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L’ANNO CHE VERRÀ

Dunque, ci siamo quasi! Dopo un cammino circolare di 365 gradi, o giorni, fate voi, anche il 2019 si avvia mestamente a compimento tra botti, schiamazzi, canti, balli e, perché no?, orgasmi – anche questi servono per rendere meno amara la vita, o no? -, lasciando spazio al nuovo anno.

Chi più chi meno, tutti ci apprestiamo a salutare l’arrivo del 2020, proponendoci di essere migliori e di fare meglio rispetto al 2019. A tale scopo ognuno, in cuor suo, tira le somme per valutare qualitativamente com’è stato l’anno che volge al tramonto; se nel corso dei giorni che ne scandivano il cammino fosse riuscito, del tutto o solo in parte, a realizzare gli obiettivi che si era prefissato poco prima che iniziasse, proprio come sta facendo ora, con il 2020 ormai alle porte. […]

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L’UOMO CHE REALIZZAVA I SOGNI -10 RACCONTI DELL’ANIMA

racconti dell'anima copertina

L’uomo che realizzava i sogni è una raccolta di dieci racconti tenuti insieme da un comune filo conduttore, la ricerca dell’anima e dunque della Verità. Il cammino di lettura ha inizio con Il filo di Arianna dove il protagonista impugna un filo di luce per seguire un’affascinante donna nei meandri della conoscenza, e si conclude con L’aquilone il cui filo sfugge a chi lo mantiene permettendo al giocattolo di librarsi nel cielo. Nel mezzo del percorso un’alternanza di storie tra mito, poesia e realtà, perché la storia dell’uomo è un infinito intreccio di piani dove il sogno e la realtà si confondono, rendendo spesso impossibile la distinzione tra l’uno e l’altra. In quest’intrico speculare di storie e personaggi, non potevano mancare Gesù e Maria Maddalena protagonisti di Resurrezione, un racconto che ripropone il tema dell’eventuale legame d’amore tra il Cristo e la Maddalena da cui sarebbe nata una stirpe divina.

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anima

IL RISVEGLIO DELL’ANIMA

Questa notte un sussurro mi ha destato. Ho aperto gli occhi e davanti a me c’era una splendida donna vestita di bianco che mi sorrideva.

“Chi sei?” ho chiesto alzandomi a sedere nel letto, stropicciandomi gli occhi con le mani

“Che importa chi io sia? Quel che conta è se sai chi tu sia!?”

“Sei la morte?” feci spaventato, convinto fosse giunta la mia ora.

“La morte non ti desta per portarti via con sé, la morte ti rapisce per sempre nell’oblio!” rispose lei prendendomi la mano. “Viene” disse attirandomi a sé.

“Dove mi porti?” feci alzandomi per seguirla, la mano stretta alla sua.

“Voglio mostrarti una cosa” rispose avviandosi verso la finestra. Spalancò le imposte e salì sul davanzale.

“Sei impazzita?” mormorai temendo volesse saltare nel vuoto. […]

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NATALE

RISCOPRIAMO LE ORIGINI PAGANE DEL NATALE

Tra poche ore sarà Natale, giorno dell’anno in cui i cristiani festeggiano la nascita di Gesù figlio di Dio. Che le origini del Natale siano di matrice pagana, lo deduciamo dalla data in cui lo si festeggia: il 25 dicembre è a cavallo col solstizio d’inverno, momento dell’anno in cui il sole nell’emisfero nord della terra, nei giorni che vanno dal 22 al 24 dicembre, sembra fermarsi in cielo, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore. In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.
Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”. […]

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surf

A CAVALLO DELLA VITA

Man mano che si avvicinava alla costa, l’onda s’ingrossava sempre di più avvolgendo nel suo abbraccio schiumoso qualsiasi cosa si frapponesse al proprio cammino: pesci, granchi, conchiglie, uccelli, barche, uomini. Per un istante tutto veniva sfiorato e accarezzato dalla sua mano spumeggiante.

In lontananza i surfisti pigramente rosolavano al sole. Vedendola arrivare, si levarono dalle asciugamani per imbracciare le tavole e tuffarsi in mare per andarle incontro. La montagna d’acqua e sale aveva raggiunto un’altezza tale che chiunque fosse riuscito a cavalcarla avrebbe sfiorato il cielo con un dito sentendosi un dio. […]

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mandolino napoletano

AMEDEO ANGELLOTTI E IL MANDOLINO NAPOLETANO

Pozzuoli

Sabato 21 dicembre per QUATTRO CHIACCHIERE CON L’AUTORE, la rassegna culturale organizzata da LUX IN FABULA, nella storica sede dell’associazione sulle Rampe dei Cappuccini, il professore/mandolinista Amedeo Angellotti ha tenuto un breve ma denso seminario dal titolo IL MANDOLINO NAPOLETANO NEL 700

Lasciandoci alle spalle il simpatico dubbio se si fosse trattata di semplice coincidenza o lungimiranza degli organizzatori, bisogna riconoscere a Claudio Correale e ai suoi collaboratori di aver saputo far coincidere la chiusura dell’anno solare con un evento in assoluta sintonia con il clima natalizio.

