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« Messaggio #280simone »

Post N° 281

Post n°281 pubblicato il 01 Gennaio 2006 da ossimora
 

Regalo di fine legislatura: Salò come la Resistenza

Manca meno di un mese alla fine della legislatura. Quanto basta per fare ancora danni. L’11 gennaio approderà in aula al Senato il provvedimento che riconosce ai repubblichini di Salò lo status di militari belligeranti. Equiparandoli, per legge, a quanti combatterono per la libertà. Voto finale il 16 gennaio. Il senatore Ds Walter Vitali definisce la scelta della maggioranza «aberrante». L'Unione pronta a dare battaglia.

http://www.resistenzaitaliana.it/

Antonio Tabucchi: "La repubblica di Salò, nata dopo l'8 settembre 1943 (data dell'armistizio chiesto dall'Italia agli Alleati) fu uno stato fantoccio creato dai nazisti nel nord d'Italia, più o meno nelle stesse zone che oggi sono in mano al partito separatista della Lega; e l'idea che questo staterello artificiale, roccaforte del nazi-fascismo, tendesse all'unità d'Italia corrisponde al dire che la repubblica di Vichy aspirava all'unità di Francia. Che poi i repubblichini, scherani e servi dei nazisti, autori di massacri, torturatori e aguzzini,con simboli di morte ben espliciti sull'uniforme, credessero di avere servito «l'onore della Patria», è una dichiarazione che involgarisce l'idea di patria e il concetto di onore".

 
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snoopy68
snoopy68 il 01/01/06 alle 17:28 via WEB
Mi piace molto questo commento, come concordo con molti altri. Esiste un'ignoranza di fondo che di fatto è quella che ha permesso che questo governo abbai fatto passare molti disegni iniqui, ma esiste anche un gravissimo sbandamento della sinistra (c'è una citazione molto opportuna sulle esternazioni di Violante sui "ragazzi di Salò"), che non pare ancora una volta, capace di esprimersi con chiarezza. Tutto ciò comunque deve impedirci di considerare con grande tristezza quei ragazzi che si lasciarono convincere ad entrare nelle truppe della RSI (spesso anche qui per ignoranza, mentre quelli che furono costretti e che vi rimasero non colsero l'occasione di fare come molti che disertarono e passarono spesso con i partigiani). Si tratta però di un tema, quello dei caduti degli opposti schieramenti, non nuovo e da approfondire senza perdere il senso della razionalità. Ricordate le osservazioni di Corrado ne "La casa in collina" di Pavese di fronte ai fascisti morti dopo un attacco partigiano? "Ora che ho visto cos'è la guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: "E dei caduti che facciamo? Perchè sono morti?" Io non saprei cosa rispondere. Non adesso almeno. Nè mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero".... Io credo che il nostro impegno sia di chiarire fino in fondo che nessuno può permettersi di disprezzare un caduto ma che, anche nella morte, i caduti non sono uguali, come sostengono i revisionisti di turno. Basterebbe andarsi a rileggere alcune pagine di Fenoglio (che direi arduo definire di sinistra) per cui la Guerra di Liberazione aveva un significato soprattutto etico, la civiltà contro la barbarie, la vita contro la morte, per giungere alla conclusione che esiste un giudizio morale anche sul perchè si muore... Scusate la prolissità....
 
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