Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

vignetta del giorno

 

Area personale

 

 

 Un asterisco: tempo perso

  

**  2 asterischi  : Ok Chewing gum

*** asterischi : si comincia a ragionare 

****  4 astrischi : Da non perdere 

*****  5 asterischi : SUPER!!!

 

blog in inglese

immagine

IL MIO BLOG

IN INGLESE

(più o meno...)

 

Tag

 

Ultime visite al Blog

ossimorajigendaisukecassetta2ormaliberaexiettoQuartoProvvisorioje_est_un_autrealf.cosmosanakyn1woodenshipOneloneswordsmanbubriskamerizeta21atapo
 

Ultimi commenti

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 319
 

 

 
 
     Blog counter

    Registra il tuo sito nei motori di ricerca

     Blog Directory

Migliori Siti

 

 

 

     Libertarian Political Blogs Blogs - BlogCatalog Blog Directory

 

 

 
« Messaggio #657Messaggio #659 »

Post N° 658

Post n°658 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da ossimora
 

immagine

Ieri sera ho visto, Chiatti ;l'uomo che ha ucciso due bambini,qui in Umbria ,nei pressi di Foligno.

Ad ascoltare le sue dichiarazioni in aula ,al processo, una platea silenziosa ed attonita;spaventoso l'uomo.Calmissimo,maniacale;una calma malsana,lo sguardo perso dentro di sè .

Un seral killer certamente pericoloso. I genitori dei due bambini ascoltavano in silenzio agghiacciati.E' orribile sia quello che lui ha fatto ai due piccolini ,sia quello che la vita ha fatto a lui .Una pena enorme .

C'è chi strepita sull'indulto ;guadagnerebbe 3 anni dal 2023 al 2020,e non libero ,ovviamente ma in una struttura psichiatrica che è la più corretta per questo povero essere umano.

Sarebbe bello fare silenzio su avvenimenti così gravi ed io comincio ad avere la nausea profonda dei politici ululanti  appecorati, pieni delle certezza generate dalla loro ormai atavica inanità all'ascolto  e dalla loro informazione che fa vera pornografia con le tragedie più inconoscibili ed insondabili, rendendole oscene .

immagine

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/ossimora/trackback.php?msg=1719345

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
>> Italia da buttare su XXI secolo?
Ricevuto in data 05/10/06 @ 22:15
Nella pagina della cultura del Corsera ho trovato un'intervento sull'ultimo libro di Ammaniti di ... (continua)
 
Commenti al Post:
WinstonMontag
WinstonMontag il 05/10/06 alle 12:34 via WEB
Una voce fuori dal coro... mi piace
ciao

Winston
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 16:59 via WEB
e' che i cori spesso e volentieri sono acefali.Ciao
(Rispondi)
 
magdalene57
magdalene57 il 05/10/06 alle 13:28 via WEB
non condivido sconti di pena. per nessuno. già sono scontate quando le danno, dovrebbero essere saldate integralmente. Ma giustamente le leggi vanno applicate e da qui al 2020 ce ne passa d'acqua sotto i ponti. Comunque, francamente penso che questo indulto affaire sia stato gestito malissimo e non mi stupisco delle reazioni delle persone e delle onde prese al volo e galoppate da alcuni politici. Credo che quest'uomo abbia un passato di tutto rilievo. che debba o possa essere aiutato. ma dopo che ha scontato la sua pena.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 17:02 via WEB
Mah...io non so bene se è giusto o no lo sconto di pena e se lo è quando lo è.spesso non so bene nemmeno qule si la colpa e quale la pena ;di certo molti che dovrebbero essere in carcere non ci entreranno mai (vedi Previti...etc etc etc).In questo caso è tutto diverso.Un killer seriale che uccide bambini si ritiene "perfetto",non deve stare in carcere .
(Rispondi)
 
qis
qis il 05/10/06 alle 14:07 via WEB
hai ragione, inguardabile, ho visto qualcosa anch'io, un frammento di deposizione in tribunale, facendo zapping...sono rimasto turbato...la cosa m'è tornata alla mente per alcuni giorni...un pensiero poi che il male, con la M maiuscola, sia qualcosa di metafisico, cioè di molto fisico, affogato nelle nostre melme più profonde e dolenti...ciao
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 16:58 via WEB
Concordo.Ciao
(Rispondi)
 
