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Io non ci sto

Post n°509 pubblicato il 06 Agosto 2021 da Cherrysl

Qui lo dico e non lo nego.  Sono contro il green pass e contro il vaccino obbligatorio.  Quando dico contro non intendo essere contro chi, al contrario, decide di aderire in tutto e per tutto. La libertà di scelta va rispettata in entrambi i casi. Se mi si obbliga a fare il vaccino, perchè devo firmare un consenso che fa cadere su di me ogni responsabilità di eventuale complicanze in seguito alla somministrazione? Ma soprattuto, perchè dovrei fidarmi di un vaccino sperimentale? Sono milioni gli italiani che la pensano così. Cittadini, medici, avvocati. E gruppi di avvocati con azioni legali mirate, stanno lavorando per impugnare questo ultimo DL( insieme ai suoi cugini DPCM, ennesimo incostituzionale)

Tra l altro nonostante sia in vigore oggi l obbligo di fornirsi di green pass per accedere ad attività e servizi in luoghi chiusi, non è stato ancora approvato un protocollo per le modalità di verifica  da parte dei gestori delle attività . Pertanto, nessuno può chiederci il green pass. Nessun gestore o titolare delle strutture  può  accedere a dati sensibil se non autorizzato. E nessuno delle forze dell'ordine all'interno di un locale può obbligarci a dichiarare se siamo in possesso o no del green pass, perchè questo, secondo il dl , sarà compito esclusivo dei proprietari quando verrà emanato  il decreto attuativo delle modalità di controllo . Ma anche allora, il green pass italiano, dovrà rispondere di illegittimità perché contrario a quanto disposto dal Consiglio Europeo che non contempla le restrizioni introdotte dal governo italiano. 


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Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 06/08/21 alle 18:39 via WEB
Sarò rapido e "circonciso", non sono d'accordo con te. Desculpame
 
 
Cherrysl
Cherrysl il 06/08/21 alle 18:45 via WEB
Eh sì lo so. Nessun problema per me :)
 
elyrav
elyrav il 09/08/21 alle 10:01 via WEB
Sono d'accordo. Secondo me ognuno deve essere libero di fare ciò che ritiene senza forzature.
 
 
elyrav
elyrav il 10/08/21 alle 08:01 via WEB
A proposito, ieri mio marito ha detto che un collega è stato in un parco divertimenti. C'erano giochi che potevi fare tutti e giochi solo per chi aveva la carta verde. Soluzione? Un braccialetto per chi aveva la carta verde, gli altri nulla. Bello eh? Non ricorda nulla? Serena giornata
 
   
Cherrysl
Cherrysl il 11/08/21 alle 11:46 via WEB
Un braccialetto discriminatore è davvero una brutta immagine
 
     
Cherrysl
Cherrysl il 11/08/21 alle 11:57 via WEB
Per non parlare di tutta l azione ricattatoria che si sta perpretando nei luoghi di lavoro
 
     
elyrav
elyrav il 12/08/21 alle 08:08 via WEB
Infatti. Braccialetti, obblighi ... che vergogna :(
 
 
Cherrysl
Cherrysl il 11/08/21 alle 11:47 via WEB
Questo è un modo di pensare onesto e obiettivo
 
ormalibera
ormalibera il 09/08/21 alle 10:09 via WEB
sottoscrivo, condivido pienamente il tuo pensiero. Io sono per la Libertà, per i Diritti Umani che vogliono toglierci. Ciascuno è libero di vaccinarsi o meno, ma tutti devono avere la piena libertà di scelta. Io sono contraria a questo vaccino sperimentale. E non tanto mi preoccupa di morire (tocca a tutti) ma di ammalarmi in modo invalidante e incurabile. Questo ricadrebbe sui miei cari e non posso accettarlo per nessuna ragione al mondo.
 
