Da quando lo pubblicai a maggio del 2021, ho sempre desiderato presentare UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer) a Cavalleggeri. È lì che sono nato e cresciuto ed è lì che papà ha vissuto da quando si sposò fino al giorno in cui si spense.  Utilizzo il verbo spegnere non perché provi difficoltà a usare il verbo morire, ma perché davvero nel suo lungo e sofferto calvario – da quando si ammalò fino alla fine dei suoi giorni – papà visse come una candela che si consuma lentamente.

Presentazione “UN UOMO BUONO” nella chiesa di San ciro a Cavalleggeri d’Aosta

Da quando lo pubblicai a maggio del 2021, ho sempre desiderato presentare UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer) a Cavalleggeri. È lì che sono nato e cresciuto ed è lì che papà ha vissuto da quando si sposò fino al giorno in cui si spense.  Utilizzo il verbo spegnere non perché provi difficoltà a usare il verbo morire, ma perché davvero nel suo lungo e sofferto calvario papà visse come una candela che si consuma lentamente.

La serata si è aperta con i saluti del parroco Pier Paolo Mantelli cui sono seguiti gli interventi degli illustri relatori, – la dottoressa Raffaella Villani e il giornalista e responsabile della CARITAS di Pozzuoli Ciro Biondi –  che hanno analizzato aspetti diversi del libro.

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Dopo aver parlato in linea generale libro, Ciro Biondi si è soffermato a tracciare un quadro della condizione drammatica di quanti si ritrovano a dover affrontare una tragedia simile a quella che vissi con i miei familiari nell’accudire papà, mettendo in risalto le carenze del sistema sanitario italiano, un tempo tra i migliori al mondo, in termini di assistenza agli ammalati e sostegno alle loro famiglie. Senza tralasciare l’incognita badanti, un problema non secondario per chi ha bisogno di una persona che si occupi dei propri cari costantemente.

La dottoressa Villani, conoscendo bene la mia famiglia e avendo operato per anni a Cavalleggeri in ambito sociale, ha sottolineato non solo gli aspetti caratteriali di papà e mamma, ma anche l’anonima funzione di recupero dei ragazzi a rischio che papà svolse in assoluto anonimato insieme ad altre persone del quartiere attraverso il calcio di cui era un grande appassionato allenando i ragazzini nel campo da rugby del poligono.

I loro interventi sono stati intervallati dalla lettura della professoressa Floriana Vernola di un estratto dal libro.

Oltre ai filmati evidenziati nel post cui potete accedere cliccandoci sopra, di seguito la play list di You Tube  dove sono raccolti tutti i video della presentazione.

Povere Creature, il film del regista greco Yorgos Lanthimos, interpretato da Emma Stone, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, molto probabilmente farà storcere il naso a coloro che vivono il sesso come un tabù; identificando in esso un mero strumento per la procreazione della specie e non anche un mezzo di crescita personale; imparando a conoscere se stessi regalandosi piacere, da soli o in compagnia, svelando i misteri racchiusi nel proprio corpo; vivendo la promiscuità sessuale come una condizione imprescindibile per stabilire ciò di cui si ha bisogno da ciò di cui si può fare volentieri a meno.

“POVERE CREATURE”, IL SESSO COME STRUMENTO DI CONOSCENZA E CRESCITA INTERIORE DI UNA DONNA

Povere Creature, il film del regista greco Yorgos Lanthimos, interpretato da Emma Stone, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, molto probabilmente farà storcere il naso a quanti vivono il sesso come un tabù, identificando in esso un mero strumento per la procreazione della specie e non anche un mezzo di crescita personale, imparando a conoscere se stessi regalandosi il piacere sensuale, da soli o in compagnia, svelando in questo modo i misteri del proprio corpo; vivendo la promiscuità sessuale come una condizione imprescindibile per stabilire ciò di cui si ha realmente bisogno da ciò di cui si può fare volentieri a meno.

