Creato da: ossimora il 20/10/2004
ma c'è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
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Post n°900 pubblicato il 13 Luglio 2007 da Brandbit
Sarà il clima estivo, ma mentre sono preso dal solito istinto “fancazzista”, un lampo folgora la mia mente: VAMOS A LA PLAYA OH OH OH OH…….. La prima volta che ho ascoltato le maestose note di questo capolavoro che è riuscito ad occupare il trono dell’effimero canoro negli anni ‘80, mi incupivo in tristi pensieri sulla umana demenza, ripetendomi che ci vuole una gran faccia tosta per dare al vinile un ritornello che si limita a ripetere all’infinito “vamos a la playa, oh oh oh oh”. E infatti i Righeira di faccia tosta ne avevano da vendere perché han capito che la canzonetta non può essere terreno di alcuna rivoluzione, ma al massimo di un’affermazione . Scelta quindi un’affermazione esemplare l’hanno ripetuta all’infinito fino a farla diventare uno slogan pubblicitario pre-subiminale: chi potrebbe affermare, pur odiandola, di non aver mai canticchiato una volta VAMOS ALLA PLAYA? Dopo oltre vent’anni un nuovo interprete, questa volta politico, ha raccolto l’eredità del duo: SILVIO BERLUSCONI, con i suoi slogan “ LE TOGHE ROSSE”, "PRESIDENTE OPERAIO" o quello usato al recente congresso di Forza Italia: "Loro [i comunisti, naturalmente] sono il popolo che odia, noi siamo il popolo che ama!!" Parole 'facili' che diventano un’ etichetta. Sotto la parola-etichetta ognuno può immaginarsi quello che desidera. La sinistra, con il suo spirito paternalista-moralista, può o potrà contrapporre altri slogan egualmente efficaci? Possibile che dopo “Servi del padrone” non è più riuscita a tirar giù niente di decente? Lo slogan può essere utile per delineare “l’idea” che accomuna “il gruppo” o è semplice mezzo di propaganda? Con la disponibilità dei nuovi e moderni mezzi di informazione e di comunicazione di massa, lo slogan può risultare efficace per affermare idee ed ideali o è da snobbare come semplice strumento in uso a dittatori o leader populisti?
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