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« Messaggio #657Messaggio #659 »

Post N° 658

Post n°658 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da ossimora
 

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Ieri sera ho visto, Chiatti ;l'uomo che ha ucciso due bambini,qui in Umbria ,nei pressi di Foligno.

Ad ascoltare le sue dichiarazioni in aula ,al processo, una platea silenziosa ed attonita;spaventoso l'uomo.Calmissimo,maniacale;una calma malsana,lo sguardo perso dentro di sè .

Un seral killer certamente pericoloso. I genitori dei due bambini ascoltavano in silenzio agghiacciati.E' orribile sia quello che lui ha fatto ai due piccolini ,sia quello che la vita ha fatto a lui .Una pena enorme .

C'è chi strepita sull'indulto ;guadagnerebbe 3 anni dal 2023 al 2020,e non libero ,ovviamente ma in una struttura psichiatrica che è la più corretta per questo povero essere umano.

Sarebbe bello fare silenzio su avvenimenti così gravi ed io comincio ad avere la nausea profonda dei politici ululanti  appecorati, pieni delle certezza generate dalla loro ormai atavica inanità all'ascolto  e dalla loro informazione che fa vera pornografia con le tragedie più inconoscibili ed insondabili, rendendole oscene .

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>> Italia da buttare su XXI secolo?
Ricevuto in data 05/10/06 @ 22:15
Nella pagina della cultura del Corsera ho trovato un'intervento sull'ultimo libro di Ammaniti di ... (continua)
 
Commenti al Post:
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 05/10/06 alle 19:48 via WEB
Si hai ragione, purtroppo non sono un buon cattolico, l'istinto di vendetta mal si concilia con il perdono.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 19:52 via WEB
almeno servisse la vendetta...e comunque sei in ottima e abbondante compagnia.
(Rispondi)
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 05/10/06 alle 20:52 via WEB
"l'istinto di vendetta mal si concilia con il perdono", sapevo che ci saresti arrivato e sei stato capace di metterle tutte e tre in una frase: istinto, vendetta e perdono. 1) L'istinto: l'uomo, quale animale, non può non averlo ma nel momento in cui diventa un essere "sociale" deve metterlo da parte; 2) La vendetta: posso capire quella di un padre e MAI giustificarla. Quella della società civile NON la capirei e figurati se la giustificherei. L'uomo, scendendo dall'albero e non cibandosi più solo di banane, si è dato dei "codici" che lo allontanano dalla scimmia che era e lo avvicinerebbero alla civiltà; 3) Il perdono: non c'entra nulla con la giustizia. Il nostro ordinamento giudica e condanna se colpevoli o assolve se innocenti. Il perdono è una pratica pagana anche diseducativa. Il povero Chiatti non ha nulla sulla coscienza perchè non aveva una coscienza e lo sconto di pena non ha nemmeno senso perchè per gli infermi mentali non ha senso la stessa pena. Dovrà uscire dal carcere quando sarà sano di mente. Potrebbe essere fra un anno, fra venti o fra cento. Ciao.
(Rispondi)
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 05/10/06 alle 20:55 via WEB
p.s.: uscire dal "carcere" inteso non come carcere ma come casa di cura, ovviamente.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 21:44 via WEB
ti bacerei!!!!!!Anto
(Rispondi)
 
 
 
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 06/10/06 alle 10:35 via WEB
Che il perdono sia una pratica pagana è tutto da dimostrare. Al di là dell'analisi dei termini, che volevi dire con "sapevo che ci saresti arrivato e sei stato capace di metterle tutte e tre in una frase"? Scusa se te lo chiedo ma mi sento un ignorante in questo blog denso di menti intellettuali.
(Rispondi)
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/10/06 alle 14:47 via WEB
Ciao Stoico, leggendo lo scambio fra te e Antonia, "sapevo che ci saresti arrivato" ad usare il termine "vendetta" perché i "giustizialisti" non chiedono giustizia ma vendetta. Per il perdono, così come ritengo che l’imposizione di alcuni sacramenti - battesimo, cresima, prima comunione – sia una violenza fatta su individui al di là della loro libera scelta, così ritengo che insegnare il perdono sia una pratica socialmente e moralmente scorretta. In una società civile esistono le responsabilità. Chiunque commette un reato è tenuto a pagare il danno in termini civilistici ed il prezzo pagato non si chiama "vendetta" ma "risarcimento". Il carcere invece dovrebbe rappresentare la quantità di tempo concessa al condannato per redimersi e per potersi poi correttamente reinserire nella società. Ora mi chiedo quale volontarietà ha un insano di mente nel commettere un omicidio? Quale percezione ha del bene e del male? Quale cognizione ha del delitto? Chi guida in stato d’ubriachezza, nel momento in cui uccide una persona, ha commesso un omicidio colposo (involontario) ma l’ubriachezza viene considerata l’aggravante al delitto e l’ubriachezza sarà, giustamente, considerata volontaria. Lo è anche l’infermità di mente volontaria?
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 09/10/06 alle 13:04 via WEB
Mio caro lupo, violi il principio della non contraddizione. Parli di vendetta come della caratteristica dei giustizialisti per poi dimostrare (?) che il risarcimento è una forma di redenzione stabilita nei canoni della morale del momento. Sorvolo sui discorsi associati ai sacramenti, chi non crede non approva ma non è scusato se almeno è stato messo in condizione di sapere (nota non obbligato ma messo in condizione di). Infine secondo il tuo assioma non c'è pena adatta al folle che delinque, con il corollario dell'incertezza associata alla follia, categoria che viene attribuita ancora una volta sulla base dello status quo delle procedure penali e mediche del momento. Sai cosa credo? Che forse occorre essere umili e pensare che la giustizia terrena sempre perfettibile sarà. Per questo stiamo qui a ciarlare.
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/10/06 alle 14:50 via WEB
beh..le menti sono intellettuali per forza essendo sede "fisica" del pensiero o no???oddio è vero che ci sono anche delle menti nelle quali è difficile rintracciare "lo ben de lo intelletto" ma in genere è così...MENTE-INTELLETTO o no?
(Rispondi)
 
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