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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Post N° 496

Post n°496 pubblicato il 15 Maggio 2006 da ossimora
 
Tag: ombre


La meta era stabilita;non troppo distante ,appena un ora e un quarto d’aereo. Abbordabile ,anche per chi come me ,detesta volare e lo fa sempre con un fondo di timor panico e l’armamentario dei non/volatori;cuffie di musica rilassante/giornali/pastigliette…uischino…

Assieme a me :mia madre ,spedita e pragmatica ,comme il faut,tranquilla e organizzata, persino irritante ai miei occhi ,la mia amata amica G.,che cerca di avvolgermi col suo sorriso di conoscenza ed una terza persona indescrivibile,ectoplasmatica,totalmente sconosciuta o dimenticata.

Avevamo già preso posto dentro l’aereo ,che neanche a dirlo ,trovavo angusto,nonostante il colore azzurrino delle paratie e degli arredi.

Mettevo in atto i miei riti apotropaici quando il comandante fece rollare l’apparecchio molto di più del previsto ,portandoci fino ad un grande spazio verde ,costeggiato verso nord da una fitta fila di betulle e frassini dai verdi giovani..

Un grande prato,con molte persone ,punteggiato di gazebo colorati dove si costruivano aquiloni di vari colori e fogge:

“Non possiamo tirarci indietro”-disse il comandante-convinto ed eccitato-“Non possiamo partire proprio oggi senza aver fatto volare un aquilone a testa!””Scendete!”

La mia tensione ,già più che notevole,salì alle stelle ,dissimulando il mio disappunto cercavo di non farmi prendere dalla rabbia e girovagando fra gli stand mi avvicinai ad una ragazza che costruiva ineffabili aquiloncini ,perlopiù di colori sgargianti ,in leggerissimo cartene …i più semplici,ne  presi uno ,tentando di montarlo ma mancava  una bacchettina ,quella più corta e non poteva volare …rimase afflosciato accanto a me e dopo svogliate ricerche del pezzo mancante, mollai  subito l’impresa limitandomi ad osservare l’incrociarsi degli altri ad occhi alzati.

Niente di speciale in verità.

Nel prato ,tutto era colore ed era ancora giorno ma ,laggiù ,infondo intravedevo la scogliera a picco sul mare ,lì era già notte ,totalmente buio,niente luna .

Avvicinandomi al limite ad osservare la lontananza ,lasciando alle spalle ogni rumore,  mi accorsi che c 'era  un’isoletta che  appariva sempre più definita dalla quale si elevavano bagliori di alte fiamme .

Un fuoco intenso che osservai a lungo ,molto a lungo.


 
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