I MANCATI RIMBORSI M5S SONO UN’ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA PER GLI ALTRI PARTITI

rimborsi

A scanso di equivoci, meglio essere chiari: la vicenda dei mancati rimborsi per oltre 1 milione di euro relativi al taglio degli stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali del M5S che sarebbero dovuti confluire nel Fondo delle medie e piccole imprese – fino a oggi nel fondo sono stati versati 23,4 milioni di euro – è grave e i vertici del M5S devono agire velocemente per fare chiarezza e cacciare i responsabili. Una forza politica che fa dell’onestà il proprio fiore all’occhiello non può lasciarsi sfasciare, soprattutto a meno di un mese dalle elezioni, da una vicenda che, giustamente e legittimamente, gli avversari politici stanno utilizzando come strumento di propaganda politica per arginarla.

Ha ragione il Ministro Calenda quando, parlando dei mancati rimborsi, riferendosi a chi non li avrebbe versati, afferma “A me la cosa che più colpisce è francamente il fatto che non lo sappiano loro. Se uno prende un impegno così importante, anche positivo, poi deve essere almeno capace di gestirlo altrimenti non si capisce come possa candidarsi a gestire il paese.”

Quello che stupisce, ovviamente fino a un certo punto, è l’amplificazione mediatica che si sta dando alla vicenda. Mentre dello scandalo ENI – il colosso della siderurgia italiana avrebbe pagato tangenti per 1,1 miliardo di dollari a politici nigeriani per garantirsi lo sfruttamento dei giacimenti del territorio. IL tutto sarebbe stato oscurato da una serie di fake news create ad arte per far passare il colosso siderurgico vittima anziché colpevole con il coinvolgimento contrastante di alcune procure – sia nei TG che su molti giornali se ne parla in maniera molto velata. Anche perché la vicenda ENI chiamerebbe in causa direttamente la politica e il governo.

E dunque per quella tacita legge secondo cui “mai disturbare il manovratore”, meglio che lo scandalo ENI cada nel dimenticatoio.

Così come guai a parlare dei guai giudiziari di Silvio Berlusconi, leader indiscusso del centrodestra, coinvolto in prima persona nella campagna elettorale seppure sia pregiudicato per reati fiscali contro lo Stato, interdetto dai pubblici uffici per via della legge Severino, e dunque non potrà nemmeno votare; indagato insieme a Dell’Utri come probabile mandante della stragi di mafia degli anni novanta. Né parlare degli eventuali sviluppi della vicenda Consip in cui sono coinvolti tra gli altri il Ministro Lotti e Tiziano Renzi papà del segretario del Pd e delle vicende legate a Banca Etruria che intaccano l’immagine politica di Maria Elena Boschi, fedelissima di Renzi, tanto che, anziché ad Arezzo, l’hanno candidata a Bolzano. Tanto meno non fare alcuno accenno al fatto che, molto probabilmente, il ministro Madia ha davvero copiato la propria tesi di dottorato in economia. Restando in tema di rimborsi, è fuori luogo citare la condanna a due anni per peculato e falso cui è stato condannato l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, all’epoca sostenuto dal Pd, per la vicenda dei falsi scontrini?

La vicenda dei mancati rimborsi dei grillini è seria e va chiarita.

Ma che non serva a coprire le eventuali pecche degli altri partiti e dei loro rappresentanti con la complicità dei media.

Gli italiani sono stanchi di essere trattati da fessi.

E il 4 marzo si avvicina!

I MANCATI RIMBORSI M5S SONO UN’ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA PER GLI ALTRI PARTITIultima modifica: 2018-02-13T12:33:05+01:00da kayfakayfa