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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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dei sondaggi e delle belle opinioni

Post n°907 pubblicato il 21 Luglio 2007 da magdalene57
 
Tag: donne


GLI INNOCENTI


Gira la ruota, e sempre nel progresso

tu ti ostini, t' illudi.

Un tempo gli Innocenti erano santi,

oggi soltanto tubi.

(M.L.Spaziani)

-clicca l'immagine-


 

 
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Commenti al Post:
PituGuli
PituGuli il 25/07/07 alle 23:49 via WEB
Io però trovo molto più preoccupante la difesa delle 'culture diverse' - da quella islamica a quella delle genti dell'est europeo, portatrici ci una idea di 'donna' e di diritti della persona che ci portano indietro di secoli... E la cosa che trovo davvero strana - diciamo pure un tantino schizofrenica - è che questa difesa è una delle battaglie di questi anni della sinistra, per un malinteso intendimento di combattere il razzismo. Così, da una parte si combatte la pretesa cattolica di imporre una egemonia etica sulla società (battaglia sacrosanta), dall'altra si difende chi è anni luce indietro dal punto di vista della cultura dei diritti umani. Con imbarazzi profondi quando emergono (e non sono che la punta estrema dell'iceberg) fatti che in nome della difesa propria cultura sconfinano nella cronaca nera e nella più bieca sopraffazione. Così, a difendere i diritti delle donne si trova sempre in posizione di avanguardia la parte politica - la destra - che meno difende i valori laici e progressisti. Strano mondo, quello dell'ideologia...
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 26/07/07 alle 00:03 via WEB
Cioè ,fammi capire ,trovi più preoccupante che un qualsiasi europeo (Lasciamo stare le ideologie anche perchè mi sembra che la più dilagante sia quella di non averne)almeno tenti",non di accettare o peggio seguire /emulare comportamenti ma di CAPIRE .nel momento in cui leggo di infibulazione o di bigamia coatta non sono certo nell'ottica dell'accetazione ma della comprensione si ,perchè credo che si possa soltanto cercare di capire .Credo che le donne stesse dell'ISLAM sapranno liberarsi da sole e quella è di certo l'unic a strada possibile .Quanto all'avanguardi della destra ti ricordo,per esempio che nella legge sull'IVG la destra sta facendo cose turche.Quanto alle leggi sulla violenza sulle donne e sulle pari oppurtunità la questione è trasversale .
(Rispondi)
 
 
 
PituGuli
PituGuli il 26/07/07 alle 00:18 via WEB
Non vorrei essere stupidamente provocatorio. Una volta venni quasi linciato in queste contrade perché, parlando di un episodio nel quale quettro donne turche di una scuola islamica furono lasciate annegare in nome del divieto di contatto, dissi che era sbagliato giudicare col metro di giudizio occidentale. Magari, che ne sappiamo?, quelle poverette avrebbero vissuto come onta il fatto di esser state toccate da un uomo sia pur per salvarle. C'è gente che si suiciderebbe per questo. Apriti cielo! Qui non c'entra niente il razzismo, e la questione del rispetto delle diverse culture e dell'integrazione è una faccenda molto ma molto spinosa, che presenta ad ogni livello - e più che ci si addentra in essa - contraddizioni spaventose. Ma proprio per questo mi spaventano le prese di posizioni aprioristiche, di principio. I princìpi fanno danni, e molti, e molto gravi. E a volte, un pragmatico pugno di ferro, quantunque moralmente discutibile, è salutare e dovuto. Come nel caso del divieto di indossare lo chador nelle scuole francesei. Si offende la persona e i suoi diritti? E' una contraddizione rispetto alla stessa Carta dei Diritti Umani che pure si cerca di difendere? Bene, se ne prenda atto, e si prosegua lo stesso. le contraddizioni sono insanabili, e in ogni caso anche il concetto di Diritti dell'Uomo NON E' una impronta genetica, ma un costrutto culturale. e come tutti i costrutti culturali, è assolutamente relativo: al tempo, allo spazio. Qui, oggi, abbiamo il diritto di difendere quanto abbiamo acquisito,e quel che siamo: con l'obbligo di ascoltare e capire, e rispettare, quel che non siamo e che altri sono. Ma conseguente col diritto di imporre, QUI, quelle che sono le basi fondantie condivise della nostra società. Chi non si adegua, e pretende di conservare QUI usanze e modi che non sono compatibili con l'organizzazione della nostra società, o si adegua, o se ne deve andare. Punto. Usare poi il confronto con glia latri per capire meglio noi stessi, è una opportunità, e forse anche un dovere. Ma un obbligo di adeguamento, no, mai e in nessun caso.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 26/07/07 alle 00:27 via WEB
Beh ed io che ho detto? In ogni caso mi preoccupa un pò il QUI e NOI .perchè io vedo moltissimi comportamenti del tutto nostri (ahimè) di donne e sopratutto di uomini (il telefono antiviolenza funziona ...o se funziona)e le basi "fondanti (?)e condivise(?) sono vieuppiù lasciate ai teorici della difesa dell'occidente .Quanto alle contraddizioni sono insite nella natura umana ed in ogni cultura.Qui a me sembra che nessuno sia in grado di imporre un bel niente .dovresti conoscere le realtà scolastiche ad esmpio dei bamnbini "altri",che possono imporre la massimo la loro miseria.
(Rispondi) (Vedi gli altri 8 commenti )
 