 
Cherrysl
Cherrysl il 11/08/21 alle 11:56 via WEB
È così. La diffidenza per questo vaccino sperimentale non nasce da una paura infondata,ma dalla velocità col quale si è reso disponibile e da un'oscura manovra che ha portato alla negazione delle cure domiciliari, di farmaci che curano perfettamente il Covid, pur di avere il via libera alla somministrazione di massa. Per grossi interessi delle case farmaceutiche. Infatti i vaccini sperimentali non sono autorizzati se esistono cure per una malattia.
 
massimocoppa
massimocoppa il 09/08/21 alle 12:56 via WEB
sono opinioni di buon senso che condivido. Ma purtroppo ci stanno demonizzando
 
 
Cherrysl
Cherrysl il 11/08/21 alle 12:03 via WEB
Il 39 % degli italiani è contro. Circa 23 milioni. Non siamo pochi. Molti tra cittadini e categorie di lavoratori stanno protestando. In Europa idem.
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 09/08/21 alle 18:51 via WEB
Concordo nel modo più assoluto. Questa discriminazione porterà a uno scontro tra la popolazione e tutto questo giova a chi è al potere....Mi sembra di tornare indietro nel tempo, quando alcuni negozi mettevano il cartello: "vietato l'ingresso agli ebrei e ai cani"... Ma qui è più grave perchè imposto.... Oltretutto non riesco a comprenderne la ragione...Se chi è vaccinato è convinto di essere nel giusto non dovrebbe temere la vicinanza di una persona vaccinata, in quanto protetto... E' un ricatto...molti lo fanno per non perdere il lavoro, non perchè convinti... Un abbraccio cosmico :-) Alf
 
 
Cherrysl
Cherrysl il 11/08/21 alle 12:04 via WEB
Esatto Alf. È un'azione ricattatoria e illegale, tra l altro
 
woodenship
woodenship il 12/08/21 alle 03:32 via WEB
Perdona, ma qua parlare di libertà è un po'una bestemmia: in casi di pandemia la libertà è la prima ad infettarsi e contagiare. Mi pare di rivivere la peste a Milano a fine '500, quando i fedeli fecero tante pressioni sul Borromeo, fino a quando non ottennero la libertà di sfilare in corteo, dando modo alla peste di allargarsi con più comodo. A parte gli scherzi: io non sopporto l'oppressione dei semafori.Non capisco perché debbo fermarmi. Li trovo repressivi dei miei diritti. Quindi rivendico il diritto di non rispettarli. Lo stesso per i vaccini: ognuno faccia quel che meglio crede e chi si contagia peggio per lui:libertà innanzitutto. Del resto mi pare che qualcuno abbia detto: andate e contagiatevi!....
 
 
Cherrysl
Cherrysl il 12/08/21 alle 20:48 via WEB
I semafori sono una misura per regolare il traffico. Anche il Covid ha delle misure per contenere i contagi. Distanziamento, mascherina, disinfezione mani. Ma un vaccino sperimentale è tutta un altra faccenda...
 
   
woodenship
woodenship il 12/08/21 alle 22:36 via WEB
Sinceramente, non riesco proprio a comprendere come si faccia a considerare questi vaccini ancora sperimentali: le case farmaceutiche hanno, per la prima volta nella storia della medicina vaccinale, potuto condividere informazioni ed esperienze con migliaia di ricercatori e scienziati nel mondo. I governi hanno dato loro semplificazioni burocratiche e fornito finanziamenti. Migliaia di pazienti si sono offerti per la sperimentazione. Ad oggi sono miliardi di dosi inoculate, con risultati straordinari, visto che gli effetti collaterali denunciati sono stati infimi. Dunque, all'alba di centinaia di milioni di persone vaccinate, come si fa a dirli sperimentali? Certo, c'è ancora molto da fare e capire. Però non mi pare che questi vaccini possano dirsi più sperimentali di altri che hanno avuto meno diffusione, meno ricerca, meno facilitazioni... Per quanto poi riguarda i semafori, non è diverso dai vaccini: la libertà del singolo si ferma lì dove potrebbe danneggiare l'altro. A me pare che questo senso di responsabilità si stia estinguendo. Così si considerano misure di buon senso come il green pass o il vaccino come liberticide. Invece, come i semafori,servono per regolare rapporti sociali gravemente compromessi tra gli individui dalla pandemia. Sempre che non si preferisca vivere in un lockdown periodico e perenne, almeno fino a quando non si esaurisce la pandemia. A te una buona notte.........W......
 