luglio.79
luglio.79 il 05/10/06 alle 16:04 via WEB
x me dovrebbero buttare le kiavi della cella....non si può far del male ai bambini....esseri indifesi e sperare in uno sconto di pena...ma ke siamo impazziti!!!"..non libero ,ovviamente ma in una struttura psichiatrica che è la più corretta per questo povero essere umano..." MI AUGURO PROPRIO KE QUESTA FRASE SIA STATA DETTA DA TE CON IRONIA!!!!!!!
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 16:57 via WEB
Ciao,non l'ho detta affatto con ironia ;la mia pena è si nei confronti dei poveri bambini m aanche di questo uomo dalla mente fortemente compromessa e dai comportamenti allucinanti.Pe r uno così ci vogliono cure su cure.
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 16:58 via WEB
Non potrei mai fare dell'ironia su un poveraccio de genere.
(Rispondi)
 
 
 
 
luglio.79
luglio.79 il 05/10/06 alle 17:04 via WEB
e non si può avere pietà x uno ke ha ucciso dei poveri bambini indifesi!!!
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 17:06 via WEB
lo hai visto?Prova a leggere la sua storia nel primo link;lo so che è tremendo quello cheha fatto ma è lui stesso una vittima ;un malto mentale,disturbato.Non si tratta di pietà soltanto ma di comprensione di un fenomeno.La malttia mentale non si può giudicarala coi parametri della legge o non solo.
(Rispondi)
 
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 05/10/06 alle 18:03 via WEB
Metterlo in condizioni di non nuocere per sempre. Questa è la cosa giusta.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 18:08 via WEB
Forse si,una dimora psichiatrica assistita.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 18:12 via WEB
Chiamalo carcere e non dimora. Una pena non si può basare solo sulla privazione della libertà, se quella non costituisce elemento di valore per chi la perde, occorre che sia anche scomodo vivere, in modo da soffrire ogni giorno.stoico
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 18:22 via WEB
Questo uomo non soffre :è totalmente privo di senso di colpa ed empatia.Anto
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 18:23 via WEB
anzi a leggere la sua biograia ,un mbiente come il carcere con orari fissi,regole ferre lo rende felice.
(Rispondi)
 
 
 
 
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 05/10/06 alle 18:24 via WEB
che si passi a farlo stare in stanze senza riscaldamento, con la luce accesa e un suono che varia di intensità in modo irregolare
(Rispondi)
 
 
 
 
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 05/10/06 alle 18:25 via WEB
oppure gli si presentino i fantasmi che albergano nel suo cervello e che lui teme di incontrare. Se teme dio che gli si metta un crocifisso in cella
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 18:30 via WEB
Scusami ma le cos eche stai dicendo mi sembrano in contrasto con il tuo essere cattolico o sbaglio? Questo è un disgraziato ,così coem i poveri bambini che hanno avuto al sventura di incrociarlo;per fortuna è stato preso presto .Ora deve essere curato.le cos eche dici tu dìsanno solo di vendetta e lui non è in grado di capire.
(Rispondi)
 
 
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 05/10/06 alle 19:48 via WEB
Si hai ragione, purtroppo non sono un buon cattolico, l'istinto di vendetta mal si concilia con il perdono.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 19:52 via WEB
almeno servisse la vendetta...e comunque sei in ottima e abbondante compagnia.
(Rispondi)
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 05/10/06 alle 20:52 via WEB
"l'istinto di vendetta mal si concilia con il perdono", sapevo che ci saresti arrivato e sei stato capace di metterle tutte e tre in una frase: istinto, vendetta e perdono. 1) L'istinto: l'uomo, quale animale, non può non averlo ma nel momento in cui diventa un essere "sociale" deve metterlo da parte; 2) La vendetta: posso capire quella di un padre e MAI giustificarla. Quella della società civile NON la capirei e figurati se la giustificherei. L'uomo, scendendo dall'albero e non cibandosi più solo di banane, si è dato dei "codici" che lo allontanano dalla scimmia che era e lo avvicinerebbero alla civiltà; 3) Il perdono: non c'entra nulla con la giustizia. Il nostro ordinamento giudica e condanna se colpevoli o assolve se innocenti. Il perdono è una pratica pagana anche diseducativa. Il povero Chiatti non ha nulla sulla coscienza perchè non aveva una coscienza e lo sconto di pena non ha nemmeno senso perchè per gli infermi mentali non ha senso la stessa pena. Dovrà uscire dal carcere quando sarà sano di mente. Potrebbe essere fra un anno, fra venti o fra cento. Ciao.
(Rispondi)
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 05/10/06 alle 20:55 via WEB
p.s.: uscire dal "carcere" inteso non come carcere ma come casa di cura, ovviamente.
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 21:44 via WEB
ti bacerei!!!!!!Anto
(Rispondi)
 
