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Appunti di lettura 2021

Post n°2237 pubblicato il 22 Novembre 2021 da ossimora


N.45

Andrea Donaera
Lei che non tocca mai terra 
NNE

Scelto col gruppo di lettura "Una tigre all'ora del the"

Iniziato e finito in un uggioso pomeriggio novembrino.La delicatezza del titolo e dell'immagine nulla hanno a che vedere con la pesantezza del romanzo . Un narrato denso di ansia e di infelicità , di intrecci di vite sfortunate o percepite tali ; privo di introspezione si parla di male e di amore ma nè l'uno nè l'altro sentimento traspaiono da nessuna pagina. 
Un Salento certo ben distante dalle immagini patinate del giovane turismo di massa della California d'Italia.
Gallipoli , dove il racconto è ambientato è definito "paesedimerda", la tetraggine dei muri scrostati , del panorama delle campagne e persino del mare...grigio... ne fanno un set tetro .
La spiritualità è degradata a riti esorcistici e ad un dio a volte evocato in qualche modo.
.La storia è semplice , la protagonista è Miriam , una giovane ragazza figlia di una donna del nord Italia ,arrabbiata col mondo e del sindaco del paese.
Viene investita in superstrada di notte;  strafatta  e di ritorno da una serata di bevute , sniffate e di un fugace incontro erotico con Andrea .
 Andrea importante io narrante , costantemente  al suo capezzale nel coma , si innamora perdutamente di lei  .
E' dal coma e  dal suo letto che Miriam diventa il centro di un drammone dark , un luogo oscuro attorno al quale il padre , la madre , lo zio esorcista di Miriam si esprimono in codici anche stilisticamente molto diversi l'uno dall'altro ( in uno strano dialetto salentino il padre, in un astioso turpiloquio la madre , Andrea invece contrito e devotamente innamorato , carico del buio e del male del suo passato familiare con un padre suicida ed una madre da dieci anni attonita dalla morte violenta del marito è quello più "centrato".)

"la stessa voglia di strattonarla con mia madre , quando proprio non ce la faccio più ad accettare che se ne stia lì sul divano seduta sempre sullo stesso posto con gli occhi fermi e mangiata da tutte le "robe "dolorose che c'ha nella testa"

Poi c'è questo zio "papa Nanni ", con tanto di barba e tunica da santone col tamburello che evoca forse la pizzica salentina che col tamburello e riti tribali individua in Miriam ( in tutte le donne?) segni del demonio .Poi si aggiunge a questo gruppo di persone anche Gabry amica/ amore  adolescenziale del cuore , trapiantata a Bologna che  im possibilitata ad esserci le manda accorati messaggi in video.
Una scrittura frammentata che cambia registro a seconda del personaggio , dal dialetto , dalla rabbia , si avvale anche del cambio di "font" .Comprendo  pure il cambio/assenza  di molti congiuntivi , è ovvio che si tratta di una scelta stilistica anche se  ogni volta mi bloccavo ! 

Mah! Ho letto recensioni mirabolanti su questo libro e devo dire che ne sono ampiamente meravigliata . 
Non mi è piaciuto , lettura inutile. 
Aspetto con ansia di ascoltare le amiche del gruppo per sentire anche i loro pareri e le loro note .
Magari mi apriranno orizzonti che non ho saputo vedere .Ci spero.

 
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