava puntualmente a ogni tornata elettorale, accoglievano sempre calorosamente il teatrante di turno e, offrendogli una tazza di caffe o un bicchiere di vino con i taralli, gli esternavano le proprie preoccupazioni e speranze per una vita migliore. […]

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ESCURSIONE IN NOTTURNA AL PRATOMAGNO

Durante l’estate del 2019, grazie alla Brigata di Raggiolo, ebbi modo di fare un’escursione in notturna da Raggiolo al Pratomagno.

Dopo quasi quattro ore di cammino nelle tenebre trafitte dalle luce delle torce che molti escursionisti avevano legate alla fronte, dai 470 mt di Raggiolo arrivammo ai 1600 mt della croce posta in cima alla dorsale del Pratomagno da cui si ammira la piana dell’Arno e i rilievi dell’Appennino tosco-emiliano.

Da quell’indimenticabile esperienza nacque uno dei racconti che animano la raccolta RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PARADISO IN TERRA disponibile su Amazon.

Successivamente quel racconto è diventato un video-racconto che è possibile guardare su YouTube cliccando su https://www.youtube.com/watch?v=isXJoz4x7CA

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IL MARESCIALLO ROCCA 4

BUON VIAGGIO, MARESCIALLO ROCCA

Giusto il tempo per dispiacerci della scomparsa di Sean Connery, l’inimitabile James Bond dello schermo, con tutto il rispetto per gli attori che dopo di lui hanno interpretato il ruolo di 007, ed ecco che la vita ci priva di un altro monumento dello spettacolo.

Nel giorno del suo ottantesimo compleanno ci lascia Gigi Proietti.

Attore di teatro, cinema e televisione, così come in Connery il pubblico identificava James Bond, in Proietti la gente riconosceva il Maresciallo Rocca, protagonista dell’omonima fortunatissima serie televisiva andata in onda su RAI UNO dalla fine degli anni novanta fino agli inizi del duemila, a cui Proietti diede il volto. […]

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