 
 
 
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 06/10/06 alle 10:35 via WEB
Che il perdono sia una pratica pagana è tutto da dimostrare. Al di là dell'analisi dei termini, che volevi dire con "sapevo che ci saresti arrivato e sei stato capace di metterle tutte e tre in una frase"? Scusa se te lo chiedo ma mi sento un ignorante in questo blog denso di menti intellettuali.
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/10/06 alle 14:47 via WEB
Ciao Stoico, leggendo lo scambio fra te e Antonia, "sapevo che ci saresti arrivato" ad usare il termine "vendetta" perché i "giustizialisti" non chiedono giustizia ma vendetta. Per il perdono, così come ritengo che l’imposizione di alcuni sacramenti - battesimo, cresima, prima comunione – sia una violenza fatta su individui al di là della loro libera scelta, così ritengo che insegnare il perdono sia una pratica socialmente e moralmente scorretta. In una società civile esistono le responsabilità. Chiunque commette un reato è tenuto a pagare il danno in termini civilistici ed il prezzo pagato non si chiama "vendetta" ma "risarcimento". Il carcere invece dovrebbe rappresentare la quantità di tempo concessa al condannato per redimersi e per potersi poi correttamente reinserire nella società. Ora mi chiedo quale volontarietà ha un insano di mente nel commettere un omicidio? Quale percezione ha del bene e del male? Quale cognizione ha del delitto? Chi guida in stato d’ubriachezza, nel momento in cui uccide una persona, ha commesso un omicidio colposo (involontario) ma l’ubriachezza viene considerata l’aggravante al delitto e l’ubriachezza sarà, giustamente, considerata volontaria. Lo è anche l’infermità di mente volontaria?
(Rispondi)
 
 
 
 
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 09/10/06 alle 13:04 via WEB
Mio caro lupo, violi il principio della non contraddizione. Parli di vendetta come della caratteristica dei giustizialisti per poi dimostrare (?) che il risarcimento è una forma di redenzione stabilita nei canoni della morale del momento. Sorvolo sui discorsi associati ai sacramenti, chi non crede non approva ma non è scusato se almeno è stato messo in condizione di sapere (nota non obbligato ma messo in condizione di). Infine secondo il tuo assioma non c'è pena adatta al folle che delinque, con il corollario dell'incertezza associata alla follia, categoria che viene attribuita ancora una volta sulla base dello status quo delle procedure penali e mediche del momento. Sai cosa credo? Che forse occorre essere umili e pensare che la giustizia terrena sempre perfettibile sarà. Per questo stiamo qui a ciarlare.
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/10/06 alle 14:50 via WEB
beh..le menti sono intellettuali per forza essendo sede "fisica" del pensiero o no???oddio è vero che ci sono anche delle menti nelle quali è difficile rintracciare "lo ben de lo intelletto" ma in genere è così...MENTE-INTELLETTO o no?
(Rispondi)
 
ghizolfo
ghizolfo il 05/10/06 alle 18:49 via WEB
Cure su cure a Chiatti? si concordo, suggerirei di sottoporlo alle stesse amorevoli cure che il dottor "Mastro Titta" riservava ai suoi "pazienti". Non uno di loro si lamentò mai subito dopo il trattamento!! queste sono le cure che si merita gente tipo Chiatti, Bilancia, Alessi, Minghella.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 18:52 via WEB
caro Grisù...a ma fa pena lui,i bambini e i genitori dei bambini...
(Rispondi)
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 05/10/06 alle 21:18 via WEB
.. a me, invece, fa pena ghizolfo. Più di tutti.
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 21:45 via WEB
eh eh ehe
(Rispondi)
 
