Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

 

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Gioca coi fanti, ma lascia stare i santi!

Post n°611 pubblicato il 31 Gennaio 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Tutto nasce nel 2012 quando una ditta lituana che opera nel settore della moda e produce vestiti ha lanciato questa pubblicità.

















Nulla di strano, al primo colpo d’occhio.
Una donna in abito bianco con il capo fiorito e radioso di luce tiene in mano una collana; un uomo tatuato sfoggia jeans borchiati: ha lo sguardo puntato verso l’infinito e un bagliore incornicia il volto.
Accanto alle foto le didascalie  riportano:  "Madre di dio , che vestito!" ; "Gesù ,Maria ,che stile" ;  "Gesù, che jeans!"
E qui casca l’asino: mai sia di mischiare il sacro,  Gesù e la Madonna,  con il profano, il jeans, il vestito, lo stile.
 Sta di fatto che specialisti di pubblicità e membri della conferenza episcopale lituane concludono  che le foto sui manifesti non rispettano la religione e quindi sono una violazione della morale pubblica imponendo all'azienda una multa di 580 euro.

Oggi si ribalta il tutto: queste pubblicità non sembrano essere gratuitamente offensive o profane nè incitano all'odio,  anzi,  secondo i giudici , la multa inflitta all’azienda lituana  per aver offeso la morale pubblica ha violato il diritto alla libertà d’espressione.

 

E ancora per la Corte di Strasburgo è lecito usare le immagini di Maria e Gesù per la pubblicità.


Secondo voi, a prescindere dal buon gusto,   è un non rispetto verso la religione e il fedele o l’usare immagini di santi fa vendere meglio e non è atto blasfemo?


Che ne pensate?


 
Rispondi al commento:
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 01/02/18 alle 17:40 via WEB
Parto da una considerazione che approvo in pieno: sbeffeggiare anche bonariamente un credente, indipendentemente dalla religione che abbraccia, non va mai bene. E’ sempre oltraggioso. Per questo non mi soffermo a ragionare sugli eventuali scenari che si sarebbero creati se la pubblicità avesse toccato altri culti. Però la pubblicità fa rima con visibilità e lo ‘scandalo’ giova a. Vedi Toscani, ad esempio: le sue pubblicità – molte le trovo geniali – sono finite in una mostra mi pare a Otranto. E fra queste forse non compare neppure quella che menzioni: la ricordo, sai…ha fatto storia. In quel caso lo slogan "chi mi ama mi segua"è un dogma per la fede cattolica cristiana, eppure fu sostanzialmente accettato.
Forse davvero oggi c’è un ritorno di benpensantismo, anche se, secondo me, certe pubblicità non avrebbero ragione di esistere tanto sono idiote.
Non lo so se si sentano offesi di fronte a un segno della croce di un loro idolo dello sport nazionale, so che comunque passa in secondo piano la pessima pubblicità della TIM. Questa e quelle a seguire:
https://www.youtube.com/watch?v=GYGdHBjd2MA
Buona serata, ciao Renato
 
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