Il film, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore scozzese Alasdair Gray, racconta la storia di Bella Baxter, interpretata da Emma Stone che per questa interpretazione ha vinto l’oscar 2024 come miglior attrice protagonista – il film ha vinto altri tre oscar su undici candidature: Miglior trucco, Miglior Costumi, Miglior Scenografie. Una storia che per molti versi ricorda Frankenstein. Seppure, a mio parere, qui l’atmosfera gotica è ammortizzata dalla verve ironica della sceneggiatura e surreale della scenografia e dalle riprese che in più di un inquadratura ricordano le opere dei grandi pittori surrealisti, in particolare Hescher.

La trama è una sorta di apologia del sesso quale mezzo di ricerca e di sviluppo interiore. Attraverso la scoperta del sesso, Bella evolve come donna, servendosi degli uomini come oggetto per il proprio piacere sessuale. Anche quando si prostituisce, condizione in cui l’oggetto di piacere dovrebbe essere lei, la figura maschile risulta schiava di quella femminile a cui basta pronunciare un semplice Formidable dopo il rapporto per compiacere il maschio.

Per la complessità della vicenda narrata, il soggetto riporta alla mente anche la biblica figura di Eva che, ammaliata dal serpente, mangiò la mela del peccato, offrendola poi ad Adamo affinché a sua volta ne apprezzasse il gustoso sapore. Disubbidendo così alla volontà di Dio che per questa loro trasgressione li punì scacciandoli dal paradiso, condannandoli alle sofferenze della vita terrena.

Più di un esegeta biblico ha identificato nel serpente della Genesi un simbo fallico. Se davvero così fosse, quando Eva accettò di mordere la mela, in realtà acconsentì di giacere con il serpente, scoprendo le gioie del sesso che poi condivise con Adamo.

Questa chiave di lettura fa sì che la conoscenza acquisita da Adamo ed Eva non fosse solo quella del piacere sessuale, ma anche quella scientifica dato che attraverso il propagarsi della specie tramite il sesso avviene il diffondersi delle conoscenze nel corso delle generazioni da cui deriva lo sviluppo degli uomini e delle società.

Il film è una metafora esistenziale dove l’esasperata ricerca del piacere fisico unita alle manipolazioni genetiche perpetrate dalla scienza non solo possono creare mostri, ma possono condurre all’asservimento delle masse come pecore belanti verso chi possiede la conoscenza.

Al di là delle disquisizioni filosofiche, politiche e sociali alimentate dal film, l’interpretazione della Stone è magistrale e da sola vale il prezzo del biglietto.

IL VENTO DEL DESTINO, di Martina Fiorenza, edito da Kindle e disponibile su Amazon, è un gradevole racconto di poco più di 50 pagina che si lascia leggere piacevolmente come se bevessimo una bibita fresca e dissetante. Ambientata alla fine degli anni trenta, la storia narra le vicende di Ester ed Eva, due ragazzine polacche di origine ebrea costrette a vivere la tragedia dell’olocausto.

IL VENTO DEL DESTINO, di Martina Fiorenza

IL VENTO DEL DESTINO, di Martina Fiorenza, edito da Kindle e disponibile su Amazon, è un gradevole racconto di poco più di 50 pagina che si lascia leggere piacevolmente come se bevessimo una bibita fresca e dissetante. Ambientata alla fine degli anni trenta, la storia narra le vicende di Ester ed Eva, due ragazzine polacche di origine ebrea costrette a vivere la tragedia dell’olocausto.

Scritto in prima persona – la voce narrante è Ester –, a quanti avranno la fortuna di leggerlo, il libro stupirà per la freschezza e maturità di linguaggio, per la capacità dell’autrice di immedesimarsi nel personaggio dando voce a Ester – in gergo tecnico ciò si chiama punto di vista -, per la descrizione degli ambienti e quella psicologica dei personaggi, per i dialoghi bene impostati da far sorgere il dubbio che davvero chi scriva non abbia vissuto quella tragica vicenda.