     
Cherrysl
Cherrysl il 12/08/21 alle 23:24 via WEB
Tutto nasce dal fatto che un vaccino sperimentale non può essere autorizzato se vi fossero delle cure per il Covid 19. E le cure ci sono, ma il governo non le vuole adottare e inserire nelle linee guida di trattamento che prevede solo Tachipirina e vigile attesa. Ci sono molti medici che in tutta coscienza, disubbidendo alle linee ufficiali, non abbandona i propri pazienti e curano fin dai primi sintomi e nessuno di loro è finito all ospedale o in terapia intensiva. Ma perché il governo ha finora ignorato e bocciato i farmaci seppur efficaci? Si arriva così alle case farmaceutiche e ai loro forti interessi per spingere il vaccino. Con quale meccanismo Big Pharma si inserisce nelle decisioni di un governo? Attraverso il Comitato tecnico scientifico ( CTS). Il CTS è per caso formato da medici e scienziati? No. È guidato da pezzi grossi legati a doppio filo con Big Pharma.
 
     
woodenship
woodenship il 13/08/21 alle 02:03 via WEB
Premetto che questa è l'ultima volta che rispondo, dal momento che non vorrei risultare molesto. Ma è che certe cose faccio davvero fatica a comprenderle. Allora: insisti a definire sperimentale vaccini che hanno avuto iter complessi per quanto rapidi ed una diffusione che ha coinvolto centinaia di milioni di persone. Però credi all'efficacia di terapie che sono state sperimentate solo su un numero limitato di pazienti.non credi che ci sia una contraddizione? I protocolli scientifici prevedono diversi livelli di sperimentazione che coinvolgono diverse migliaia di pazienti, prima che una terapia o un vaccino vengano approvati e messi in circolazione. Dunque ti fidi di più dei"sentito dire",piuttosto che dei protocolli scientifici messi in piedi da centinaia di ricercatori, medici e scienziati? Non credi che questa tua filosofia ti avvicini di più ad una concezione medioevale della medicina? Non pensi che la scienza sia una rigorosa ricerca che richiede una altrettanto rigorosa sperimentazione? Per quanto riguarda il cosiddetto complotto di bigpharma, non riesco a capire dove stia il complotto:siamo in regime di mercato dove anche la salute diventa business.dunque mi pare banale che le grandi case farmaceutiche cerchino di fare quattrini. Ciò che mi meraviglia è questo quasi cadere dal pero, parlando di complotto, per quella che è la condizione di normalità della nostra società capitalistica e liberista. Buona notte.
 
     
Cherrysl
Cherrysl il 14/08/21 alle 00:31 via WEB
Nemmeno io vorrei continuare. Ognuno di noi raccoglie dati e pareri che più rispondono a dubbi e perplessità personali. I tempi di sperimentazione medi di un vaccino si aggirano intorno ai dieci anni. Solo con l Ebola si sono " velocizzati" i tempi in 5 anni. L ultimo è stato superveloce a quanto pare Io accetterei volontariamente un farmaco sperimentale se non avessi nessuna cura alternativa. Non prenderei mai qualcosa di sperimentale da sana solo perché mi potrei ammalare in futuro..Non dimentichiamo che si tratta di vaccino antivirale.Anzi è qualcosa di diverso. È una terapia genica. In quanto a effetti collaterali, un individuo ha cinque volte possibilità in più di esserne colpito rispetto ad un normale vaccino antinfluenzale
 
