Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

 

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Trendy o trash?

Post n°902 pubblicato il 11 Ottobre 2020 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Non posso rinunciare al quotidiano skin care, né al quick easy make up:  ombretto rigorosamente mat e linea sottile di eyeliner. Sono indecisa se mettere il blush, ma sono convinta del gloss.

Squilla lo smartphone:  penso sia un call center, invece è la mia amica che fa la dog sitter e che a causa del lockdown quest’anno ha perso anche il part time.

Vorrei fare jogging, ma piove quindi opto per lo step.

Spulcio news qua e là e alcune sanno di fake, altre sono irrilevanti ma che creano audience.

Ovunque si legge di Recovery Fund o di Recovery Plan.

Poi scopro che l'Università di Parma ha avviato una ricerca sul droplet prodotto da cantanti e musicisti durante i concerti in tempo di Covid e che dalla Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, su scelta del  Papa, è stato reso beato il primo millenial.

Non amo il gossip ma ammetto di aver letto l'intervista a Gabriel Garko che in questi giorni ha fatto coming out.
E comunque cool era, Garko, e cool resta.

Decido di guardare in streaming un film, ma sono incerta se scegliere una sit com o un drama opera.
Scelgo una preview. Le location sono decisamente gradevoli.

Entro in Community,  lascio qualche feedback.

Mentre scrivo ascolto un podcast.

Intanto il weekend volge al termine e lascia posto ad una settimana di smartworking, fra e-mailproblem solving e meeting.

On line, of course!




 






















Che gli anglicismi facciano sempre di più parte della nostra vita quotidiana è pacifico, ma sono  trendy o sono trash?









 
Rispondi al commento:
gianor1
gianor1 il 11/10/20 alle 20:34 via WEB
Premetto che non mi piace l'inserimento degli anglicismi nella nostra bellissima Lingua, soprattutto quando vi sono termini italiani che possono ben delineare il significato di certe fonie. Decisamente gli aspetti scritturali utilizzati nelle reti sociali non possono e soprattutto non devono essere riportati o utilizzate in tutte le altre procedure di scrittura, così come, d’altra parte, la rete non può essere considerata l’unica fonte a cui attingere le informazioni. Il rischio che in futuro i nativi digitali diventino degli "ignoranti informatissimi" come ben afferma Gramellini. Infatti ho notato che anche nelle scuole primarie insegnano ai bimbi ad utilizzare la tastiera ome forma di alfabetizzazione, lasciando cadere la pratica della scrittura manuale. Non mi dilungo anche se il discorso meriterebbe un maggior approffondimento. Bonora. Gian
 
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