Vi chiederete perché il libro vi “stupirà”. Vi stupirà perché l’autrice ha solo quattordici anni: Martina si è licenziata quest’anno all’IC 3° Gadda di Quarto. In un’epoca dove sempre più ragazzi hanno integrato il telefonino al proprio corpo facendone un’appendice insostituibile, nutrendosi non solo di libri ma sempre più di meme e messaggi di fantomatici influencer, servendosi della scrittura quasi unicamente per chattare e scambiarsi messaggi sui social in maniera spesso sgrammaticata e telegrafica, trovarsi al cospetto di una ragazzina che già può vantare un interessante curriculum da scrittrice, agli occhi dei più sembrerà un’anomalia.  Non lo è certo per il sottoscritto che per anni ha tenuto a Pozzuoli laboratori di scrittura creativa per ragazzi, integrando a queste esperienze un laboratorio di scrittura presso la sezione femminile del carcere minorile di Nisida. […]

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DI SANGUE E D'AMORE, il nuovo romanzo di annamaria Varriale

DI SANGUE E D’AMORE, il nuovo romanzo di Annamaria Varriale

Dal 3 febbraio è in libreria DI SANGUE E D’AMORE (Homo Scrivens), il nuovo romanzo di Annamaria Varriale, autrice di Eravamo Tanto Ricchi che tanto successo di pubblico e di critica riscosse all’epoca della sua uscita.i8

Il racconto, strutturato attraverso un ricamo di storie che si intersecano l’una con l’altra mediante uno stile narrativo che, pur alternandosi tra la prima e la terza persona, mai perde di efficacia e di sostanza, catturano l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina.

Se in Eravamo Tanto Ricchi l’autrice raccontò, con sussurrato pudore, vicende personali e spesso dolorose che riguardarono direttamente lei e la propria famiglia dagli anni venti alla fine degli anni sessanta, in questo nuovo romanzo, tra realtà e finzione, ci regala uno spaccato di società che va dalla prima guerra mondiale agli inizi degli anni ottanta epoca in cui realizzò il proprio sogno di diventare madre. […]

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Scritto nel 2017, LA STELLA NERA di Gary Lachman (edizioni TLON) ha un sottotitolo per molti versi intrigante e, nello stesso tempo, inquietante: Magia e potere nell’era di Trump.

LA STELLA NERA, ovvero come la magia sarebbe in grado di influenzare le sorti politiche del mondo

 

Scritto nel 2017, LA STELLA NERA di Gary Lachman (edizioni TLON) ha un sottotitolo per molti versi intrigante e, nello stesso tempo, inquietante: Magia e potere nell’era di Trump.A tanti ciò farà storcere il naso, ritenendo improprio e fantasioso l’accostamento tra politica e magia. Eppure chi è avvezzo a tematiche umanistiche e psicologiche sa benissimo che quando si parla di magia non ci si riferisce soltanto a quella disciplina fatta di formule, simboli, filtri e rituali il cui fine consta nel catalizzare in terra le energie universali e le entità soprannaturali per risvegliare il potere divino che alberga nell’uomo e collaborare con lui alla realizzazione dei suoi più reconditi desideri.
La magia di cui si parla nel libro e che, stando all’autore, ha consentito a Trump di diventare prima uno degli uomini più ricchi del mondo – a riguardo Lachman pone comunque dei dubbi sulla liceità della ricchezza del tycoon e i metodi utilizzati per arricchirsi – e successivamente assurgere alla Casa Bianca, deriverebbe dalla capacità di Trump di saper pensare in positivo e gestire il proprio pensiero al fine di accrescere la stima in se stesso e sottomettere la massa mediante l’utilizzo dei media di cui è proprietario, convinto di essere in grado di poter realizzare tutto ciò che desidera tanto da riuscirvi davvero – la Trump Tower che svetta nel cielo di New York è l’emblema del suo successo. […]

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Al suo esordio con la narrativa il poeta Angela Schiavone ci regala un delicato romanzo – IL FILO VERDE (Homo Scrivens) – dalle venature poetiche, in cui racconta il trasferimento dal nord al sud di sua zia Marianna e della sua famiglia alla fine del diciannovesimo secolo. Un romanzo denso di emozioni dove realtà e fantasia si intrecciano in un sussurrato ricamo di amarezze e misteri come se l’autrice, mentre racconta, chiedesse scusa ai protagonisti per il proprio ardire di parlare di loro.

