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Enfant prodige

Post n°959 pubblicato il 07 Ottobre 2021 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

La cronaca spesso rende conto di storie di bambini non solo molto talentuosi ma prodigi.

La scienza se ne è occupata largamente stilando una sorta di identikit secondo cui già in tenerissima età certi bimbi dimostrano peculiarità non necessariamente specifiche ma che se coltivate potrebbero "germogliare".

Ha riempito le pagine di giornali la vicenda del bimbo belga di 11 anni che si è laureato in fisica.
Si è parlato abbondantemente del giovane 25enne padovano il cui obiettivo è sconfiggere le malattie neurovegetative e che in pochissimi mesi ha conseguito quattro lauree tutte con 110 e lode.
Alla cronaca è finita anche la storia del giovane dottore di Cagliari che a 25 anni conta la bellezza di ben sei 110 e lode.





























Oggi l'enfant prodige ha 14 anni, è già diplomato e sta preparando all'università di Pisa due esamoni di matematica.

Bambini  o ragazzi  definiti plusdotati o 'gifted', che suona meglio perché evoca il dono del talento.


Foste i genitori di questi ragazzini o ragazzi sareste fieri dei loro risultati?

 Li incoraggereste e li spronereste?

O pensereste che sarebbe un caricarli esagerato di ambiziose aspettative con il rischio di privarli della normale normalità?

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Commenti al Post:
divinacreatura59
divinacreatura59 il 07/10/21 alle 16:53 via WEB
Le domande sinceramente mi mettono in conflitto.Sarei lieta d'aver in casa un fenomeno ma al tempo stesso so che sarebbe privato della sua infanzia e anche di più.Non saprei cosa decidere ma in conclusione dico che le doti quando ci sono vanno coltivate.Buon pomeriggio bella signora:)
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 07/10/21 alle 17:41 via WEB
Non volevo metterti in difficoltà.
Certo che le doti vanno coltivate badando anche al prezzo che c'è da pagare, però... e se il prezzo in termini di "impegno" anche emotivo è eccessivo beh ci penserei su un attimo.
Buon pomeriggio a te :)
 
chiedididario66
chiedididario66 il 07/10/21 alle 17:16 via WEB
Sarò breve e sintetico. Queste persone non dovrebbero neanche nascere, dovrebbero morire prima ancora di nascere. Ecco i cervelloni dove ci hanno portato:a distruggere il mondo. Abbiamo finito anzi tempo tutte le risorse che ci ha dato la terra. Con più intelligenza, più ignoranza. I miei avi avevano ragione. Quando la crossa andrà senza cavai e al donni alseran la testa tame I gaii, in che brut Mond assarum mai. Infatti!!!!
 
monellaccio19
monellaccio19 il 07/10/21 alle 17:48 via WEB
E perché no? Hanno doti eccellenti, hanno QI molto alti e sono predisposti allo studio. Un genitore non deve mai forzare deve solo seguire e accondiscendere per le scelte che il ragazzo voglia fare. Nessuna arbitrio, solo ciò che lui indica. Buona sera Elena.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 07/10/21 alle 18:01 via WEB
Convengo in pieno che un genitoree non debba mai forzare, nè tirare indietro, nè scegliere per il figlio.
Essere predisposti allo studio e conseguire 6 lauree a distanza di mesi o a 11 anni essere già con la corona d'alloro in testa sono due cose diverse.
Inoltre non sono del tutto convinta che un ragazzino a quell'età, cioè 14 anni, sia effettivamente in grado di stabilire cosa voglia davvero. Fosse così non ci sarebbero strutture o associazioni che si prendono carico di seguire psicologicamente l'enfant prodige che spesso alterna momenti in cui si sente "diverso" dagli altri.
Come mamma non caricherei un figlio di eccessive aspettative e cercherei di vederlo nella sua completezza.
Buona serata, Carlo!
 
