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« Messaggio #360Messaggio #362 »

Post N° 361

Post n°361 pubblicato il 18 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

 UNA SENTENZA  di sapore medioevale,

fuori dal tempo, in cui la verginità offesa torna a contare più della donna e della persona». Così Gloria Buffo, della direzione nazionale dei Ds, commenta la sentenza della cassazione sul caso dello stupro della ragazzina quattordicenne. Parla di ritorno a «tempi bui, quelli in cui i diritti delle donne sono calpestati».

Le critiche sono tante e arrivano da entrambi gli schieramenti. La deputata del Prc Elettra Deiana accusa: «La sentenza è sconcertante. Ci riporta indietro di decenni, al periodo in cui il reato di stupro e ogni forma di violenza sessuale erano iscritti nel codice come reati contro la morale e l'onore della famiglia e non contro la persona». Domanda l'esponente di rifondazione Comunista:«Il reato si misura in base alla purezza di quel corpo? Così viene azzerato il principio dell'autodeterminazione e della responsabilità femminile sul proprio corpo, riconosciuto anche alle prostitute».

«È aberrante» sbotta la parlamentare della Margherita Dorina Bianchi . « Una brutalità indegna di un paese civile. Lo stupro non dipende da quello che c'è stato prima, perché é un evento traumatico fisicamente e psicologicamente che distrugge la vita di chiunque, in qualsiasi momento avvenga». E conclude: «Non vorrei mai trovarmi nei panni delle mogli o delle figlie di quei supremi giudici».

«Sentenza misogina da cancellare» per Livia Turco,ds ex ministro per gli Affari sociali, che esprime tutta la sua indignazione per la decisione della Cassazione: «Ancora una volta, sottolinea la Turco, si vuole evidenziare il ruolo della donna peccatrice perché si sottolinea il ruolo da protagonista che la ragazzina aveva nel rapporto con il patrigno». Ma di questo passo, avverte la deputata, si allontana ancora di più la strada verso il riconoscimento della dignità e della libertà sessuale. Una sentenza di questo tipo non può che essere cancellata».

«Quella ragazzina vale meno perché usata? è sentenza abominevole, spero che ci sia stata qualche incomprensione, che non sia vera». Questa la reazione di Luana Zanella, deputata dei Verdi, che si dice «sconcertata» da giudici che« hanno usato lo stesso metro che si usa per stimare gli oggetti. È una sentenza fatta da maschi feriti, con effetti devastanti per tutte e tutti».

La ministra azzurra per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo dice di trovarsi di fronte a una decisione ncomprensibile degli ermellini del Palazzaccio. La loro impostazione secondo lei non trova alcun appiglio «nè nella lettera nè nello spirito della legge che sanziona gli abusi sessuali».

Anche Alessandra Mussolini, che già sette anni fa aveva combattuto una battaglia per la sentenza che non dichiarava violenza quella esercitata su una donna che indossa jeans (nella foto), si unisce all'indignazione delle parlamentari, definendo la sentenza «vergognosa e devastante». La Mussolini, nella denuncia, racconta anche un episodio di cui è stata protagonista nell'adolescenza: «A 16 anni fui baciata a forza da un uomo, dico un bacio, non uno stupro. Per anni ho avuto il rifiuto del bacio». Secondo lei la causa di una così brutta sentenza deriva dal fatto che «non ci sono donne nella Cassazione».

L'unico che difende l'operato dei magistrati della Cassazione è il sessuologo da rotocalco Willy Pasini: «Per un'adolescente di 13-14 anni fare sesso può rappresentare una forma di antidepressivo. Intendiamoci dal punto di vista sessuale la Cassazione ha torto nel parlare dei precedenti rapporti di questa tredicenne perché non bisogna perdere di vista che l'uomo è il patrigno. Ma la Suprema Corte sottolinea anche il ruolo da protagonista di questa minorenne che ha scelto il rapporto orale invece di quello completo». Ecco perchè, in questo caso, secondo il sessuologo «è giusto riconoscere l'attenuante della minore gravità». «Oggi ci sono ragazzine dai dieci ai diciassette anni che arrivano ad essere più seducenti di donne mature». La sentenza, dunque, secondo Pasini, va condivisa a metà «perchè in fondo l'adolescente, ed è quello che sottolineano i supremi giudici, è stata corresponsabile della scelta di avere un rapporto orale». (!!!!)

Il sessuologo per contraddistinguersi si trova così persino in contrasto con la Lega Nord. Il leghista Andrea Gibelli infatti trova la sentenza pericolosa: «Sembra un'incitazione - rileva - ma uno stupro è uno stupro». Sempre a destra Isabella Rauti , moglie del ministro di An Gianni Alemanno e figlia del fondatore della Fiamma Tricolore e attuale leader del movimento di estrema destra Idea sociale, definisce la sentenza «sconcertante». A dieci anni dalle legge sulla violenza sessuale «non è accettabile considerare come attenuante la condizione di illibatezza o meno della vittima».

ED ANCHE SE LA RITIRERANNO NON E' MENO GRAVE

 
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