IL FILO VERDE, l’esordio narrativo di Angela Schiavone

Al suo esordio con la narrativa il poeta Angela Schiavone ci regala un delicato romanzo – IL FILO VERDE (Homo Scrivens) – dalle venature poetiche, in cui racconta il trasferimento dal nord al sud di sua zia Marianna e della sua famiglia alla fine del diciannovesimo secolo. Un romanzo denso di emozioni dove realtà e fantasia si intrecciano in un sussurrato ricamo di amarezze e misteri come se l’autrice, mentre racconta, chiedesse scusa ai protagonisti per il proprio ardire di parlare di loro.

La trama ben strutturata, cui si associano dialoghi convincenti, consente al lettore di seguire la vicenda come se assistesse a un film. Spesso chiedendosi dove finisce la realtà e inizia la fantasia.

La descrizione dettagliata della città del sud sede del trasferimento lascia ben pochi dubbi che si tratti di Pozzuoli, città di origine dell’autrice. Eppure mai viene esplicitamente nominata, facendo sorgere nel lettore la domanda, “perché?”. […]

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Video integrale della serata

Raggiolo, presentazione di UN UOMO BUONO

Dopo averlo presentato giovedì 5 agosto a IL PRATELLO di Poppi/Ar (video), lunedì 9 agosto a Raggiolo/Ar, in località La Bastia, si è presentato UN UOMO BUONO (mio padre ammalato di Alzheimer) Edizioni Helicon in cui racconto il dramma che vivemmo con papà ammalato di Alzheimer.; relatrice la professoressa Cristiana Vettori.

Di seguito il video integrale della serata.

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Tra i massimi capolavori letterari di sempre, la Divina Commedia è tra quelli che sicuramente vanta un gran numero di saggi critici e analitici, alcuni dei quali non si limitano ad analizzarne la struttura compositiva, la storicità e il significato filosofico, ma, entrando nell’anima dell’opera, tentano di dimostrare come Dante non si fosse limitato a infondervi simbolicamente le proprie ideologie politiche e religiose. Bensì vi avesse trasfuso il proprio credo spirituale/misteriosofico di appartenenza rosacrociana in quanto avrebbe fatto parte, insieme ad altri stilnovisti, ai Fedeli d’Amore.

Dante templare e alchimista

Tra i massimi capolavori letterari di sempre, la Divina Commedia è tra quelli che sicuramente vanta un gran numero di saggi critici e analitici, alcuni dei quali non si limitano ad analizzarne la struttura compositiva, la storicità e il significato filosofico, ma, entrando nell’anima dell’opera, tentano di dimostrare come Dante non si fosse limitato a infondervi simbolicamente le proprie ideologie politiche e religiose. Bensì vi avesse trasfuso il proprio credo spirituale/misteriosofico di appartenenza rosacrociana in quanto avrebbe fatto parte, insieme ad altri stilnovisti, ai Fedeli d’Amore.

Sull’esoterismo di Dante, soprattutto tra il secolo scorso e l’attuale, sono stati scritti brevi saggi tipo L’ESOTERISMO DI DANTE di René Guénon (Adelphi), o tomi come IL LINGUAGGIO SEGRETO DI DANTE E DEI FEDELI D’AMORE di Luigi Valli (Luni Editrice). Tuttavia basta fare una ricerca su internet per rendersi conto quanto sia stato scritto sull’argomento. Da poco a questa enorme mole di libri e articoli si è aggiunto DANTE TEMPLARE E ALCHIMISTA di Primo Contro ( BastogiLibri),dal titolo quanto mai inequivocabile. […]

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A distanza di un anno dalla sua pubblicazione, venerdì 25 giugno a Bacoli, presso la biblioteca comunale di Villa Cerillo, si è presentato il romanzo di Vincenzo Giarritiello IL RAGAZZO CHE DANZÒ CON IL MARE (Edizioni Helicon). I tempi dilatati dalla pubblicazione alla sua prima presentazione sono conseguenza del Covid che ormai da oltre un anno ha letteralmente trasformato le nostre vite, limitando e regolamentando le occasioni di incontri in presenza in rapporto alla crescita e decrescita dei contagi.