shellydgl10
shellydgl10 il 07/10/21 alle 19:49 via WEB
Una dolce serata di questo giovedi che giunge al termine. Un sorriso Shelly
 
gianor1
gianor1 il 07/10/21 alle 20:30 via WEB
Scrivo come docente ma anche come genitore perhè non riesco a disgiungere le due figure, almeno in questo caso. Al contrario di quanto si possa opinare questi bambini crescono con l' identico bisogno di accettazione e di riguardo dei coetanei. Ho la contezza che bisognerebbe assecondare l’esplorazione degli interessi e delle curiosità dei bambini, mai insistendo e soprattutto approvando eventuali atteggiamenti regressivi, senza ricercare forzature, magari imponendo dei modelli riconoscibili negli adulti. Questi bambini, come i normodotati, hanno la neccessità di essere supportil loro progresso anticipato intellettivamente li mette in condizione di maggiore responsabilità e quindi anche di travaglio psicologico. Loro sono sempre dei bambini e come tali debbono essere incoraggiati per crescere con serenità. Gian
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 08/10/21 alle 17:30 via WEB
Condivido il tuo pensiero, prof.:) Prendo spunto dalla tua ultima frase Gian:
" Loro sono sempre dei bambini"
e questo è di suo già condizione sufficiente e necessaria perché non brucino le tappe evolutive. Perché non sentano il peso della differenza con i loro coetanei. Perché non si sentano isolati e in grado di dimostrare la loro personalità solo attraverso libri e tesi. Per contro è pur vero che il loro apprendimento va più veloce rispetto agli altri. A tal proposito leggevo alcune testimonianze di alcuni "enfan prodige" che desideravano e facevano di tutto pur di essere accettati dai coetanei.
Per questo da mamma non sarei entusiasta se mio figlio fosse un enfant prodige, ma farei di tutto per dargli quella sana normalità che poi è vita vera. Un sorriso :)
 
cruelangels
cruelangels il 07/10/21 alle 20:36 via WEB
Che questa serata sia lieta per cuore e mente... Un caro abbraccio, Cinzia
 
woodenship
woodenship il 07/10/21 alle 23:57 via WEB
... sono pur sempre adolescenti, con tutto ciò che comporta il ritrovarsi in un momento in cui non si è né carne né pesce, anche se si è dei piccoli geni. Anzi a maggior ragione bisogna averci tatto e fare in modo che possano viverla la loro adolescenza. Anche in questi casi,il ruolo di un genitore o adulto, non può essere che quello di parlare con essi, di cercare di ragionare assieme, per fare si che possano riflettere sulla loro condizione e sulle prospettive che da essa gliene vengono.......ciao........
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 08/10/21 alle 17:37 via WEB
Sono pur sempre adolescenti e come tali vanno, secondo me, trattati.
Per quelle menti lo studio è quasi un gioco e in quel gioco provano una sorta di leggerezza e piacere, che però si scontra con la paura di non essere accettati e allo stesso tempo la voglia di accrescere le loro competenze diventa sempre maggiore. Ecco, come genitore, "rubare" o negare loro un pezzo di vita in nome di un di un talento per quanto lodevole sia non sono sicura che paghi. Penso che la vita vera sia fatta anche di altre cose.
Un sorriso,...W...:)
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 08/10/21 alle 10:15 via WEB
Parlerei prima col ragazzo/a se vuole fare un determinato percorso.Poi se i risultati sono da enfant prodige ne sarei fiera,anche se rimpiangerei il fatto di averlo privato/a di una vita normale.Serena giornata. ^___^
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 08/10/21 alle 17:39 via WEB
Anche io rimpiangerei di aver negato a lui una vita normale. E probabilmente non ne sarei fiera nel senso che prevarrebbe la preoccupazione per un futuro troppo teorico in un mondo che richiede particità. Un sorriso, Dolce :)
 
