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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Appunti di lettura 2024
Post n°2336 pubblicato il 02 Gennaio 2024 da ossimora
Irene Nemirovsky La pedina sulla scacchiera o "una" Newton Compton editori Un romanzo breve , molto amaro , riflessivo e profondo ma pessimista , struggente , talvolta angosciante per la mancanza totale di anelito alla speranza . Pervaso di cupo senso di anomia. La Nemirovsky ha una grande forza narrativa , nella trama , nelle descrizioni di ambiente e di percezione sulla natura , le stagioni e nel tratteggio dei personaggi. Miserie, amori tristi e spenti ,rapporti familiari poco felici e sullo sfondo una Parigi deprimente; umida e fredda d'inverno ed assolata ed asfissiante d'estate che sembra riflettere l'umore dei personaggi. Certo una grande forza espressiva , un flusso quasi teatrale o filmico ( come spesso nella Nemirovsky ) ci si trova dentro una società che affronta la crisi economica degli anni trenta del 900 , la guerra nell'aria . La middle class costretta a barcamenarsi ed arrabattarsi per sopravvivere a se stessa in un vuoto desolante . Direi che per certi aspetti è un sentimento estensibile anche alla modernità. Infondo , James , lo sfortunato protagonista sogna di affrancarsi dalla schiavitù del tran tran quotidiano da impiegatuccio e soprattutto dalla schiavitù del denaro , anche perchè deiderava apertamente di avere quello del padre senza fare nulla :certamente un libro che non lascia spazio alla speranza , piuttosto cupo , dove la scrittrice si addentra nei meandri più malinconici dell'animo umano .Personaggi , vecchi e giovani che si aggirano senza guizzi di elan vital. Del tutto normale arriva il tragico epilogo : pensando alla lievità ad esempio di "Suite francese" ...una Nemirovsky inedita che comunque mi ha fatto venire voglia di leggere altro di suo. ***
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Inviato da: jigendaisuke
il 18/10/2024 alle 00:12
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il 03/10/2024 alle 19:00
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