Illustrissimo Signor Ministro del Lavoro Luigi Di Maio,
in data 2 aprile 2018 il sottoscritto Le scrisse da questo blog una lettera aperta in cui sperava che mai faceste un governo con la Lega, così come invece all’epoca si vociferava, adducendo tutta una serie di motivazioni a sostegno delle proprie speranze che non sto ora a ribadirle per motivi di spazio, (se eventualmente volesse conoscerle, basta che clicchi qui.)
In quelle righe senza remore ammisi che, pur turandomi il naso o ingerendo un Malox, avrei preferito faceste il governo con il PD. Viceversa, se quest’ultima opzione si fosse mostrata irrealizzabile per il “niet” di Renzi e c., personalmente avrei preferito vi irrobustiste politicamente restando ancora per una legislazione all’opposizione, tanto con i numeri che avevate in Parlamento, soprattutto alla Camera, avreste influito in maniera incisiva sulle scelte di qualsiasi governo.
Alla fine quelle che sembravano solo voci si concretizzarono e il 1° giugno nacque il governo M5S/Lega ribattezzato governo giallo/verde.
Da allora, seppure più di un addetto ai lavori riconosce che in termini di azioni di governo ha fatto più il M5S che la Lega che per ora si è limitata a partorire il famigerato decreto sicurezza che, sempre stando agli addetti ai lavori, più che aumentarla diminuirebbe la sicurezza, il M5S ha sempre dato l’impressione di essere succube dell’esondante personalità di Matteo Salvini.
Tale impressione sarebbe avallata dai sondaggi che da giugno ad oggi dicono che la Lega avrebbe raddoppiato i consensi mentre il M5S avrebbe perso circa 6 punti scendendo dal 32% del 4 marzo a un attuale 26/27%.
Per carità, nessuno mette in discussione la relatività dei sondaggi che, registrando gli umori dell’elettorato giorno per giorno, possono cambiare in qualunque momento, ma se in più di nove mesi essi davano la Lega in crescita, l’esito elettorale abruzzese, dove il rappresentante del centro destra, di cui facevano parte Lega/FI/FdI, ha preso il 48,03% delle preferenze davanti al candidato della coalizione di centrosinistra con il 31,28%, terzo quello del M5S con il 20,20%, ci dice che su quel territorio, rispetto al 4 marzo in cui prese poco più del 13%, trascurando l’astensionismo anche in questo caso in crescita, la Lega ha raddoppiato le preferenze avendo preso domenica come partito il 26%. Mentre il M5S ha più che dimezzato i voti in quanto, dal quasi 40% del 4 marzo, domenica ha ottenuto circa il 18%, poco meno della metà.
Illustrissimo Signor Ministro del Lavoro Luigi Di Maio,
è vero, come sostengono molti del suo partito, pardon movimento, per minimizzare la sconfitta, che quello di domenica in Abruzzo era un voto locale ma la mazzata c’è stata, è innegabile. Per cui bisogna prenderne atto, anziché comportarsi come un’altra forza politica la quale, invece di analizzare la sconfitta del 4 marzo, tuttora l’attribuisce alla stupidità degli elettori scaricandosi in tal modo da ogni responsabilità, oscillando da mesi nel limbo del 15/17% di preferenze…
Quella stessa forza politica, il Pd, domenica, coalizzata in un cartello di centrosinistra che ha preso poco più del 31%, da sola ha ottenuto il 12%, meno di quanto raccolse alle politiche di marzo dove ottenne poco più del 13%.
Ergo il voto abruzzese rifletterebbe ciò che da una vita dicono i sondaggi: da quando è al governo la Lega avrebbe raddoppiato i consensi mentre il M5S li avrebbe persi, attestandosi attualmente intorno al 25%. Una percentuale non certo disprezzabile ma che la dice lunga su quanto stare al governo stia facendo bene a Salvini, non a voi.