Presentato a Bacoli il romanzo di Vincenzo Giarritiello “IL RAGAZZO CHE DANZÒ CON IL MARE”

Di seguito la versione integrale dell’articolo pubblicato su QuiCampiFlegrei.it relativo alla presentazione a Bacoli, presso la biblioteca comunale di Villa Cerillo, del mio romanzo IL RAGAZZO CHE DANZÒ CON IL MARE (Edizioni Helicon)

A distanza di un anno dalla sua pubblicazione, venerdì 25 giugno a Bacoli, presso la biblioteca comunale di Villa Cerillo, si è presentato il romanzo di Vincenzo Giarritiello IL RAGAZZO CHE DANZÒ CON IL MARE (Edizioni Helicon). I tempi dilatati dalla pubblicazione alla sua prima presentazione sono conseguenza del Covid che ormai da oltre un anno ha letteralmente trasformato le nostre vite, limitandtiello o e regolamentando le occasioni di incontri in presenza in rapporto alla crescita e decrescita dei contagi.

Dopo i saluti introduttivi della scrittrice e poetessa Annamaria Varriale in veste di moderatrice, la parola è passata alla direttrice della biblioteca, dottoressa Adelaide Miriana, per i saluti istituzionali. La serata è quindi entrata nel vivo con gli interventi dei relatori i docenti Nicola Magliulo e Ernesto Salemme i quali hanno messo in risalto sia il tema portante del romanzo – il destino e la possibilità dell’individuo di poterlo modificare cambiando il proprio modo di pensare e quindi di agire -, ma anche come il romanzo affronti il tema dell’immortalità dell’anima e quello del conflitto generazionale genitore/figlio. […]

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Per capire cosa fu davvero l’unione sovietica di Lenin e Stalin e il probabile motivo della sua fine iniziata secondo molti storici con la caduta del muro di Berlino – altri l’attribuiscono al disastro di Cernobyl se non addirittura, andando a ritroso, all’elezione sul soglio pontificio di Papa Wojtyla – sarebbe il caso leggessimo i romanzi di Vasilij Grossman. In particolare VITA E DISTINO e TUTTO SCORRE, entrambi editi da Adelphi.

Vasilij Grossman, quando la letteratura racconta la storia

Per capire cosa fu davvero l’unione sovietica di Lenin e Stalin e il probabile motivo della sua fine iniziata secondo molti storici con la caduta del muro di Berlino – altri l’attribuiscono al disastro di Cernobyl se non addirittura all’elezione sul soglio pontificio di Papa Wojtyla – sarebbe il caso leggessimo i romanzi di Vasilij Grossman. In particolare VITA E DISTINO e TUTTO SCORRE, entrambi editi da Adelphi.

VITA E DESTINO la cui gestazione durò dieci anni – il manoscritto fu confiscato nel 1961 dal KGB, finanche le veline, la carta carbone e i nastri della macchina da scrivere usati per darlo alla luce e copiarlo; vide per la prima volta la pubblicazione nel 1980, ma in versione ridotta; nel 1990 ci fu finalmente la versione integrale propostaci da Adelphi – la narrazione della battaglia di Stalingrado cui l’autore prese parte da corrispondente di guerra è il pretesto per denunciare ciò che all’epoca accadde nella vita quotidiana dei singoli cittadini, laddove all’eroismo per affrontare il nemico tedesco si contrappose un nemico subdolo rappresentato dall’assoluta negazione della libertà individuale propugnata dal regime leninista/stalinista a garanzia dell’affermazione dello Stato. […]

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