inthemoodforlove1
inthemoodforlove1 il 05/10/06 alle 18:57 via WEB
come è facile giudicare in via teorica e non praticamente, le vostre sembrano pene uscite da chiacchiere da bar, biascicando una brioche inzuppata nel cappuccino...... io non sono giudice, non ho neppure mai pensato di poterlo divenire. non posso giudicare a livello pubblico. ed a livello privato quello che penso non conta ai fini della collettività. posso solo aggiungere che a livello privato gli unici che posssono giudicare sono i parenti stretti delle vittime. c0n le ovvie eventuali conseguenze che cio comporta. ma che razza di forcaioli che siete, sempre piantati nel sentiero del giusto. bravi bravi bis.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 19:15 via WEB
uff,e poi sembra davvero che la vendetta (perchè tutto l'accanirsi senz a pensare quello è)serva a qualcosa.o visto adesso che si è parlato di st cosa anche in un Blog del giorno..naturalemnte scandalizzato..son talemnt scandalizzati e disinformati che non hano neanche letto che non uscirà..in senso lato ma solo per entrare in uno psichiatrico..sai Inthe urlare al mostro allontana i nostri mostri...
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 19:16 via WEB
sono dislesssi ca e disgrafica e poi ne vogio fare troppe...fumare...parlare al telefono e scrivere ..ehe he non va bene
(Rispondi)
 
inthemoodforlove1
inthemoodforlove1 il 05/10/06 alle 19:25 via WEB
e te fanne ancora di piu..... così fai pratica......
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 19:53 via WEB
Giusto,farò così...ehehehe A
(Rispondi)
 
ninograg1
ninograg1 il 05/10/06 alle 20:12 via WEB
io sono sulla linea di chi non vuole gente come quella di cui parliamo fuori anche fosse nel 2020 anzichè 2023, perchè nel frattempo ci aranno altri indulti e amnistie, perchè sono sì pericolosi per se se stessi ma anche e soprattutto per gli altri in particolare per reati di questo genere allora non mi interessa dove ma che sconti tutta la pena lontano da qualunque possibilità di ricommetterne: io sono padre e se mi capitasse una cosa non dico così estrema ma vicina altro che V - Vendetta potrebbe essere poco scusami ossimora ma ci sono cose su cui non transigo e non sono cattolico
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 20:25 via WEB
non sarà fuori ma in ospedale psichiatrico.Metterlo fuori è un assurdità.Io come genitore sarei disperata tato se fossi madre del carnefic e che della vittima .
(Rispondi)
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 05/10/06 alle 21:12 via WEB
Il problema non sta nell'essere cattolici o meno e quindi nel perdonare o meno. Il problema sta nell'essere barbari o cittadini. Se si è barbari si provvede al linciaggio inteso come vendetta oppure a buttare via la chiave della cella, se si è cittadini bisogna processare. Nessun perdono. Se si è colpevoli la pena, se si è innocenti la libertà e se si è insani di mente la casa di cura. A sua volta, l'ordinamento giudiziario, poichè mira al recupero sociale del condannato, prevede tutta una serie di monitoraggi sul suo comportamento. Monitoraggi e meccanismi che possono condurre ad una riduzione della pena stessa. Funziona così il mondo civile, punto.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 21:43 via WEB
e io sono d'accordo.punto.a
(Rispondi)
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/10/06 alle 00:00 via WEB
e il bacio? :o)
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/10/06 alle 00:15 via WEB
ti ho già baciato più sopra!
(Rispondi)
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/10/06 alle 15:49 via WEB
e io ti bacio più sotto! :o) Approfitto per salutarti e per dirti che commentare nel tuo blog diventa poi quasi un lavoro eheheh. ©iao.
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/10/06 alle 16:02 via WEB
uff taci ,pe rstare dietro a leggere volevo fare un riposino invece mi trovo qui...a leggere..acchiappato il bacio sotto/sopra ...beh un lavoro,un allenamento.Grazie dei tuoi interventi,chiari e sostanziosi.A
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 20:22 via WEB
concordo con il tuo messaggio...da troppo tempo si fanno crociate mediatiche su tutto ciò che può servire a sollevare polveroni per nascondere i problemi...anche ammesso che questo "poveraccio" esca nel 2020 prima di allora quanti ancora come lui continueranno a gestire la loro infermità più o meno impunemente?...non sto invocando forche preventive ma non ti senti anche tu un po' impotente nei confronti di tutta questa non-cultura che porta a sbraitare piuttosto che a capire? ciao emanuele
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/10/06 alle 20:25 via WEB
ciao.A
(Rispondi)
 
