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Fatti non foste...

Post n°301 pubblicato il 19 Ottobre 2015 da Cherrysl
 

... Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120) 

Ancora Dante, ancora una celebre frase. Il canto ventiseiesimo dell'Inferno di Dante Alighieri si svolge nell' ottavo cerchio dove sono puniti i consiglieri di frodi, i seminatori di discordie, condannati a vagare in eterno senza pace e ad essere nascosti dalle fiamme agli occhi degli altri
I fraudolenti o ingannatori che adoperano astuzie e raggiri per raggiungere i loro scopi. La celebre frase che Dante fa dire a Ulisse posto appunto dal poeta tra le fiamme dell' Inferno. Gli  inganni   di Ulisse furono molteplici. Il più celebre causò la caduta e l'incendio della città di Troia. Ma il peccato di Ulisse, secondo Dante, oltre ad  essere quello di aver provocato con le sue menzogne dolore e sofferenza, nasce anche dall'aver portato all'eccesso le sue virtù, confidando in esse senza il sostegno della Grazia divina, e volendo farsi simile a Dio stesso.  Secondo Dante la follia di Ulisse non consiste nella ribellione personale contro i limiti imposti dagli dei, bensì nel tentativo di superare i limiti  dell'essere umano esaltando la propria intelligenza privata di ogni scrupolo, al punto di trasformare ciò che è positivo (il desiderio di seguire virtute e conoscenza) in un'irragionevole negazione dell'esistenza di ogni limite, considerando l'uomo unico artefice della propria grandezza in perenne sfida col mistero e l'ignoto lì dove invece è necessario riconoscere che ogni virtù e pregio che possediamo è un dono di Dio e il Mistero stesso di Dio è inconoscibile. Considerata quanta conoscenza l'uomo abbia acquisito da Dante in poi si potrebbe considerare questo ammonimento come anacronistico, eppure dovrebbe valere sempre il principio che ogni scoperta e conquista dell'uomo debba avvenire senza l' arroganza e la  presunzione dell'esaltazione  dell'intelligenza umana privata di una scintilla divina. Usare la Conoscenza per la ricerca del Bene e di tutto ciò che può elevare l'uomo a vita degna
 

 

 
 
 
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