Creato da: ossimora il 20/10/2004
ma c'è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
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Tuavi, un saggio capo indiano delle isole Samoa, compì un viaggio in Europa agli inizi del secolo, venendo a contatto con gli usi e costumi del "Papalagi",nome con il quale definì l'uomo bianco. Ne trasse delle impressioni folgoranti che gli servirono per mettere in guardia il suo popolo dal fascino perverso dell'occidente. Erich Scheurmann, un artista tedesco amico di Herman Hesse fuggito nei mari del Sud per evitare la prima guerra mondiale, raccolse questo tesoro di saggezza e lo pubblicò. "Papalagi" è un trattato etnologico sulla tribù dei bianchi, esilarante e atroce...da leggere... "Il Papalagi ama il metallo rotondo e la carta pesante, ama introdurre nella sua pancia molto liquido ricavato dalla frutta uccisa, e carne di maiale, bue e altri orribili animali, ma più di tutti ama quel che non si lascia afferrare e che tuttavia esiste: il tempo. Fa tanta scena e discorsi ridicoli, e anche se non potrà mai essere più di quanto non ce ne sia tra l'alba e il tramonto, per lui non è mai abbastanza. Il Papalagi, è sempre scontento del tempo che ha a disposizione, e accusa il Grande Spirito di non avergliene dato di più. Bestemmia contro Dio e la sua grande saggezza dividendo e ridividendo ogni nuovo giorno secondo un piano preciso. Lo spezza proprio come si farebbe con una noce di cocco servendosi di un coltello da boscaglia. Tutte le parti hanno un nome preciso: secondi, minuti, ore. Il secondo è più piccolo del minuto, che è più piccolo dell'ora; tutti insieme fanno un'ora, e sono necessari sessanta minuti, e ancora più secondi, per arrivare un'ora.Questa è una cosa che ho assimilato male, che non ho mai capito bene, perché mi fa star male pensare più del necessario a cose così infantili. Il Papalagi fa di questo un gran sapere.
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