rana_nelluniverso
rana_nelluniverso il 05/10/06 alle 23:53 via WEB
Sono fondamentalmente d'accordo con te, ma non c'è da aspettarsi grandi cose. Certi casi cronicizzati sono quasi impossibili. Uno così, facile che finiranno semplicemente per sedarlo e basta. Per come la vedo, sono molti i reati originati da qualche "squilibrio", da qualche tara. Per fare un esempio, anche l'albanese che terrorizzava il lombardo veneto con la sua banda, ed uccideva per piacere di uccidere, è certamente uno squilibrato. Ora, dal momento che il recupero, vero e proprio, è un'impresa improba, la mia opinione è che per la gran parte dei reati non sia sensata la punizione, come significato, oltre che come fatto. Però un modo per impedire a certi personaggi di nuocere è necessario.

Secondo me uno stato non ha una disponibilità di energia illimitata (= soldi, in definitiva), né la scienza ha disponibilità illimitata di cognizione. Il carcere viene concepito come una punizione, ovvero de facto una vendetta. Raramente come una punizione educativa (perché ci sono i casi, che non sono pochi, in cui la punizione è una efficace forma di educazione, e forse anche l'unica). Sta in questo, secondo me, il difetto. Se si ragionasse in termini di non-nocività e basta, ma nel rispetto quantomeno della vita (della dignità non so, perché ci vuole la "collaborazione" dell'interessato, visto che certi possono vivere senza dignità anche senza che qualcuno gliene privi dall'esterno), sarebbe tutta un'altra impostazione. E si riuscirebbe a far quadrare i conti anche con le casse statali che languono.

Nel senso che se anche non puoi permetterti di pagare lo psichiatra a tutti quelli che ne hanno bisogno, nella misura in cui ne hanno bisogno (senza contare che lo psichiatra potrebbe non essere in grado di farci nulla, a parte tamponare una situazione cronica), e se non puoi permetterti di "rinchiuderli" in un giardino vastissimo in cui non si sentano imprigionati, ma siano comunque lontani dal rischio effettivo di ripetersi, un diverso atteggiamento verso chi viola la legge o comunque più correttamente la vita altrui, in qualsiasi forma, porterebbe ad una soluzione più correttamente corrispondente al problema.
(Rispondi)
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/10/06 alle 00:44 via WEB
Posso? Io penso che se una società capisse che ogni condanna emessa da una giuria è anche una condanna verso la società ovvero la quantità di carcerati è anche il termometro sullo stato di salute della società, si comincerebbe a ragionare in termini diversi ovvero anzichè dire "preso il colpevole, il caso è chiuso" dovremmo dire "preso il colpevole, il caso è aperto". Nei confronti di una malavita così diffusa il problema non è il colpevole ma la causa. Tu stesso guardi il problema dell'infermità mentale partendo dalla coda ovvero come se ne prendessi atto quando questa finisce in carcere. La verità è che l'infermità mentale esiste a prescindere dal carcere ed a prescindere dal reato. La società italiana è malata e profondamente e la cosa che più mi fa male notare è l'assuefazione verso il male. Come se fosse un male incurabile. Siamo uno stato con tre mafie (mafia, camorra e 'ndrangheta) e non siamo stati ancora in grado di sconfiggerne una sola. C'è stata Tangentopoli e siamo stati capaci di dare addosso ai giudici. Abbiamo avuto un premier plurinquisito. Abbiamo depenalizzato reati come il falso in bilancio. Abbiamo assistito a truffe come quelle perpetrate dalla Parmalat e ci scandalizziamo se il ladro di biciclette esce grazie all'indulto e, invece, riteniamo normale che il grande corruttore di giudici non entri nemmeno in carcere. Entriamo nei bar e vediamo l'angolino buio dove qualcuno si buca il cervello e si gioca lo stipendio o il salario ai videopoker e nemmeno sappiamo che per disintossicarsi dovrà iscriversi ad un SERT così come un cocainomane. La gente non va a vedere il wrestling perchè dice che è tutta una finzione e poi va a vedere le partite di calcio e il ridicolo non è che era tutto un mondo sporco e truccato ma se è giusto che lo scudetto tolto alla Juve andasse all'Inter. Secondo me, in questo paese di venditori di pentole, la quantità e qualità di reati la dice lunga sul nostro attuale livello culturale e sociale. Siamo un paese malato.
(Rispondi)
 