 
 
 
PituGuli
PituGuli il 26/07/07 alle 00:36 via WEB
Ah non c'è nessunissimo dubbio che abbiamo abbastanza cultura della violenza, senza doverne importare dell'altra. Il fatto è che il diverso colore di quella importata, non giustifica in nessun modo il fatto di 'comprenderla' nel nostro modo di vita, in nome di una malintesa multiculturalità. La parola-chiave, more solito, è 'diversità': ciò che è diverso, storicamente, per la sinistra ha una connotazione positiva quasi ancestrale. Sarebbe ora di finirla con questi schemi, e di PENSARE a ciò che stiamo dicendo, e a ciò che NON diciamo dicendolo. Un esercizio filosofico semplice semplice ma difficile difficile. Perché occorre sapersi spogliare del proprio abito mentale, e la gente che lo sa e lo vuole fare - e penso proprio al tuo post sugli incidenti stradali - è drammaticamente poca, SOPRATTUTTO a sinistra.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 26/07/07 alle 00:43 via WEB
( il post sugli incidenti stradali non è il mio ma di un amico e non l'ho ancora letto ).Io penso che ciò ch e è diverso è diverso ,punto poi può essere bellissmo (a volte capita) o una ciofeca (a volte capita)Ma dimmi tu piuttosto non pensi he anche "a sinistra " (quale ,com dove e perché) non ci sia tanta tanta eterogeneità??Io sfateri molti luoghi comuni (ok anche More solito ,il latino va di più);a sinistra c'è proprio di tutto ,dai razzismi più biechi alla pedagogia del cus cus al coglionismo più totale ed anche a qualcuno che fa le cose con la testa .
(Rispondi)
 
 
 
 
PituGuli
PituGuli il 26/07/07 alle 01:00 via WEB
Oh di coglionismo non ne manca. Ma 'essere di sinistra' ha un senso, ed è anche preciso, e quindi esiste un minimo comun denominatore, cioè qualcosa che lo identifica in tutti coloro che ne fanno parte. :-)
(Rispondi)
 
 
 
 
PituGuli
PituGuli il 26/07/07 alle 00:40 via WEB
Una precisazione. QUI e NOI. Non è un concetto ideologico, o fondante, o altro del genere. E' semplicemente ciò che noi oggi siamo - con la nostra storia, le nostre contraddizioni, i nostri problemi e le nostre idee sul futuro. Ciò che siamo, oggi, senza che questo implichi necessariamente un LORO: una fotografia, in un certo senso.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 26/07/07 alle 00:44 via WEB
già ,a il problema mio è proprio sul QUI e NOI come fotografia...spesso non mi trovo.
(Rispondi)
 
 
 
 
PituGuli
PituGuli il 26/07/07 alle 00:55 via WEB
Questo è problema tipico della mentalità di sinistra. La difficoltà di accettare atteggiamenti che si reputano sbagliati, e la pretesa di correggerli. Non avete questo diritto. Non lo avete, semplice. Parli di bambini 'altri' e della loro miseria. Ne ho esperienza quanto te. E so bene che per quanto misera sia lo loro condizione, quella delle bambine 'altre' è anche peggiore, perché ad essa si somma la subalternità al maschio. E so bene quanto sia enormemente più difficile per loro rispetto ai maschi, sollevarsi da essa. Perché sono più sole. E la prima cosa da accettare è il fatto che nel loro desiderare le minigonne, i capi firmati, una vita alla moda, passa la via del loro riscatto. Ma questo la sinistra non lo accetta, perché presuppone che esse si liberino da una schiavitù per infilarsi in un'altra, più subdola ma non meno perniciosa. Il problema è capire che tutto ciò che la modernità offre, è inautentico - per usare un linguaggio finalmente heideggeriano - solo per quanto è irriflesso, e vissuto passivamente. Ma c'è più libertà, e felicità, in un bel paio di scarpe alla moda o in una bella auto, che in tutte le farneticazioni ideologiche basate sull'essere piuttosto che sull'apparire, quando ci sia la consapevolezza che un oggetto, una cosa, la 'roba', ha un valore estetico ed esso è pienamente compreso. Ed è QUESTO che la cultura di sinistra non sa fare e non sa accettare.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 26/07/07 alle 12:00 via WEB
Io semplicemente non mi trovo.Al mare sto bene senza trucchi parrucchi,in giro mi muovo bene se mi sento libera e senza orpelli.Sono così e non o se è colpa o mrito della cultura di sinistra che di certo mi piace pur non pretendendo certo che tutti vi si riconoscano.ci mancherebbe.E poi non c'è certo il problema ,la cultura dominante e soltanto quella del denaro.PUOI DORMIRE SONNI TRANQUILLI:fra un pò quelle come me saranno come i panda...
(Rispondi)
 
 
 
 
PituGuli
PituGuli il 26/07/07 alle 15:27 via WEB
Il fatto che ti trovi o non ti trovi tu, resta una faccenda privata tua. Ma questo non autorizza a dire che se qualcun'altra si trova, sia perciò un fatto disdicevole. Poi, il mondo è bello perché è vario, e resterà vario sino a che qualcuno riesca nella sua opera di rieducazione, di qualunque tipo essa sia.
(Rispondi)
 
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