woodenship
woodenship il 13/08/21 alle 02:12 via WEB
Questo è un articolo che forse riesce a spiegare meglio, sempre che gu abbia il tempo e la pazienza di leggerlo.......... LA CULTURA DEL SOSPETTO COME FENOMENO POP Post n°354 pubblicato il 25 Luglio 2021 da aliasnove A volte i popoli impazziscono. O impazziscono piccole porzioni di popolo, come quelle che si ritrovano in piazza in questi giorni, segno di tempi deragliati. Indecifrabili nella loro composizione scomposta, con i leghisti e i fascisti mescolati ai bene-comunisti, ai dentisti e agli apprendisti o ai giuristi d’assalto, incarnazione di un’eterogeneità sociale accomunata solo dall’assurdità di una pretesa irricevibile: dalla rivolta contro un provvedimento-simbolo come il Green Pass che in tempi di pandemia mortale appare mera proposta di buon senso e senza dubbio male minore, e che invece viene identificato come attentato a una libertà confusa con l’affermazione dell’assoluto diritto al proprio personale capriccio. Espressione, a sua volta, della rottura di ogni principio di responsabilità verso gli altri, del loro ben più sostanziale (e costituzionalmente sancito) diritto alla salute e alla sopravvivenza, come se l’affermazione che «la mia libertà si arresta dove comincia quella del mio vicino» avesse perso di significato, e ognuno si ergesse nella propria solitudine sovrana al di fuori e al di sopra di ogni legame sociale. Sono, dobbiamo dircelo, piazze foriere di sciagura, gravide di presagi inquietanti e di ombre nere, con un pesante retrogusto fascistoide. Mi ha colpito il cartello levato in Piazza Castello a Torino, «Meglio morire da liberi che vivere da schiavi», perché ricorda il «Meglio un giorno da leoni che cent’anni da pecore» di mussoliniana memoria. Così come mi si drizzano i capelli quando sento i fascisti di Meloni o di Forza nuova levare il proprio inno alla libertà, perché so che la loro libertà è la pretesa degli autoproclamati Signori di vessare gli altri ridotti a Servi. Ma quelle piazze non sono riducibili solo a quell’anima nera, sono molto più eterogenee, trasversali, articolate, coacervo di sentimenti contraddittori, e per questo tanto più preoccupanti, perché parlano di una «crisi della ragione» più vasta. Di un disorientamento più diffuso, se in tanti sentono di doversi mobilitare per danneggiare sé e gli altri, credendo di difendere giustizia e libertà. Per questo tento disperatamente di seguire l’amletico motto che ci dice che, nonostante tutto, «c’è della logica in questa follia». O quantomeno bisogna cercarla. E il primo pezzo del dispositivo logico che sta dietro questo sconquasso si chiama «cultura del sospetto». O meglio il ribaltamento di essa da raffinato strumento filosofico in «fenomeno Pop». Con quell’espressione Paul Ricoeur aveva indicato il pensiero di «maestri» come Marx, Nietzsche, Freud, oltre a Schopenhauer che avevano insegnato, per vie diverse e divaricate, a non confondere le immagini di superficie con la verità, e a cercare «sotto» e «oltre» le narrazioni ufficiali. Quell’approccio aveva alimentato il pensiero critico delle minoranze ribelli novecentesche, delle avanguardie culturali e rivoluzionarie, poi invece, nel nuovo passaggio di secolo, era diventato atteggiamento di massa, senso comune popolarizzato e aizzato dal web: diffidenza sistematica e disprezzo delle élites. Non senza ragioni (per spiegarlo): le menzogne del potere, delle sue classi dominanti, dei suoi mezzi di comunicazione sono sotto gli occhi di tutti. Ma senza l’uso della ragione per selezionare il vero e il falso. E per orientare i comportamenti di risposta che sono stati, appunto, quelli che vanno sotto il nome di populismo, orientati a una sorta di rozzo «fai da te» informativo e da una passiva dipendenza operativa dal demagogo di turno. Le persone che riempivano quelle piazze erano state oggetto, per anni, per decenni, di false narrazioni da parte di detentori del potere che presentavano come progresso il regresso, come paradiso il deserto delle anime, come benessere il loro business. Per anni erano state vittime dei raggiri e delle malversazioni di Big Pharma (lo possiamo negare?). Ma nello stesso tempo, nella struttura materiale delle loro vite (flessibili, destrutturate e sempre più liquide) erano state private degli strumenti (dell’esperienza) per ragionarci sopra, per praticare l’arte difficile della separazione tra gli elementi di un fenomeno, cosicché oggi non ci possiamo stupire se non riescono più a distinguere tra la truffa sugli antidepressivi e la risorsa salvifica di un vaccino. Tra la farmacologia come business e quella come cura. O, più in generale, tra la vocazione a mentire del potere così come praticata sistematicamente in questi decenni, e la necessità di alcune (rare) decisioni razionali di quello stesso potere, a cui sarebbe autodistruttivo sottrarsi. Non dissolveremo le nuvole minacciose che salgono da quelle piazze con gli esorcismi o le deprecazioni. Tantomeno confondendoci con quelle figure istituzionali che hanno enormi responsabilità nell’aver scavato l’abisso che oggi le separa da pezzi consistenti di società sfarinata. Se un luogo c’è, per quelli come noi, per lavorare, è al livello del suolo, dove le vite si compiono o si perdono, e dove solo il ricupero di esperienze autentiche di relazione e di lavoro può frenare la caduta.  Marco Revelli  il manifesto
 