 
 
rana_nelluniverso
rana_nelluniverso il 06/10/06 alle 01:06 via WEB
Altroché se puoi. No, non guardo il problema partendo dalla coda, ma circoscritto all'ambito dei reati. L'infermità mentale non è sempre reato. Si potrebbe invece dire che il reato è sempre infermità mentale, anche se questo neppure è vero, perché il reato è tale in quanto deviazione dall'ambito della legalità (una convenzione) e non dall'ambito della salute. Per cui ci sono reati che non sono mancanza di salute, ma semplicemente dovuti ad una visione diversa del diritto, della libertà, del cosa è giusto. Cose che non si può pretendere che siano univoche ed universalmente accettate in una sola formulazione. Per il resto la questione la vedo un po' con realismo. Non ho una concezione assolutista della salubrità, di cosa essa sia. Il bene, il giusto, sono dei postulati, secondo me, e non delle condizioni esistenti a priori. La salute intesa come star bene è altro, ma c'è gente che è in perfetta salute anche commettendo reati "importanti". Ed è anche da questa costatazione che ritengo che il bene ed il giusto siano dei postulati, proprio "filosoficamente" parlando. Considerato questo, bisogna rendersi conto che non esiste nessuno, a nessun livello, che possa prendersi la briga di riportare una massa (di persone) all'ovile. La stessa entità che dovrebbe vigilare e gestire è quella che ha da essere vigilata e gestita. Considerato che il "male" non può essere debellato mai definitivamente, perché si rigenera, e perché è un postulato (al pari del bene), e prima di essere postulato se la gioca alla pari con ciò che successivamente sarà definito il bene, ritengo che bisogna un poco "surfare" sui fatti e sulla realtà. Quando si vorrebbe un mondo migliore ma si è molto ma molto lontani dall'ottenerlo, forse un mondo migliore è molto più vicino se capiamo che dobbiamo cambiare le condizioni prefissate. Se accettiamo un compromesso, in pratica. Non con il significato di una perdita, ma con quello di un'acquisizione. Ovvero senza rinnegare nulla, ma aggiungendo comprensione ulteriore. Ciao.
(Rispondi)
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/10/06 alle 15:45 via WEB
Ciao, vorrei restare con i piedi per terra. Sono un pacifista ma non mi identifico in parole stupide come "pace". La comprendo come parola solo se abbinata ai sensi. Unico caso di pace vera ovvero immobilismo totale ed incosciente ovvero morte. Gli anticorpi, i virus, i batteri, i globuli bianchi e rossi c’insegnano che la parola "guerra" è insita nella vita. Perfino lo spermatozoo che mi traguardò alla vita dovette vincere la sua olimpiade. Gli altri morirono. Quella è la corsa più cattiva che la natura abbia potuto inventare. Si corre per sopravvivere: uno vince e gli altri muoiono, amen. Perciò lungi da me discorsi filosofici o altro. Oltretutto non ne sono all’altezza. La mia cultura è a pelo d’erba. Per me "pacifismo" significa dialogo, sempre, in tutti i casi, fino a stremarsi, fino a morirne ma dialogando e mai combattendo. Per me una società civile si dota di "leggi" e sono esse a rappresentare il confine della mia libertà sociale ed a farmi rendere conto di quanto spazio ho invece a disposizione della mia libertà individuale. Inoltre si dota di "codici" e sono quelli i postulati del "male" e del "bene" con i quali vengono punite le infrazioni alle leggi. Tutto il resto è vita ovvero la libertà che ci è permessa dal sistema perchè non danneggia il sistema stesso. Ciao.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/10/06 alle 18:07 via WEB
Beh, la mia filosofia era tra virgolette, nel senso che bene e male sono dei postulati (secondo me), ad un livello più "alto", ma questo non significa che si stia a ridiscuterli ogni cinque minuti. E comunque nell'ambito di certe discussioni non si può fare a meno di tenere in considerazione certi presupposti. Comunque, mi pare che partiamo da posizioni che non sono molto distanti. Ciao
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 06/10/06 alle 01:02 via WEB
Che dire, potrei aggiungere diverse altre cose a conferma dello stato di salute del nostro paese e del nostro livello medio di consapevolezza/a.L'autoritarismo e il cosidetto rispetto delle regole ,che sono diventati un nuovo dictat morale e pedagogico(io credevo che le regole dovessero essere condivise o almeno discusse.)Il pretendere "rispetto senz a essere rispettabili",l'ipocrisia strisciante.E non ultimo il balterare beota di chi dice :"tutto mondo è paese":notte ;) A
(Rispondi)
 
