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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°1309 pubblicato il 29 Settembre 2008 da ossimora
La Finanziaria non finisce di stupire. Tremonti taglia i fondi per la cooperazione allo sviluppo e la lotta alla povertà portandoli dallo 0,19 del prodotto interno lordo allo 0,10. «Taglio che non ha pari negli ultimi trent’anni». A dirlo è il consorzio di Organizzazioni non governative Link2007 che in un incontro all’Unicef promosso con l’Agi ha presentato il Dossier«Siamo ancora in tempo?» di Stefano Piziali e Vera Melgari. Pare di no. O almeno siamo all’ultima chiamata. Impegni che riguardano la fame nel mondo, l’istruzione universale, l’uguaglianza di genere, la mortalità infantile, la salute materna, l’Aids, la sostenibilità ambientale verso i quali il nostro paese aveva preso un impegno di dare risorse fino ad una percentuale di Pil pari allo 0,51 entro il 20010. Mancano due anni ad allora e il governo torna indietro. Questo proprio nell’anno del G8 a presidenza italiana e in vista dell’Expo 2015 di Milano dove si dovrà discutere proprio della «sicurezza alimentare» primo degli otto obiettivi del Millennio che per allora dovrà essere raggiunto almeno per metà. Invece è proprio il capitolo di spesa riguardante la lotta alla povertà nel mondo ad essere tagliato e proprio nel momento in cui il segretario generale della Fao Jacques Diouf denuncia che a causa dell’impennata dei prezzi 75 milioni di persone in più sono sottoalimentate e si appella all’Italia in vista del G8 del 2009 affinché si faccia promotrice di un impegno maggiore da parte dell’Europa. L’Italia prontamente risponde con «il massimo disinteresse mai raggiunto finora». Da qui l’appello delle Ong che chiedono al governo italiano di impegnarsi a reintegrare le risorse per il raggiungimento degli obiettivi del Millennio. «Il governo è disposto a rivedere i tagli alla cooperazioni contenuti della Finanziaria – ha promesso Scotti – ma il Parlamento deve indicare dove reperire le risorse non si può continuare ad accrescere la spesa senza ridurla in altri settori». Per farla breve secondo il sottosegretario i soldi non ci sono, qualcuno si faccia venire un’idea. «L’idea migliore per reperire fondi non è certo quella di tagli orizzontali sui capitoli di spesa fatta fa Tremonti – risponde a Scotti Giorgio Tonini del Pd – Ci sono spese che riguardano impegni mondiali e priorità come quella di sconfiggere la fame nel mondo che non possono essere tagliati arbitrariamente. Semmai – ha aggiunto Tonini – si potrebbe tagliare nell’ambito dello stesso ministero degli esteri altre spese».
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