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« Messaggio #739Messaggio #741 »

Bufale

Post n°740 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da ossimora
 

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X è una bambina delicata e sensibile.

Fin  troppo ,piccola...

La sensibilità di ognuno è il suo genio deve aver detto qualcuno… ma i tempi sono quello che sono e la continua e reiterata esposizione dei peggiori orrori operata dalle  più accessibili fonti mediatiche  (leggi tv-giornaletti ) votate alla permanente ricerca di scoop e informazione  mostruosa, genera  sempre più spesso reazioni di turbamento o peggio di vero e proprio disagio.

In primis sui bambini.

Stamattina X è arrivata strana e quando le ho chiesto cosa avesse mi ha detto:

”Sai che rubano gli occhi ai morti?”

Ho capito immediatamente a che cosa si riferisse ,avevo visto proprio ieri la copertina dell’Espresso con quelle parole testuali in prima pagina che devono essere rimbalzate pari pari in televisione .

Lei si è tenuta dentro questa cosa senza capire.

Ho  cercato di parlare a lei ed agli altri  dell’accaduto, evitando,per quanto possibile,  la ricerca dell’orrore ,focalizzando il discorso sul trapianto ,sulla donazione degli organi ,cercando di portare ad un discorso almeno più articolato,che superasse l’orrido a vantaggio di un’analisi a tutto tondo.

Non voglio entrare nel merito della questione,leggendo gli articoli sull'accadimento pare proprio oltre tutto che la notizia non sia vera ma scaturita da un servizio di sorveglianza messo in atto ,che ha portato alla deduzione che la cosa sarebbe , forse ,potuta accadere.

In ogni caso quel titolo è acerebrato e molto più scandaloso dei vari culi di bellocce.

Io credo davvero che ci sia bisogno da parte di tutti di una riflessione sull'uso ed il frequente abuso di questa reiterata vetrina del pessimo.

Sono stata abbonata a lungo all'Espresso ma  sono contenta di non esserlo più .

 
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reduced_noise
reduced_noise il 13/01/07 alle 19:07 via WEB
Poco fa ho consultato lo Zingarelli, del quale si può dire che è più avanguardista che conservatore. In esso (ediz 1994) trova posto un lemma come Coca Cola, con la specificazione che si tratta di un marchio commerciale. Da un punto di vista con questa puntualizzazione almeno non viene spacciata per una parola nel senso classico del termine, ma dall'altro cosa ci fa un marchio commerciale in un vocabolario? Se chiedi una Coca Cola ad un barista, non gli stai ordinando una bevanda generica, come dire birra senza specificare quale. Non penso proprio che quest'inclusione sia voluta dai linguisti chiamati ad aggiornare il dizionario. È di certo un'imposizione dell'editore. Al pari, anzi men che meno, è stata voluta da chi lo Zingarelli lo acquista e lo consulta.

En passant, è possibile che la bambina abbia visto la copertina del settimanale non all'edicola, ma in casa propria. La risposta alla domanda se siano i lettori a volere questo splatter secondo me è no. Credo invece che sia molto incerto quale sia la maggioranza tra i lettori che, pur non avendo richiesto queste copertine, trovandosi in edicola acquistano il rotocalco a causa del titolone, e quei potenziali lettori che non lo acquistano per la stessa ragione. Separatamente vanno considerati quelli che l'acquistano senza che la copertina abbia alcuna influenza. Io non ci faccio caso più di tanto. Per la qualità degli articoli, non dovrei leggere neppure il messaggero veneto (il giornale locale "più locale" di qui), che fa anch'esso parte del gruppo espresso, e che negli ultimi anni è scaduto parecchio, soprattutto dopo l'ultimo avvicendamento alla direzione. Anzi, questo vale anche per Repubblica. Forse per tutte le pubblicazioni del gruppo. Il fatto è che, come per il vocabolario (anche se il paragone è un tantino forzoso), preferisco non buttar via tutto perché solo una parte del prodotto è cattiva. In altre parole, nonostante certe scelte editoriali, c'è in molte realtà una parte di lavoro qualitativamente rispettabile. Discorso che non vuole scagionare queste scelte, ovviamente. Forse inseguendo il lettore amante dello splatter hanno anche dovuto ricorrere a quel marasma di allegati insopportabile. Un giornale che non si concede allo splatter non ha bisogno di allegati per vendersi (anche se mi sembra piuttosto che non facciano da incentivo, ma che facciano parte dell'oggetto venduto). Il mondo dell'informazione è difficile. Se non ci sono soldi è difficoltoso produrre buona informazione a certi livelli. Se si fa informazione per passione, con serietà, senza concedersi a porcheriole, si vende poco (come dicevo, nessuno le chiede, le porcherie, ma quando sono lì non pochi le prendono apposta).
 
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