roxi9102004
roxi9102004 il 06/10/06 alle 06:42 via WEB
http://blog.libero.it/roxi/view.php
(Rispondi)
 
ghizolfo
ghizolfo il 06/10/06 alle 09:46 via WEB
pupopezzato: grazie per gli insulti!!non mi merito così tanto!!! che dirti curati il tuo povero Chiatti vittima della società malata. Dedicagli tempo ed attenzioni, probabilmente una volta curato riuscirà a diventare qualcuno e a conseguire persino il premio nobel, una volta uscito saremmo tutti più felici e sereni (dichiarazioni recenti di Chiatti: "se esco ucciderò di nuovo è meglio che mi tenete dentro"). E' ovvio che il carcere si impone di essere rieducativo, correttivo con il fine di reinserire nel tessuto sociale un individuo che ha sbagliato, permettimi però di rilevare che ci sono gradazioni di "errori", gradazioni di crimini e reati. Il fatto che Chiatti non sia recuperabile è da associarsi alle sue fredde dichiarazioni, inoltre parliamo di un serial killer a tutti gli effetti. Prendiamo qualche esempio, Minghella? serial killer che beneficiò di alcuni permessi premio (Bravo 10 e lode!!) quindi tornò ad uccidere durante quei permessi (bravo 110 e lode!! soprattutto a chi lo ha fatto uscire!!), Izzo , idem come sopra, Alessi, già condannato in primo e secondo grado per violenza, stupro e tentato omicidio libero in attesa del giudizio di terzo grado ha ucciso tragicamente in modo freddo e logico il povero Tommaso, Bilancia ha affermato che avrebbe continuato ad uccidere senza alcun problema. Vedi la psicologia si spreca in tal senso, definisce detti soggetti privi di "intelligenza emotiva" totalmente incapaci di comprendere le sofferenze fisiche altrui, anzi godono delle sofferenze altrui. Le malattie mentali sono una causa della società malata??? a volte si a volte no!!! non per questo dobbiamo lasciare detti soggetti in libertà di delinquere. Ho visto un mio caro amico perdere 10 anni fa il fratello grazie ad un pluriomicida uscito in permesso premio. l'assassino aveva già compiuto 5 omicidi, era fuori per buona condotta!! (10 e lode a lui e al magistrato che autorizzò tali uscite). Spero solo che tu abbia la fortuna di incappare in un povero malato di mente pluriomicida che ti faccia passare qualche brutto momento: quando accadrà ricorda che sarà colpa, non del criminale, ma tua e della società che tu contribuisci a formare!!! continuiamo così: nessuna certezza della pena e liberi tutti tanto è colpa dello stato!!!! saluti
(Rispondi)
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/10/06 alle 15:18 via WEB
Ciao ghizolfo, non sono stato io ad insultarti ma le cose che avevi scritto in quel commento. Dicendo adesso «E' ovvio che il carcere si impone di essere rieducativo, correttivo con il fine di reinserire nel tessuto sociale un individuo che ha sbagliato, permettimi però di rilevare che ci sono gradazioni di "errori", gradazioni di crimini e reati», hai detto abbastanza bene anche se non proprio nei termini giusti. Perché la gravità di cui parli del reato non è data dal reato stesso ma dalle circostanze, dalle attenuanti e dalle aggravanti. Un omicidio potrebbe essere meno grave di uno scippo in determinate circostanze. Dicendo «Il fatto che Chiatti non sia recuperabile è da associarsi alle sue fredde dichiarazioni» stai da un lato rendendo credibili le dichiarazioni di un folle, da un altro lato stai facendo semplicemente presunzione ed esprimendo un’opinione TUA e non un fatto oggettivo. Il fatto che nel nostro ordinamento giuridico possano esserci delle crepe utilizzate dai legali di parte affinché il loro assistito trovi un varco per uscire con anticipo oppure che la diagnosi di uno psicologo legale possa venire smentita dai fatti non significa che una società civile, per pararsi il culo, debba scaricare la responsabilità di queste crepe addosso al condannato usando la barbarie della "certezza della pena". Perché in termini di morale, la certezza della pena equivale ad una via senza ritorno come al chiudere la cella e buttare via la chiave oppure come alla condanna a morte oppure come all’amputazione oppure come alla castrazione chimica e così via. Per fortuna non siamo a Guantanamo o ad Abu Grahib. Sono cose che noi abbiamo lasciato nel nostro Medio Evo ed ora appartengono al Medio Evo di qualcun altro. Noi, malgrado le crepe, siamo scesi dall’albero. Ciao da lupopezzato o pupopezzato se ti piace di più.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/10/06 alle 14:01 via WEB
@ ghizolfo - Prima dei magistrati (che non sto a difendere), bisognerebbe guardare alle leggi che "applicano". Prima delle leggi, bisognerebbe guardare ai legislatori. L'errore, secondo me, sta nel gestire la pena come una vendetta sociale. Se facciamo a meno di raccontarcela, che il carcere abbia lo scopo di redimere vale (forfettariamente) per un terzo dei detenuti, ed è in più applicato in maniera da recuperarne ancora meno. Il serial killer, o qualsiasi malato pericoloso, deve essere messo in condizione di non nuocere. È la legge che lo equipara ad un ladro di galline, per cui per esso prevede le licenze per buona condotta. Automaticamente, se consideri il diritto ad un livello di dignità per il malato, non ragioni nei termini di fargli scontare qualcosa, ma esclusivamente di salvare il resto del mondo dai suoi raptus. Invece è la tipica "voglia" di fargliela pagare, a farlo finire in carcere come un "comune" omicida (al pari di un rapinatore di banca che abbia ucciso qualche poliziotto, per esempio), ad equipararlo ad esso. È da lì che poi si becca i permessi. Se fosse considerato malato, con tutte le conseguenze del caso, non lo si lascerebbe uscire. Ma al tempo stesso si avrebbe rispetto per la sua dignità umana. È inutile costipare qualcuno per "rieducarlo", per "redimerlo", se sai già in partenza che non hai nulla da farci. Solo con un relativamente sano di mente ha senso farlo. Ma socialmente c'è sempre la voglia latente di vendetta. Non è neanche che me ne sto chiamando fuori. È solo che bisogna guardare alle cose per come sono, se si vuole risolverle. Ciao
(Rispondi)
 
