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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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« ZucchineDi/stanze »

25 APRILE

Post n°1193 pubblicato il 25 Aprile 2008 da ossimora
 

L’Italia

sta marcendo

 in un benessere che è egoismo,

stupidità, incultura, pettegolezzo,

 moralismo, coazione, conformismo:

 prestarsi in qualche modo

 a contribuire a questa marcescenza è,

 ora, il fascismo.

PPP

 
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ossimora
ossimora il 25/04/08 alle 21:03 via WEB
Ma ad Alghero Bella Ciao la si canta lo stesso Davide Madeddu Bella ciao? Si canta in piazza. In duemila e a squarciagole. Poco importa poi se il sindaco forzista non vuole perché, dice lui, «Bella ciao divide». Alghero disobbedisce e canta: «la storia non si cambia». Dalla piazza respinge al mittente le intenzioni del sindaco Marco Tedde, l'uomo di Forza Italia che ha fatto cancellare dal programma musicale ufficiale la storica canzone del 25 aprile e canta l'inno della resistenza. Inizia con due cortei differenti ma vicini la giornata del 25 aprile e si conclude con un'unica festa della liberazione. Chi poi sperava in un qualche scontro è stato deluso. Festa doveva essere e festa è stata. Anche nonostante gli appelli e le interviste del primo cittadino che annuncia di non gradire Bella ciao. Apre i festeggiamenti il corteo istituzionale con tanto di banda musicale e poco seguito. Dietro, la seconda parte del corteo. Il più numeroso. Il corteo "laico" che manda in campo duemila persone impegnate a cantare e ballare le canzoni partigiane. Tra il gruppo "non istituzionale" c'è anche Elias Vacca, parlamentare in carica sino al 29 aprile. È lui che ha animato la protesta contro il rappresentante azzurro e che, assieme ad altri esponenti del centrosinistra guida il popolo di Bella Ciao. «È una festa bellissima - dice - il sindaco sostiene che questa canzone divide. Ebbene, questo è il risultato, duemila persone per una giornata di festa e di pace». Festa per la liberazione con pensionati di 80 anni in prima fila a cantare Bella ciao a suon di musica perché ad animare il gruppo "laico" c'è anche la musica. È quella dei fiati, del trombone, della tromba e della fisarmonica. Strumenti musicali della banda "alternativa" suonata dai giovani musicisti, quasi una decina. Nelle strade si canta e si balla. E poi, in piazza le poesie e i racconti dei partigiani che quando parlano della resistenza e liberazione continuano a emozionarsi. Non mancano le lacrime dei vecchi partigiani che con i fazzoletti rossi ricordano la festa e l'importanza della liberazione. Tra il popolo laico anche qualche elettore del sindaco che assieme ai rappresentanti istituzionali cammina al suono della banda musicale ufficiale. Tra il pubblico più vicino alla parte istituzionale sventola, timidamente, anche una bandiera di Forza Italia e una del Milan. Ma è questione di pochi minuti. Le due bandiere spariscono velocemente. Troppo poco, comunque, per reggere il confronto con gli altri partecipanti che, dopo la deposizione delle corone, arrivano a suon di musica vicino al sindaco e dichiarano: «siete circondati liberate la banda». Parte l'applauso, il popolo liberato canta Bella Ciao. È la festa della liberazione. Anche nella "azzurra" Alghero.
 
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