Di seguito la versione integrale della recensione pubblicata su comunicaresenzafrontiere.it
Solo il sincero amore per la propria città poteva consentire a Ernesto Nocera, classe 1931, la realizzazione di una brillante e dettagliatissima guida turistica qual è Père Catapère, edito da Il Quaderno Edizioni, che ha il merito di presentare Napoli alla napoletana; abbinando alla storia, alla cultura, alle indicazioni gastronomiche e curiosità generali, il gusto dell’aneddotica popolare frammista a considerazioni personali che arricchiscono di contenuti e colori la storia di una città mito nel mondo. Come avviene quando si chiacchiera tra amici, utilizzando un linguaggio semplice, chiaro ma incisivo, spesso ironico, l’autore ci guida in una passeggiata ideale tra le strade, le piazze e i vicoli di quella che per secoli fu una delle capitali più apprezzate d’Europa e tuttora, malgrado le infinite contraddizioni che la caratterizzano, è tra le città più visitate di Italia e del mondo. Per questa sua “passeggiata” l’autore propone un itinerario particolarmente suggestivo che inizia nel caos di Montesanto; attraversa la Pignasecca e il suo pittoresco mercato e, inerpicandosi in funicolare sulla collina del Vomero, converge a San Martino dove svetta Castel Sant’Elmo con la certosa e il suo ricco museo poco più in basso; per poi scendere la Pedamentina, la lunga scalinata panoramica che da San Martino arriva fin giù Montesanto intersecando il Corso Vittorio Emanuele, congiungendosi con il decumano maggiore, meglio noto come Spaccanapoli, che come una ferita mai rimarginata, taglia per oltre un chilometro il centro storico della città, vera anima di Napoli. In quel chilometro attraversato da un’infinità di strade, vicoli, piazze e piazzette ornati da monumenti, residenze storiche, chiese e locali tutti con una personalissima storia che arricchisce ulteriormente il bagaglio storico/culturale della città e dei suoi misteri, si è sviluppata e si condensa la millenaria storia partenopea. In questo denso dedalo di anime, da buon napoletano, l’autore si muove con maestria, non limitandosi a segnalare al turista i luoghi da visitare ma dove potersi fermare per sorbire un buon caffè e un’ottima sfogliatella, o in quale pizzeria e trattoria recarsi a mangiare per gustare una buona pizza e assaggiare le prelibatezze della cucina napoletana, spendendo poco. A dimostrazione che Napoli è davvero una città a dimensione d’uomo. Personalmente mi sentirei di suggerire la lettura del libro non solo ai turisti ma, prima di tutto, a quei tanti napoletani che hanno la presunzione di conoscere la città come le proprie tasche: li invito a mettersi in “viaggio” libro alla mano, seguendo dettagliatamente le indicazioni di Ernesto Nocera. Scommetto che i primi a scoprire aspetti ignoti della città sarebbero loro stessi. Non escludendo che in questo modo imparerebbero ad amarla più di quanto realmente dicono e, soprattutto, dimostrano di farlo con i fatti. Del resto lo stesso autore in uno dei suoi tanti spunti personali evidenzia come, essendo Napoli un monumento a cielo aperto, spesso i napoletani non sanno di camminare in una via storica o di trovarsi a ridosso di un palazzo dove in passato si svolsero eventi tragici o vi risedette un personaggio di prestigio mondiale. Per apprezzare il valore delle cose bisogna conoscerle. Con la sua guida Ernesto Nocera ce ne dà la possibilità.