ditz
ditz il 06/10/06 alle 17:04 via WEB
I politici ululanti le loro immonde certezze ripugnano, oramai. Ripugna sentirli blaterare parole poco paraboliche, stercaglie gettonabili, buone a ogni occasione. Mi piace la consapevolezza della loro inanità. Mi piace che se ne dia spazio. Senza ovviamente esibire il classico Piove, governo ladro! Al contrario, ne parli senza alcun luogo comune. Non potranno tacciarti di luogocomunismo, almeno.;)
(Rispondi)
 
orion971
orion971 il 06/10/06 alle 18:22 via WEB
La possibilità di curare i detenuti con problemi esiste a prescindere dall'indulto mastelliano. Il fatto che abbandoni il carcere per un ospedale psichiatrico è il primo passo per ritrovarselo prima o poi libero in strada, o con i permessi o libero a tutti gli effetti. Verosimilmente più prima che poi.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 06/10/06 alle 18:29 via WEB
Non credo che sia un ipotesi credibile.Chiatti è un uomo che non si può lasciare libero e nessuno lo lascerà di certo.L'hai visto?
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/10/06 alle 18:35 via WEB
Sei ottimista: qualcuno a suo tempo avrà detto la stessa cosa anche di Angelo Izzo, che almeno era in carcere, a differenza di Chiatti e quindi con un ben altro livello di restrizioni. Orion
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/10/06 alle 18:42 via WEB
più che ottimista qui siamo in presenza di un vero e proprio serial killer.Chiatti è in carcere e ci resterà fino al 2020
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963