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« Vila MatasDomenica »

RU486

Post n°1589 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da ossimora
 

«L'obiezione di coscienza è anche un diritto che deve essere riconosciuto ai farmacisti permettendo loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali come l'aborto e l'eutanasia».

Ne è convinto il segretario generale della Cei, Mons. Mariano Crociata, intervenuto al convegno nazionale dell'Unione cattolica farmacisti italiana dal titolo «L'obiezione di coscienza del farmacista tra diritto e dovere».

Mons. Mariano  Crociata

ho riletto un paio di volte l’occhiello dell’articolo ,pensavo fosse una battuta ironica ,

invece si chiama proprio così …Crociata ;

è un periodo che la satira si mescola sempre più spesso alla cronaca acclarandone involontariamente  i paradossi  e le obsolescenze.

Vergognosa ed allibente in questo caso, l'ennesima violenza sul corpo delle donne.  Si patteggia pure .

 
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donnesudestbarese
donnesudestbarese il 24/10/09 alle 13:07 via WEB
L'incontro di Letta con Ratzinger, senza la mediazione di Bertone e Bagnasco, indica chiaramente quanto poco rilevante sia il peso della Conferenza Episcopale Italiana. L'intervento di Crociata appare perciò come il tentativo di rivendicare un ruolo concreto e non di facciata della gerarchia ecclesiale italiana nel rapporto con il governo italiano. E' il frutto del ventennio ruiniano centrato sulla partecipazione politica diretta da parte della gerarchia italiana orfana di referenti politici dopo le decimazioni di tangentopoli. Per quanto possa dar fastidio l'ingerenza dei chierici e dei clericali nelle vicende politiche del nostro Paese è estremamente deleterio che questi non siano neppure espressione di una Chiesa nazionale e di base, ma addirittura diplomatici e affaristi extra-territoriali. E' come quando ci "arrabbiamo" per l'ingerenza degli Usa e della Cia, della Russia e dell'ex-Kgb, di Israele e del Mossad, etc. etc., negli affari interni di una nazione.
D'altro lato c'è da dire che, per il sempre più crescente discredito dell'Italia in ambito internazionale, se sul nostro territorio non ci fosse il Vaticano ormai saremmo un Paese totalmente ignorato ed escluso dai diversi "club dei grandi del mondo"!
 
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