Signorina_Golightly
Signorina_Golightly il 17/08/21 alle 08:10 via WEB
Come sai sono passata per il covid, e con me la mia famiglia fino ai parenti. A lasciarmi perplessa nel post è la maggiore paura del vaccino piuttosto che della malattia, perché qualunque effetto collaterale del vaccino sarà verosimilmente molto più blando della malattia, anche se fatta leggera. E questo, per riprendere quel che scrivi, chissà per quanto tempo e come. Questa estate io e la mia famiglia ci stiamo trovando a dire proprio questo, un po' come fanno molti anti vax ma traslato sulla malattia. Mia madre si accorge che respira sempre male, ha pressione alta, perde la memoria, perde i capelli e "chissà che cavolo ci ha combinato il covid, se ci ha fottuto irreversibilmente la salute", io "chissà per quanto tempo sono stata con la coagulazione del sangue a carte quarantotto" (e potessi mi farei un check up dalla testa ai piedi per capire com'è è cambiato il mio corpo con la malattia), io e mia sorella parliamo peggio, a lei soprattutto che era sempre sul pezzo sfuggono le parole ed è sempre stanca, e allora di nuovo "chissà che altro danno scopriremo che ci ha portato il covid". Le cure alternative di cui parli sono ancora più sperimentali del vaccino, non le augurerei a nessuno. Mi ricordo perfino che Berlusconi, che avrà avuto a disposizione tutti i mezzi possibile, è uscito dall'ospedale dicendo che tra tutte le esperienze della sua vita (tra cui ricordo tumori) il covid è stata la più terrificante. Mia madre si spegne quando ricorda le cure ospedaliere, io rivivo l'angoscia quando ogni giorno i medici mi dicevano che potevano solo aiutarla e che dovevamo sperare che reagisse. Paura del vaccino? Ni. Paura del covid (anche di riprenderlo): tantissima, mille volte più del vaccino. Ciao Serenella, buona giornata :)
 
 
Cherrysl
Cherrysl il 17/08/21 alle 20:36 via WEB
Non è vero che le cure adottate sono sperimentali. I medici che in coscienza hanno seguito i loro pazienti fin dai primi sintomi, hanno prescritto un mix di farmaci in uso già da decenni e per i quali nessun paziente è finito in ospedale. Improvvisamente il ministero della Salute definisce tali farmaci: sconsigliabili perché da usarsi con molta cautela. Invece per il vaccino che non ha ancora terminato la fase sperimentale non usa lo stesso criterio di cautela. Ribadisco che i farmaci e vaccini sperimentali sono sempre presi su base volontaria per cui si chiede il consenso. Obbligare al vaccino sperimentale, pretendendo il consenso con il ricatto, non mi sembra una cosa legittima.
 
NoRiKo564
NoRiKo564 il 27/08/21 alle 08:15 via WEB
Ti auguro con tutto il cuore che tu non conosca mai gli effetti devastanti del Covid. Che tu riesca con mascherine distanziamento e ogni forma di prevenzione a non contagiarti mai. Il virus va a simpatia, all'interno di una famiglia può colpire solo alcuni componenti e non altri, può essere lieve e te la cavi con poco o pesante e finisci in rianimazione. Prendiamo un sacco di farmaci di cui non abbiamo nessuna certezza che siano stati testati o peggio non contengano principi attivi contaminati da batteri... Insomma facciamo un po' tutti come ci puace meglio, per fortuna non hanno ancora obbligato nessuno a farlo...
 
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