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« Messaggio #652Messaggio #654 »

Post N° 653

Post n°653 pubblicato il 29 Settembre 2006 da ossimora
 
Tag: Lunario

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Il governo è alle strette finali per il varo della Finanziaria 2007. In queste ultime trepidanti ore d’attesa si infittiscono gli incontri tra ministri, parti sociali, esponenti di partito. Domani la legge di bilancio verrà presentata al Consiglio dei ministri. Tra ieri e oggi il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa ha incontrato quasi tutti i titolari dei dicasteri di spesa. Come da consuetudine, il varo della manovra finanziaria è accompagnato da una serie infinita di discussioni e polemiche, sia esterne che interne al governo.immagine

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti riconosce che per l’esecutivo, quello dell’approvazione della Finanziaria, è un «passaggio delicato ed importante» e lancia un appello a tutte le parti coinvolte ad essere «coese e responsabili».

Chiti, entrando poi nel merito del varo della legge, tiene a ricordare che molte delle difficoltà che la maggioranza sta trovando per arrivare ad una soluzione concordata, sono l’effetto «del fallimento economico dell’ex governo di centrodestra e della finanza creativa di Berlusconi e Tremonti. Ora occorrono - precisa il ministro - 15 milioni di euro solo per avviare il risanamento dei conti».

Detto questo, Chiti ha comunque assicurato che «la Finanziaria del centrosinistra conterrà misure forti di sostegno al reddito dei ceti medio-bassi, interventi per il rilancio dello sviluppo e norme che consentiranno il passaggio dalla precarietà a lavori stabili, soprattutto per giovani e donne. E' una manovra – conclude Chiti - che investe su scuola, formazione, ricerca e innovazione, costruita con un confronto vero con le parti sociali e il sistema delle regioni e delle autonomie locali».

Il ministro per lo Sviluppo economico Pierlugi Bersani individua quali i punti principali della manovra: redistribuzione del reddito e taglio di cinque punti del cuneo fiscale. «Siamo agli aggiustamenti finale – ha detto – ed è difficile fare pronostici fino a domani. E' essenziale mantenere gli impegni sul cuneo fiscale. Vogliamo fare un'operazione redistributiva perchè in misura giusta anche perchè è un'esigenza sociale nonchè economica. E' necessario aumentare il potere d'acquisto di alcuni ceti sociali. Negli ultimi anni abbiamo avuto una redistribuzione alla rovescia».

Anche Marina Sereni, vicecapogruppo dei deputati dell’Ulivo pone l’accento sui disastri del centrodestra. «L’Ulivo – ha detto – sta lavorando con le forze dell'Unione perchè la manovra contenga i tratti di equità verso le famiglie che hanno pagato il prezzo della politica folle del centrodestra». La Sereni ha poi parlato delle discussioni interne alla maggioranza che stanno caratterizzando il varo della Finanziaria. «Si stanno susseguendo vertici e riunioni e penso che la manovra verrà approvata da tutti perché si stanno cercando di seguire le linee contenute nel programma dell'Unione. Metteremo in atto – ha concluso - una politica di equità ma anche di risanamento e di sviluppo».

Al termine di una riunione con i capigruppo dell’Unione, Anna Finocchiaro, presidente dei senatori dell’Ulivo, ha affermato che «questa Finanziaria sarà una grande operazione di redistribuzione del reddito, sostanzialmente il contrario di quanto fatto da Tremonti che aveva dato ai ricchi togliendo ai poveri». L’esponente diessina conferma che alte misure importanti della manovra saranno mirate agli «aiuti alle famiglie e al cuneo fiscale.

 Peraltro – precisa – incideremo, con questa Finanziaria, con un aggravio molto limitato, su un’area dell’1,59% della popolazione». (che è pochissima ma talmente potente e dotata di mezzi da riuscire anche a far difendere i suoi interessi a chi vive con 2 euri al mese...)
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Non sarà certo con il varo della legge di bilancio che il governo concluderà la sua opera di risanamento dell’economia italiana. L’esecutivo punta ad aprire da gennaio un tavolo di confronto con le parti sociali «per una riforma complessiva del mercato del lavoro». Lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Cesare Damiano da un incontro avuto oggi con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. «Al tavolo - ha spiegato il ministro - si parlerà anche di riforma della legge Biagi, di nuovi ammortizzatori sociali e di lavoro nero».

DS

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ossimora
ossimora il 30/09/06 alle 11:36 via WEB
netta discontinuità con il passato Mentre scriviamo non è ancora nota la proposta di legge finanziaria che il governo presenterà al Parlamento. Di certo il testo che la FLC ha reso noto martedì scorso durante l’incontro con il Presidente del Consiglio, denunciando un atto di "macelleria sociale", non dovrebbe esistere più. Sepolto dalla protesta che è salita forte in poche ore e dall’annuncio dello sciopero generale se il testo non fosse stato fermato. Sulla Finanziaria e sui problemi della scuola si erano pronunciati con una piattaforma unitaria FLC Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, sempre unitariamente i tre sindacati di categoria si erano espressi su ricerca ed università annunciando anche lo stato di agitazione. Anche le tre confederazioni avevano preso posizione mettendo in un testo breve ma molto netto le richieste avanzate al Governo. In particolare le ragioni della scuola sono state presentate al presidente Prodi, come riferiamo più avanti. Il nostro sindacato ha quindi scompaginato le scelte del Ministero dell’Economia definite lunedì pomeriggio. Aspettiamo nelle prossime ore un nuovo testo e con questo un segnale, vero, di discontinuità col passato su almeno 3 punti: precariato, cioè almeno 150.000 immissioni in ruolo di docenti ed ata; contratti, cioè la rapida apertura dei rinnovi contrattuale dei docenti e ata e dei dirigenti scolastici con lo stanziamento delle somme necessarie; investimenti, cioè restituzione del maltolto alle scuole ed avvio di una politica di investimenti. Se il segnale sarà, invece, di continuità col precedente governo il conflitto sarà inevitabile. Richieste dello stesso tenore riguardano i comparti afam, ricerca, università. Il settore della conoscenza presenta gravi emergenze, ma anche bisogno di politiche di sistema su: obbligo scolastico e diritto allo studio, investimenti su scuola, università e ricerca di base, potenziamento della cultura musicale e artistica. Sono solo degli esempi, ma basterebbero a segnalare che inizia una inversione di tendenza.
 
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