Per circa un’ora e mezza, alternando il proprio intervento all’ascolto di brani musicali, il professore ha raccontato la storia del mandolino partendo dal liuto rinascimentale, da cui lo strumento deriva, per finire al classico mandolino napoletano. […]

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SIMENON

“MEMORIE INTIME”, LA DOLOROSA AUTOBIOGRAFIA DI GEORGE SIMENON

Chiunque si cimenti con la scrittura e, almeno una volta nella vita, abbia provato a scrivere un testo autobiografico, anche solo un breve diario, sa benissimo quanto difficile sia essere sinceri; avere il coraggio di affrontare il pudore che impedisce di spalancare le porte della propria vita agli altri e raccontare loro tutto, ma proprio tutto di sé. Senza tralasciare il benché minimo particolare, anche il più imbarazzante o doloroso che, se svelato, potrebbe modificare in negativo la considerazione che essi hanno di lui. O quanto meno alimentare un minimo di perplessità sulla sua effettiva sincerità, rimettendo in gioco in un colpo solo affetti, amicizie, amori, rapporti sociali.

Del resto più di uno scrittore alla domanda se avesse mai pensato di raccontare la propria vita, risponde che non ne sarebbe capace perché difficilmente avrebbe il coraggio di raccontare tutto di sé. E chi ha provato a farlo ha riconosciuto di aver omesso più di un particolare di cui si vergognava. Oppure perché non voleva coinvolgere altre persone, seppure la loro presenza fosse stata incisiva nell’evoluzione della propria esistenza sia nel bene che nel male.

 A tale proposito sorge il dubbio che, come tanti suggeriscono, l’età giusta per scrivere un’autobiografia non fosse la vecchiaia perché offre un alibi di ferro: l’età avanzata.

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PENNE STILOGRAFICHE, QUANDO LA SCRITTURA DIVENTA UN GESTO EROTICO

Per quanto concerne la scrittura, personalmente ritengo che non vi sia nulla di più piacevole che scrivere con la penna stilografica. Nell’attimo in cui le ditta della mano impugnano quell’oggetto elegante dalla struttura affusolata, culminante nella stringente doratura del pennino, avviene una vera e propria simbiosi tra chi scrive e la penna che si trasforma in protesi attraverso cui trasfondere su carta i propri pensieri per renderli noti al mondo; un amplificatore dell’anima.

Osservare l’eleganza delle parole svolazzanti, tratteggiate sulla carta mentre l’inchiostro fluisce dal pennino come acqua dalla sorgente, ha un vago sapore erotico comparabile a un orgasmo maschile che riversa il seme nel grembo della donna amata ingravidandola. […]

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fotogruppo

CORSO DI INGLESE, GUAI A PARLAR MALE DEI GIOVANI

La decisione di seguire un corso di inglese base, dopo aver completato quello di operatore data entry con certificazione EIPASS, presso il CONSORZIO NUOVE FRONTIERE derivò dal bisogno di darmi un obiettivo giornaliero che desse un senso alle mie giornate da disoccupato: da quando ero stato licenziato, in seguito alla cessazione dell’attività dell’azienda con cui avevo lavorato per ben trentadue anni, necessitavo di nuovi stimoli per affrontare una situazione non certo facile.

Poiché della possibilità di lavorare non c’era traccia, parlando con chi già s’era trovato ad affrontare una realtà come la mia, mi fu suggerito che, nell’attesa trovassi un nuovo impiego, fare un corso di formazione professionale avrebbe arricchito le mie conoscenze, rendendo più cospicuo il mio cv al fine di essere un tantino più competitivo nel mondo del lavoro in barba all’età.

Dopo circa due mesi di corso come operatore data entry, quando venni a sapere che a novembre sarebbe iniziato quello di inglese base che rilasciava solo l’attestato di frequenza, poiché in tante offerte di lavoro che vagliavo si richiedeva una buona conoscenza della lingua, ritenni che valeva la pena provarci. Parlai della mia intenzione con Claudia, una delle colleghe del corso data entry, la quale non solo ritenne che fosse una buona idea, ma decise di provarci anche lei.

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LAGO D’AVERNO TRA MUNNEZZA E INQUINAMENTO AMBIENTALE

Il Lago d’Averno è certamente uno dei luoghi più belli e suggestivi dell’intera area flegrea e della Campania. Sulle sue sponde e sulle colline che lo circondano hanno visto la luce miti e leggende alimentati dall’aria mefitica che si sprigionava dalle superficie del bacino, un cratere vulcanico spento da millenni, che rendeva impossibile perfino il volo degli uccelli, da cui il sostantivo averno che in greco significa senza uccelli, e dalla fitta vegetazione che lo cingeva.

In questo luogo dall’atmosfera particolare gli antichi localizzavano l’ingresso all’Ade, vedi l’Eneide di Virgilio e da qui Dante inizia la sua discesa all’Inferno in compagnia del vate latino.

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