antonia nella notte

E'un terreno viscido quello della censura. Di ogni tipo di censura. A meno che essa non assuma la forma di una condizione di auto-censura che agisce non per una "regola" o "norma", più o meno accettata, ma in virtù di una propria sensibilità. Ti aggiungo i versi finali di Baudelere (Ai lettori- I fiori del male)che richiamano, a mio parere, quel che più avviene. Ed in un certo senso trascrive una forma di censura ancora più subdola, più "raffinata" e sconcertante. ------------Ma in mezzo agli sciacalli, le pantere, le cagne, le scimmie, gli scorpioni, gli avvoltoi, i serpenti, fra i mostri che guaiscono, urlano, grugniscono entro il serraglio infame dei nostri vizi, uno ve n'è, più laido, più cattivo, più immondo. Sebbene non faccia grandi gesti, né lanci acute strida, ridurrebbe volentieri la terra a una rovina e in un solo sbadiglio ingoierebbe il mondo. ---- È la Noia! L'occhio gravato da una lagrima involontaria, sogna patiboli fumando la sua pipa. Tu lo conosci, lettore, questo mostro delicato - tu, ipocrita lettore - mio simile e fratello! G. (frosthot)