Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

vignetta del giorno

 

Area personale

 

 

 Un asterisco: tempo perso

  

**  2 asterischi  : Ok Chewing gum

*** asterischi : si comincia a ragionare 

****  4 astrischi : Da non perdere 

*****  5 asterischi : SUPER!!!

 

blog in inglese

immagine

IL MIO BLOG

IN INGLESE

(più o meno...)

 

Tag

 

Ultime visite al Blog

QuartoProvvisoriojigendaisukeje_est_un_autreossimoraexiettoalf.cosmoscassetta2anakyn1woodenshipOneloneswordsmanbubriskamerizeta21atapoormalibera
 

Ultimi commenti

Preferisco la Parigi del commissario Maigret.
Inviato da: jigendaisuke
il 17/04/2024 alle 19:00
 
Diciamo che ne avevo sentito certamente parlare ma dopo la...
Inviato da: ossimora
il 16/04/2024 alle 12:58
 
Ma dai! Non conoscevi i fatti di Acca Larentia?? Li conosco...
Inviato da: jigendaisuke
il 15/04/2024 alle 19:36
 
Direi proprio di si
Inviato da: ossimora
il 15/04/2024 alle 11:12
 
ecco, appunto, hai ragione.
Inviato da: exietto
il 13/04/2024 alle 21:48
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 319
 

 

 
 
     Blog counter

    Registra il tuo sito nei motori di ricerca

     Blog Directory

Migliori Siti

 

 

 

     Libertarian Political Blogs Blogs - BlogCatalog Blog Directory

 

 

 
« BianiMessaggio #717 »

Welby

Post n°716 pubblicato il 08 Dicembre 2006 da ossimora
 
Tag: Empatia

Anna Achmatova

In sogno

Nero e duro distacco
che io sopporto al pari di te.
Perché piangi? Dammi meglio la mano,
prometti di ritornare in sogno.
Noi siamo come due monti...
non ci incontreremo più a questo mondo.
Se solo, quando giunge mezzanotte,
mi mandassi un saluto con le stelle...

immagine

G.F. ha detto che l’eutanasia è un omicidio, tout court.

Gianfranco Fini ha scelto di dare animo
e voce al Codice Rocco (e al contesto clerico-fascista nel quale il
codice nacque) e di far prevalere il Codice Rocco stesso  sulla Costituzione'.

Non è il parere più interessante,espresso in giro sulla questione,anzi,(Giovanni Berlinguer ma è di certo da tenere in gran conto per avere costantemente chiaro e lampante chi sono certe persone e con  quale carica di retriva insensibilità si ha a che fare .Più li conosci e più li eviti no?

Leggo che Piergiorgio Welby,*invece ,che vive sempre peggio ma non abbandona la sua lucidità,non riuscendo più nemmeno a dormire ,respirando artificiosamente/artificialmente oltre a chiedere che sia formalizzata una legge  si impegna assieme ad altri perché sia aperta un inchiesta sull’eutanasia clandestina .

E’ scontato che ogni proibizionismo genera il suo doppio ed in questo caso la questione è davvero assai inquietante .Basta dare un occhiata ai dati.

Il “buon “Rutelli con la solita sicumera da pentito un po’ di tutto, ha affermato che l’eutanasia clandestina non esiste tanto per mantenersi nella sua immarcescibile ribalta  cerchiobottista ..dell’ “occhio non vede ,cuore non duole”. Insipiente e preoccupante .

*A coloro che continuano a denunciare la "odiosa strumentalizzazione" del dolore da parte di Piergiorgio Welby, chiediamo di entrare nel merito del dibattito sul diritto a non soffrire. Denigrare coloro grazie ai quali oggi, per la prima volta, si dibatte concretamente su un tema come il fine vita e' inutile -oltre che non condiviso dall'opinione pubblica, che appoggia la battaglia di Welby.
Ricordiamo a costoro che il dolore di Welby e' prima di tutto frutto di una legislazione ed una giurisprudenza da loro difese che impedisce al cittadino di scegliere i propri trattamenti medici. In molti casi, l'imposizione di trattamenti indesiderati si accompagna ad una politica che ha portato l'Italia fra gli ultimissimi Paesi in Europa per la terapia del dolore e per le cure palliative. Da una parte si e' quindi obbligati a vivere a tutti i costi, dall'altra si e' obbligati a soffrire a causa di gravi carenze sanitarie.
Tutti noi, ma proprio tutti, rischiamo di giungere alla fine della nostra vita per ritrovarci prigionieri della sofferenza. Molti di noi sceglieranno la strada della clandestinita', chiedendo aiuto ad un medico amico. Welby non puo' piu' farlo proprio perche' ha deciso che la sua sofferenza debba servire a qualcosa, perlomeno a farci discutere, dibattere, ed eventualmente legiferare. Definire questo gesto di estrema generosita' e coscienza civile "strumentalizzazione", denota l'odiosa indifferenza che solitamente caratterizza il carnefice di fronte alle sue vittime.
Pietro Yates Moretti
Consigliere Aduc e responsabile del notiziario "Vivere & Morire" (
www.aduc.it/dyn/eutanasia), dedicato ai temi dell'eutanasia e della liberta' terapeutica

«Morire dev’essere come addormentarsi dopo l’amore, stanchi, tranquilli e con quel senso di stupore che pervade ogni cosa».
Dal
blog di Welby

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963