alberto.gambineri
alberto.gambineri il 08/10/21 alle 13:57 via WEB
come è noto, genitori bravi e responsabili, oltre che animati da reale amore per i figli, cercano di scovare, tra le attitudini di qs ultimi, quella che è la loro vera vocazione, e possibilmente la assecondano; per quel che mi riguarda, è ciò che ho fatto con i miei, anche quando (nel caso del maschio) nutrivo perplessità circa le sue scelte; ma poi lui mi ha smentito e oggi debbo ammettere che avrei avuto di che rammaricarmi se l'avessi ostacolato; i miei figli sono due persone intelligenti, senza esser stati bambini-prodigio; se lo fossero stati, mi sarei posto delle domande e sarei stato molto vigile sui loro comportamenti; certamente avrei incoraggiato i loro talenti fuori dal comune ma mi sarei preoccupato che la loro condotta di vita corresse su binari di assoluta normalità, secondo canoni universalmente riconosciuti; non avrei voluto un genio avulso dalla società e dalla realtà
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 08/10/21 alle 17:49 via WEB
Non so se sia compito del genitore scovare le attitudini: quelle nascono e si formano spontanee. Certo invece è copito del genitore assecondare, incentivare, consigliare, ascoltarli! e soprattutto non tarpare loro le ali. In gioco c'è il loro futuro. Il nostro ce lo siamo già costruiti.
Come te, anche io di fronte a un enfant prodige avrei alzato il livello di guardia, mi sarei fatta molte domande, sarei stata vigile e preoccupata perché penso che la vita vera non sia accumulare primati e lodi, ma sia una normalità intelligente, determinata e pratica. Che poi è quello che gratifica il figlio e anche il genitore.
 
surfinia60
surfinia60 il 08/10/21 alle 19:24 via WEB
I figli vanno sempre incoraggiati, spronati, se restano indietro, apprezzati esplicitamente quando conseguono buoni risultati. Qua siamo nel campo dei 'super dotati'. Bisogna però andarci con i piedi di piombo. I prodigi spesso vengono additati come fenomeni da baraccone e ad un'eccellenza intellettuale non sempre si accompagna un equilibrio eo una serenità mentale. Da mamma mi accontento di stare nella media.
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 09/10/21 alle 17:49 via WEB
Hai espresso molto bene il concetto e sono perfettamente in sintonia con te, Surfinia.
 
shellydgl10
shellydgl10 il 08/10/21 alle 19:41 via WEB
Una lieta serata di questo autunnale venerdi. Un sorriso Shelly
 
virgola_df
virgola_df il 09/10/21 alle 09:23 via WEB
Non lo so, sai ede, trovandomi in queste circostanze, cosa realmente farei. Bisogna viverle per rispondere con consapevolezza di causa. Mi viene da dirti che un figlio, solitamente, si supporta ed incoraggia ad esprimersi al meglio e nel meglio, ma, a sensazione, ti dico pure che, lo farei, a patto e condizione che mai smetta di vivere ogni sua tappa, parliamo di un infante, con la gioia e la leggerezza dell'età e non con angoscia e pesantezza. Mi sentirei di rubargli vita, respiri, battiti.
Un caro saluto amica mia e buon sabato.
virgola
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 09/10/21 alle 17:54 via WEB
Come ogni esperienza che la vita ci offre bisogna viverla in prima persona: hai ben ragione. E anche per questo mi sentirei ancora più convinta che rendere un figlio genio o prodigio equivalerebbe quanto meno a negargli un pezzetto di esperienza di vita: quella vita normale senza tappe bruciate e fatta anche di leggerezza e spensieratezza. Un caro saluto :)
 
cruelangels
cruelangels il 09/10/21 alle 14:38 via WEB
Uno sfavillante sabato a te che sei nel mio cuore. Un abbraccio con affetto, Cinzia
 
diogene51
diogene51 il 30/10/21 alle 22:22 via WEB
Bisognerebbe non spronarli a fare di più, ma sapere accompagnare il loro talento, facendo sì che abbiano le conquiste se si meritano ma senza trascurare gli aspetti emotivi che in queste persone superdotate vengono spesso trascurati. Un ragazzino è un ragazzino, anche se molto bravo e precoce. Dovrà giocare, farsi degli amici e quando sarà più grande delle ragazzine. Il timore è che questi ragazzi vivano una vita speciale ma fredda. La vita non è fatta di traguardi (che è meglio che ci siano) ma di sentimenti, che non devono mai mancare. Ben ritornata, Elena!
 
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 31/10/21 alle 12:00 via WEB
Non potrei essere più in accordo con te, Renato!
Io credo che 'sti figli vadano anche ascolatati, incentivati, apprezzati e valorizzati per ciò che sanno fare, ma non certo spinti oltre le loro possibilità negando peraltro la bellezza di tutte quelle esperienze che la vita propone e insegna. Un sorriso :)
 
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