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Diritto alla vita, diritto alla morte

Post n°792 pubblicato il 26 Settembre 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

La Consulta apre al suicidio assistito.

La Corte Costituzionale ha ritenuto non punibile ai sensi dell'articolo 580 del codice penale "chi agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, […], di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli".




























Marco Cappato commenta così

E mentre Beppino Englaro, il padre di Eluana, si  augura che adesso si legiferi secondo le indicazioni,  il Parlamento si spacca: c'è chi chiede di fare la legge presto e bene, chi auspica uno sforzo civile di ascoltarsi l'un l'altro, senza scontri ideologici e chi  mai approverà il suicidio per legge.

L'associazione medici cattolici italiani fa sapere che almeno 4mila medici sono pronti a fare obiezione di coscienza nel caso in cui il Parlamento dicesse "SI'" al suicidio medicalmente assistito.
Del resto anche la legge 194, quella votata dai cittadini sull’aborto, non trova impiego per, appunto, il numero considerevole - se non totale -  di medici obiettori.



I vescovi esprimono il loro sconcerto. Temono il crearsi di presupposti di una cultura di morte perché dal suicidio assistito all'eutanasia il passo sarebbe breve.

Tempestiva arriva una lettera al Papa. A scriverla è un 63enne malato di SLA da quando ne aveva 14.

 

Scrivo a Papa Francesco delle conseguenze della sofferenza
perché la conosco molto da vicino.
Eutanasia o suicidio assistito non sono soluzioni di comodo o sbrigative.
Te lo assicuro.
Il diritto di vita o di morte lo ha solo Dio?
Ma Dio oltre il sopportabile non lo può permettere.
La vita è sacra?
Ma che sacralità c’è in questa sofferenza sempre non voluta e cercata?
Nulla di sbrigativo e di comodo, ma solo il momento di scegliere,
l’unica scelta.
Quando il dolore fisico ti fa urlare ma non puoi perché non hai voce
e il dolore resta facendoti impazzire.
Caro Papa Francesco allora comprendi che c’è un’unica via d’uscita,
andartene.
 


Lo so, è un argomento molto delicato in cui  etica e moralità cozzano contro scienza e libertà individuale.

Pensate che il suicidio assistito sia un traguardo di civiltà e amore verso il malato che nulla può più o un gesto inumano che recide una vita o quel che resta di essa?


 

 
 
 
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