Illustrissimo Signor Ministro del Lavoro Luigi Di Maio,
chi vi ha votato, sottoscritto incluso, da quando siete assurti a Palazzo Chigi si aspettava da voi maggiore risolutezza verso quei partiti che hanno sottratto illegalmente denaro allo Stato, come ad esempio la Lega che ha truffato 49 milioni di rimborsi elettorali ed è stata condannata a risarcirli in comode rate da 100 mila euro ogni due mesi per complessivi ottanta anni. Quale cittadino normale potrebbe mai confidare in un simile, privilegiato trattamento? Voi che da sempre vi dichiarate paladini dell’onestà, come potete sopportare ciò?…
Per quanto poi riguarda la richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal Tribunale dei Ministri di Catania contro Salvini accusato di sequestro di persona per la vicenda della nave Diciotti, voi che dal primo Vaffa day predicavate che un politico indagato dovesse dimettersi per salvaguardare la credibilità delle istituzioni, come potrete giustificare un eventuale vostro voto contrario all’autorizzazione adottando come la linea difensiva la tesi che fu l’intero governo ad approvare le scelte di Salvini quindi, nel caso specifico, bisognerebbe processare tutto il governo e non un suo singolo membro? Che opinione pensate si faranno di voi gli elettori nel caso votiate no all’autorizzazione?
Senza contare il Sì al TAV di Salvini rispetto al vostro No: alla fine scenderete a un accordo, pur di non rompere la coalizione o che?…
Illustrissimo Signor Ministro del Lavoro Luigi Di Maio,
vorrei tanto sbagliarmi ma credo che le perplessità che Le espressi nella lettera del 2 aprile trovino conferma ogni giorno che passa: pur di governare vi siete lasciati imbrigliare dall’astuzia politica di Salvini e ora ne state pagando le conseguenze in termini di voti, malgrado siate riusciti a realizzare, con tutti limiti del caso, il reddito di cittadinanza vostro cavallo di battaglie e l’abolizione della Fornero sostituendola con la quota 100 tanto cara non solo a voi ma anche Salvini; non trascurando l’inasprimento alla lotta contro la corruzione nella pubblica amministrazione, altro vostro cavallo di battaglia, seppure anche questo caso pare l’abbiate realizzata con diverse limitazioni rispetto a quanto prevedevate all’origine per non irritare la Lega.
Bene, la realizzazione di tali vostri cavalli di battaglia non sembra rendervi in termini elettorali, domandatevi perché?
Le elezioni europee si avvicinano e, seppure Salvini continui a garantire che mai tradirà il patto di governo, credo che dopo quella data il leader leghista vi presenterà il conto, facendo saltare il banco per prenderselo tutto per sé con gli interessi, contando sull’appoggio incondizionato di Berlusconi e della Meloni, e magari confidando sull’appoggio esterno del Pd, passando da vicepremier a Premier.
Illustrissimo Signor Ministro del Lavoro Luigi DiMaio,
un’ultima cosa e poi la lascio: tuttora mi domando come abbia potuto un figlio del sud quale Lei è stipulare un contratto di governo con chi fino a “ieri” dei meridionali ne diceva peste e corna, non facendosi scrupoli di cantare a una festa di partito, “senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani”?
È vero, Salvini per quelle e tante altre offese alle genti del sud ha chiesto pubblicamente scusa ma, considerando le dichiarazioni di alcuni giorni fa del Ministro dell’Istruzione Busetti secondo il quale al sud non servono più soldi bensì più impegno da parte degli insegnanti, dando l’impressione rispolverasse il mantra leghista dei meridionali fannulloni, personalmente credo che quelle di Salvini siano solo scuse di facciata; un gesto opportunistico per ammaliarsi i meridionali al fine di garantirsene i voti, come sta avvenendo.
Come recita il proverbio, “il lupo perde il pelo ma non il vizio!…
Distinti saluti.
Vincenzo Giarritiello